Alla scoperta del reef artificiale di Limassol con i relitti Costandis e Lady Tethis
A scopi turistici e di ripopolamento dei fondali è stato creato un reef artificiale affondando due imbarcazioni
A scopi turistici e di ripopolamento dei fondali è stato creato un reef artificiale affondando due imbarcazioni
Cipro è una magnifica isola del Mediterraneo, posta di fronte alle coste di Turchia, Libano e Siria. A seguito di tumultuose vicende occorse a metà degli anni settanta del secolo scorso, è attualmente divisa in due zone distinte: a nord vi è la Repubblica Turca di Cipro del Nord, Stato non riconosciuto in sede internazionale, a sud invece si trova la Repubblica di Cipro, Stato membro dell’Unione Europea a maggioranza greca.
Mentre la parte nord, anche per alcune difficoltà oggettive, è assai poco sfruttata turisticamente, la parte meridionale è meta di un enorme afflusso di visitatori, provenienti soprattutto dai Paesi di lingua inglese e dalla Russia, per le sue magnifiche spiagge, le temperature molto calde nei mesi che vanno dalla primavera all’autunno ed un’animata vita notturna.
La parte meridionale dell’isola è diventata anche una meta rinomata del turismo subacqueo internazionale, grazie alla presenza del famoso relitto della Zenobia, una grossa nave affondata davanti a Larnaka nel 1980, molto amata dai divers inglesi. Le immersioni naturalistiche, invece, come accade sovente nelle acque di tutta la Grecia, non sono all’altezza di altri Paesi del Mediterraneo, anche per la consuetudine della popolazione di sfruttare a più non posso le risorse marine.
A scopi turistici e di ripopolamento dei fondali è stato quindi creato un reef artificiale davanti alla spiaggia di Dasoudi, a Limassol, affondando due imbarcazioni ed alcune strutture di ripopolamento. La formazione del sito è stata organizzata dalla CDCA, Cyprus Dive Centers Association, in collaborazione con il Dipartimento della Pesca e delle Ricerche Marine (DFMR) del Ministero dell’Agricoltura, Risorse Naturali e Sviluppo, le municipalità di Limassol, Yermasovia e Aghios Athanasios e l’Unione Europea.
L’operazione, effettuata nel febbraio del 2014, ha visto l’affondamento di due grandi imbarcazioni, ripulite dagli agenti inquinanti secondo le indicazioni di UNEP/MAP (United Nation Environment Program/Mediterranean Action Plan), separate da un reef artificiale costituito da strutture di forme differenti, tra cui molte anfore che dovevano servire da dimora alle specie marine. I due relitti sono oggi visitabili grazie ad alcuni diving center della zona. Si tratta di immersioni semplicissime, adatte a subacquei di ogni livello. I più esperti potranno anche effettuare brevi penetrazioni nei due scafi.
Normalmente si effettuano due tuffi, il primo dei quali è sul relitto del Costandis. Si tratta di un grosso peschereccio a strascico lungo 23 metri, costruito nel 1989 in Unione Sovietica e varato con il nome di Zolotets. Acquistato da una società cipriota nel 1997 allo scopo di effettuare pesca d’altura nel Mediterraneo del sud-est, giace attualmente su un fondo sabbioso a circa 24 metri di profondità. L’immersione è semplice e rilassante e consente la penetrazione dei locali macchine in ottimo stato di conservazione e visibilità.
Il secondo relitto, invece, è quello del Lady Tethis, una barca di 30 metri che trasportava passeggeri. Varata ad Amburgo (Germania) nel 1953 con il nome di Reiher, ora si trova a circa 20 metri di profondità. In questo caso la penetrazione è effettuabile nella plancia di comando e tra i tavoli e le panche dei viaggiatori.
D’estate le immersioni vengono effettuate con una temperatura esterna di circa 35 gradi, mitigata costantemente dalla brezza marina, ed una sul fondo di circa 20/21 gradi, che fa apprezzare anche una muta semistagna o una 5mm in due pezzi. La visibilità è di norma buona, anche se mutevole a causa delle correnti e del fondale sabbioso. La presenza di organismi marini è comunque assicurata e varia da spirografi, anemoni e nudibranchi a grosse cernie, saraghi, boghe e le immancabili castagnole.
Essendo l’isola particolarmente vicina al Canale di Suez, è normale vedere anche specie provenienti dal Mar Rosso, come pesci pappagallo, balestra, lionfish e jackfish. Se si è particolarmente fortunati, c’è la possibilità di incontrare anche orate, barracuda e tartarughe marine. Le immersioni sono, in ogni momento, all’insegna della serenità, per un relax costante anche sotto la superficie del mare. All’uscita ci attenderanno poi una cittadina che pare faccia parte della Confederazione Russa, tante sono le insegne in cirillico, una bella spiaggia e, naturalmente, ottimi ristoranti per gustare le specialità locali, soprattutto i famosi antipasti Meze.
Un ringraziamento speciale alla disegnatrice Iryna Bodnaruk per le splendide illustrazioni che ha messo a disposizione, rintracciabile al sito keep-fun.com. La sua email è iryna.bodnaruk@gmail.com.
Paolo Ponga
Argomenti: Daily Nautica, viaggi-e-vacanze