13 febbraio 2019

Porto di Genova, traffici e passeggeri tengono nonostante il crollo di Ponte Morandi

13 febbraio 2019

I dati del 2018 dimostrano una sostanziale stabilità dei traffici. Ora rapida attuazione delle misure approvate dal Parlamento per riprendere il sentiero di crescita dei traffici e del lavoro

Porto di Genova, traffici e passeggeri tengono nonostante il crollo di Ponte Morandi

I dati del 2018 dimostrano una sostanziale stabilità dei traffici. Ora rapida attuazione delle misure approvate dal Parlamento per riprendere il sentiero di crescita dei traffici e del lavoro

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L’anno 2018 degli scali dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ha chiuso con 70 milioni di tonnellate, in crescita dell’1,7 per cento rispetto al 2017, a fronte di una crescita del 4,3 per cento nei primi 7 mesi dell’anno.

Una buona notizia, anche se il crollo di Ponte Morandi del 14 agosto e la mareggiata di fine ottobre che ha colpito seriamente le coste liguri, in particolare quelle savonesi, rappresentano eventi di eccezionale gravità che hanno avuto a avranno ancora delle ripercussioni sulla città di Genova e sull’economia dell’intero sistema portuale.

L’andamento dei traffici portuali, dopo un lungo periodo di crescita, ha infatti subito un rallentamento esteso a tutti i settori. Dopo i primi effetti negativi del crollo di Ponte Morandi, Genova ha registrato una sostanziale stabilità (+0,3 per cento) in termini di tonnellate complessive, con una leggera flessione dello 0,5 per cento per la movimentazione dei container.

I settori delle merci convenzionali e delle rinfuse sono stati condizionati anche dai danni causati dalla mareggiata che ha colpito i bacini di Savona e Vado: la crescita dei traffici (oltre 15 milioni di tonnellate complessive) è passata dal +9,5% di luglio a +6,7% di fine anno. Le rinfuse solide (oltre 3,4 milioni di tonnellate) hanno rallentato da +15,3% a +12% e quelle liquide (22,2 milioni di tonnellate complessive) da +3,1% a +1,6%.

Nel comparto passeggeri la situazione è differenziata. Per quanto riguarda le crociere, con poco meno di 1,9 milioni di passeggeri complessivi (+4,5), gli scali che fanno capo a Port of Genoa si confermano secondo polo crocieristico italiano e terzo mediterraneo, dopo Barcellona e Civitavecchia. Con un incremento del 9,3% il porto di Genova ha superato il milione di passeggeri (1.011.398), grazie all’aumento delle toccate nave (229 totali, 17 in più rispetto al 2017) e al consistente sviluppo (+16%.) dei passeggeri in transito.

Al terminal crociere di Savona sono invece transitati 848.487 passeggeri, dato in leggero calo (-0,7%) dovuto alla necessaria riprogrammazione degli scali, in vista dell’imminente avvio dei lavori di rafforzamento della banchina dedicata. Se le crociere non hanno per il momento risentito degli effetti negativi degli eventi calamitosi, diversa è la situazione del settore traghetti, che ha fatto registrare un calo dello 0,5% a livello complessivo, per 2.432.666 passeggeri totali.

In questo caso il porto di Genova ha tenuto (+0,1%), confermandosi oltre i due milioni di passeggeri, mentre il porto di Savona Vado ha visto un leggero calo (-3,8%, per 352.219 pax), legato alla temporanea sospensione di alcuni servizi a seguito degli ingenti danni della mareggiata del 29 ottobre scorso, evento calamitoso che non ha eguali negli ultimi cent’anni.

Per quanto riguarda le tasse portuali, nel 2018 sono state accertate maggiori entrate per 1,5 milioni di euro rispetto al 2017, pari ad un incremento del +2,8%, in rallentamento rispetto al +9% registrato nei primi sette mesi. Considerando invece gli avviamenti al lavoro della Culmv nei terminal, nei primi sette mesi dell’anno i valori erano rimasti sostanzialmente invariati (129.899, +0.6% rispetto allo stesso periodo del 2017), mentre fra agosto e dicembre le giornate lavorate sono diminuite del 4,7% (88.747 vs. 93.172). Complessivamente nell’arco dell’anno si sono registrate 3.663 giornate in meno rispetto al 2017.

La mancata crescita del porto registrata nel 2018 -dice Paolo Signorini, presidente dell’Autorità portuale- si discosta dai nostri obiettivi di sviluppo. Nel futuro immediato le attività portuali potranno risentire ancora degli effetti degli eventi del 2018, con una prospettiva di sostanziale stabilità dei traffici, ma stiamo lavorando intensamente insieme a Regione, Comune e Governo per mettere in atto le misure adottate dal Parlamento a valle del crollo del ponte Morandi e nella Legge di Stabilità per il 2019 in modo da tornare rapidamente su un percorso di crescita, in linea con le potenzialità e le legittime ambizioni del nostro sistema portuale“.

 

Giuseppe Orrù

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