27 luglio 2023

Il governo degli Stati Uniti proteggerà i propri relitti in ogni parte del mondo

27 luglio 2023

Gli Stati Uniti useranno la loro autorità per proteggere e preservare i propri relitti presenti sul fondo di qualsiasi mare

Il governo degli Stati Uniti proteggerà i propri relitti in ogni parte del mondo

Gli Stati Uniti useranno la loro autorità per proteggere e preservare i propri relitti presenti sul fondo di qualsiasi mare

3 minuti di lettura

Lunedì 17 luglio il Federal Register Online, tramite il Government Publishing Office, ha pubblicato un avviso concernente la salvaguardia dei relitti statunitensi che in qualche modo hanno fatto parte della Maritime Administration (MARAD) americana. In pratica, il comunicato informa che il governo degli Stati Uniti si riserva la custodia e il controllo dei resti di qualsiasi nave che, al momento del suo affondamento, fosse di proprietà o a noleggio della MARAD o di una delle agenzie che l’hanno preceduta.

Questo include il carico affondato con essa ed è a tempo indeterminato, a meno di cessione o autorizzazione specifica del Congresso. Le agenzie precedenti alla MARAD comprendono lo United States Shipping Board, l’Emergency Fleet Corporation, la Merchant Fleet Corporation, la War Shipping Administration, lo Shipping Board of the U.S. Department of Commerce e la United States Maritime Commission.

In virtù di questa normativa, la MARAD viene quindi autorizzata a proteggere le proprietà degli Stati Uniti e le tombe di guerra associate ai naufragi, che legalmente vengono ora avulse da qualsiasi forma di recupero non autorizzato sia nelle acque americane che in quelle di qualsiasi nazione straniera o in quelle internazionali.

Gli Stati Uniti useranno la loro autorità per proteggere e preservare i propri relitti presenti sul fondo di qualsiasi mare, a meno di un consenso scritto da parte della MARAD. Le immersioni su un relitto della MARAD saranno quindi sempre consentite ma solo nel rispetto della regola, logica per tanti, di “guardare ma non toccare“.

Si tratta di una svolta cruciale nella gestione dei relitti per almeno tre motivi. Il primo è una questione di approccio mentale. Mentre in Italia e in altri Paesi l’asporto e l’appropriazione di parti di un relitto storico non sono consentiti sia legalmente che dal punto di vista morale, nei Paesi di lingua inglese non c’è mai stata questa abitudine. Anzi, era spesso una vera e propria consuetudine quella di portarsi a casa un “ricordino” dell’immersione, svuotando e deturpando il relitto.

Alla maggior parte dei subacquei di casa nostra non verrebbe mai in mente di portarsi sotto la superficie degli attrezzi per smontare una parte di una nave, fosse solo per evitare le botte degli altri subacquei e soprattutto dei titolari dei centri di immersione, che sulle visite ai relitti ci campano. Negli Stati Uniti e in altri Paesi non è così.

Il secondo motivo riguarda invece dei fatti di cronaca riportati recentemente. In alcune zone del mondo è in corso una vera e propria caccia all’acciaio delle navi sommerse, soprattutto da parte di organizzazioni che si muovono al di fuori delle leggi internazionali e che sono di origine cinese: per questi nuovi predoni distruggere delle tombe di guerra è solo una faccenda di guadagno.

Infine, il terzo motivo riguarda la designazione geografica dei relitti, che farà molto discutere a livello internazionale. Per il governo americano, infatti, la nave affondata rimane per sempre degli Stati Uniti ovunque essa si trovi, dalle acque nazionali a quelle internazionali e persino in quelle di un Paese straniero. Staremo a vedere i futuri sviluppi.

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2 commenti

  1. luciano lorenzoni says:

    Gli americani non hanno reperti storici come noi ; anche in questo caso vogliono comandare
    in qualsiasi parte del mondo come sempre dimostrano , loro possano avere le bombe atomiche
    ma non altri paesi e alimentare i conflitti , prossimo popolo che comanderà i cinesi – luciano

  2. divelions says:

    Come no!Dal relitto del Titanic,dove si sono recuperate alcuni oggetti,per poi venderli all’asta.Per non parlare del relitto dell’Andrea Doria.Perfino della campana della Costa Concordia,misteriosamente sparita,quando era semi-sommersa al Giglio.E dei tesori recuperati in giro ai caribi?A chi appartengono,allo stato dove la nave é affondata.Oppure,alla nazione,a cui apparteneva la nave?