28 settembre 2021

Endurance 2022, continua la ricerca del relitto affondato tra i ghiacci delle Falkland

28 settembre 2021

Il Falkland Maritime Heritage Trust ha annunciato che sta per organizzare una nuova ricerca dei resti dell’Endurance, la nave di sir Ernest Shackleton scomparsa tra i ghiacci del mare di Weddell nel novembre 1915

Endurance 2022, continua la ricerca del relitto affondato tra i ghiacci delle Falkland

Il Falkland Maritime Heritage Trust ha annunciato che sta per organizzare una nuova ricerca dei resti dell’Endurance, la nave di sir Ernest Shackleton scomparsa tra i ghiacci del mare di Weddell nel novembre 1915

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“Datemi Scott a capo di una spedizione scientifica, Amundsen per un raid rapido ed efficace, ma se siete nelle avversità e non intravedete via d’uscita, inginocchiatevi e pregate Dio che vi mandi Shackleton”.

Raymond Priestley

Il Falkland Maritime Heritage Trust (FMHT) è un ente britannico senza scopo di lucro che si occupa di salvaguardare e preservare la ricca storia marinara delle Isole Falkland. L’FMHT ha annunciato che sta per organizzare e finanziare una nuova ricerca dei resti dell’Endurance, la nave di sir Ernest Shackleton scomparsa tra i ghiacci del Mare di Weddell nel novembre 1915.

La spedizione partirà nel febbraio 2022 da Cape Town, in Sudafrica, a bordo della nave di ricerca Agulhas II, cento anni e un mese dopo la morte dell’esploratore, avvenuta nella Georgia del Sud il 5 gennaio 1922. La spedizione dovrà essere approvata dalle autorità del Regno Unito e agire in modo non intrusivo, in quanto il relitto è protetto come sito storico e monumento ai sensi del Trattato Antartico.

Nel gennaio 1915 l’Endurance rimase intrappolata tra i ghiacci, bloccando Shackleton e il suo equipaggio. Dopo dieci mesi alla deriva, a causa delle forti pressioni dei ghiacci, affondò nel Mare di Weddell. Shackleton e i suoi uomini riuscirono a fuggire a piedi e sulle scialuppe di salvataggio con un viaggio epico, che rese l’esploratore una vera leggenda: tutti gli uomini al suo comando si salvarono, trasformando un disastro in una delle storie di sopravvivenza più straordinarie di tutti i tempi.

La spedizione “Endurance22” dovrà affrontare grandi difficoltà per individuare, rilevare e filmare il relitto, che si ritiene situato a circa 3000 metri di profondità. L’ultima spedizione, effettuata nel 2019, fu costretta ad abbandonare le ricerche, perdendo l’equipaggiamento. A guidare la Endurance22 sarà il britannico John Sears, esperto conoscitore delle zone polari, coadiuvato dall’archeologo navale dell’FMHT Mensun Bound e dall’esploratore estremo americano Richard Garriott.

Trovare il punto esatto dell’affondamento della nave non sarà la principale difficoltà, dato che il capitano Frank Worsley registrò la posizione usando un sestante e un teodolite, ma piuttosto gli esploratori dovranno temere la presenza di ghiaccio e iceberg. Il team di ricerca della spedizione utilizzerà ROV dotati di telecamere ad alta definizione e sonar a scansione laterale chiamati Sabertooth, realizzati in Svezia dalla Saab e gestiti da Ocean Infinity, un gruppo di professionisti della ricerca subacquea. Nel caso in cui non fosse possibile avvicinarsi con l’Agulhas II al luogo dove giace il relitto, verrà montato un campo sul ghiaccio e praticato un foro per l’immersione dei piccoli sommergibili.

The Endurance In Full Sail“Endurance22 – spiega Richard Garriott, presidente dell’Explorers Club – è una delle spedizioni più significative degli ultimi anni. L’Endurance – ‘Resistenza’, nomen omen, un nome un destino – rimane senza rivali come incarnazione della pura determinazione, della ricerca della conoscenza e del sacrificio per cui è ricordata la più famosa spedizione di Shackleton. È un progetto entusiasmante l’esplorazione delle profondità marine e gli obiettivi educativi e scientifici che ne sono il cuore hanno il potere di educare e influenzare migliaia di giovani in tutto il mondo. Sono felice di parteciparvi e di portare con me una delle bandiere del nostro Club”.

Per tutti noi sarà possibile seguire la spedizione tramite un collegamento con l’organizzazione educativa statunitense “Reach The World“, magari riaprendo allo stesso tempo le pagine di “Ghiaccio“, il libro dove Ernest Shackleton raccontò le incredibili avventure vissute oltre un secolo fa.

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