Gozo: i relitti di Xatt l-Ahmar
Sulla costa sudorientale dell’isola di Gozo, in località Xatt l-Ahmar, ci sono tre relitti affondati: i due traghetti per passeggeri Karwela e Cominoland e il piccolo cargo Xlendi
Sulla costa sudorientale dell’isola di Gozo, in località Xatt l-Ahmar, ci sono tre relitti affondati: i due traghetti per passeggeri Karwela e Cominoland e il piccolo cargo Xlendi
Posto nel centro del Mediterraneo, l’arcipelago maltese risulta essere una strepitosa meta di vacanze usufruibile da fine aprile a fine ottobre grazie a un clima perfetto. Durante il mese di agosto, però, è davvero molto frequentato da turisti e per sfuggire alla calca non rimane che andare per mare, cosa che per un subacqueo è tutt’altro che disdicevole. Le isole principali sono tre: Malta, eccezionale anche per le infinite possibilità di visita e cultura, la bella Gozo e la piccola Comino, situata in mezzo alle due maggiori. D’estate il mare è spesso una tavola da surf, con delle tinte che passano dall’azzurro al blu e che inteneriscono il cuore. Facile, quindi, muoversi in barca fra di esse e trovare delle meravigliose baie in cui tuffarsi o prendere il sole oppure ancorare per scendere sotto la superficie e trovare un mare pieno di vita e di relitti.
Questo perché, oltre alle navi affondate per eventi naturali o cause belliche, nell’arcipelago sono state affondate numerose imbarcazioni, dopo averle ripulite dagli inquinanti, per creare un habitat per la vita marina e per attirare turismo subacqueo. L’operazione si chiama “scuttling” e viene eseguita in molti Paesi del mondo con ottimi risultati per la natura, che ritrova un substrato dove prima c’era solo un fondale di sabbia, e per l’indotto dato dai visitatori, che con le loro famiglie decidono di andare in vacanza dove ci sono belle cose da vedere sott’acqua. Poca spesa, tanta resa, si diceva una volta. In Italia no, finora si è deciso di non farlo, chissà perché.
Sulla costa sudorientale dell’isola di Gozo, in località Xatt l-Ahmar, di relitti affondati ce ne sono addirittura tre: i due traghetti per passeggeri Karwela e Cominoland e il piccolo cargo Xlendi, che giace capovolto. I migliori su cui scendere sono i primi due, che di solito si visitano in due distinte immersioni nella stessa giornata. È possibile farlo dalla riva oppure, se si dispone di un ottimo diving come l’OrangeShark, comodamente dalla barca.
Il relitto del Karwela
Il relitto del Karwela giace in assetto di navigazione su un fondale sabbioso con una profondità massima di circa 40 metri, mentre il ponte superiore, con la cabina del capitano, è situato a 30 metri di profondità. La penetrazione del relitto è assolutamente sicura, grazie alle numerose vie di uscita in mare aperto. Famosa è la fotogenica scala posta al centro del relitto, che conduce al ponte inferiore, illuminato dagli oblò. Occorre solo fare un minimo di attenzione a non sollevare la piccola quantità di limo e sabbia presente all’interno del relitto, per il resto l’immersione è facile e magnifica.
La motonave Karwela fu costruita a Papenburg, nella Germania Ovest, nel 1957 dalla Jos L. Meyer. Era un traghetto passeggeri con scafo in acciaio e un peso lordo di 495 tonnellate. Lungo 50,8 metri e largo 8 metri, era mosso da due motori diesel, era dotato di due eliche e aveva una capacità massima di 863 persone. Nata come MV Frisia II e poi ribattezzata MV Nordpaloma nel 1977, la motonave fece servizio tra Baltico e Mare del Nord fino a quando fu venduta a due società maltesi e portata a La Valletta, dove acquisì l’ultimo nome. Nel 1992 fu acquistata dalla Captain Morgan Cruises, con cui navigò come traghetto turistico fino al suo disarmo nel 2002. Venne affondata il 12 agosto del 2006 insieme alla Cominoland.
Prima dell’operazione il traghetto è stato reso sicuro per l’ambiente e per i subacquei e durante l’affondamento sono state utilizzate delle casse di galleggiamento per assicurarsi che il relitto si poggiasse sul fondo in assetto di navigazione e non capovolto come la vicina MV Xlendi. A titolo sperimentale, il Karwela è stato lasciato con la vernice, mentre sul Cominoland è stata completamente rimossa, per vedere quale tecnica fosse migliore a favorire il concrezionarsi della vita marina sui relitti.
Il relitto del Cominoland
A poca distanza si trova il relitto del Cominoland, la Miner VI (N16), una piccola nave posamine di classe “M” costruita nel 1942 per l’Ammiragliato britannico e commissionata come M6. Aveva una lunghezza di circa 35 metri x 8 metri di larghezza e pesava 243 tonnellate. Era dotata di due motori diesel e due eliche che la potevano spingere a 12 nodi di velocità massima. Nel 1966, al termine della sua carriera con la Marina Britannica, fu venduta alla società E. Zammit & Sons e venne convertita in traghetto, capace di portare 10 auto e fino a 400 passeggeri. Con questa funzione divenne la MV Minor Eagle e operò tra La Valletta, Gozo e l’isola di Comino. Fu quindi ribattezzata MV Cominoland nel 1976 e continuò a operare con lo stesso scopo fino al 1980, quando fu ribattezzata MV Jylland II e convertita per un utilizzo esclusivamente turistico. Venduta infine alla Captain Morgan Cruises nel 1984, operò svolgendo crociere giornaliere nel Grand Harbour e verso l’isola di Comino.
Venne quindi affondata il 12 agosto 2006, a una profondità di circa 40 metri, vicino al Karwela, dove giace anch’essa in assetto di navigazione sul fondale sabbioso, leggermente orientata verso babordo. Sebbene sia più piccolo della Karwela, il relitto offre comunque numerose opportunità per l’esplorazione dei suoi due ponti, posti a 35 e 32 metri di profondità. È totalmente sicuro per la penetrazione e, come molti relitti affondati appositamente, tutte le aperture sono state ampliate e ne sono state aggiunte altre prima dell’affondamento.
In entrambi i relitti la fauna marina presente può essere notevole: banchi di castagnole, sardine, donzelle e orate si aggirano comunemente intorno al relitto, mentre murene e scorfani si nascondono nelle sue fessure. Polpi e seppie sono spesso presenti lungo i ponti e usano il loro mimetismo per confondersi con l’ambiente circostante. La struttura superiore e le ringhiere sono ricoperte di coralli molli e spugne rosse, che aggiungono colore al relitto. Le visite occasionali di barracuda e ricciole rendono le immersioni emozionanti, mentre il fondale sabbioso che circonda il relitto può rivelare razze, stelle marine e ricci di mare.
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