13 luglio 2021

La subacquea si riprende i suoi spazi: ecco le più belle foto e video del concorso “Furio Benigni”

13 luglio 2021

Il club "Amici di Bolle", associazione subacquea dilettantistica, ha organizzato su una piattaforma digitale la valutazione della terza edizione del concorso fotografico "Furio Benigni"

La subacquea si riprende i suoi spazi: ecco le più belle foto e video del concorso “Furio Benigni”

Il club "Amici di Bolle", associazione subacquea dilettantistica, ha organizzato su una piattaforma digitale la valutazione della terza edizione del concorso fotografico "Furio Benigni"

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La pandemia non ha risparmiato la subacquea, che, essendo uno sport dove la condivisione degli spazi è molto ravvicinata, è andata in stand-by per un lungo periodo. Fortunatamente però, grazie soprattutto alla campagna di vaccinazione, la situazione sta migliorando e anche la subacquea, come altre attività, ha ripreso a piccoli passi, facendo ripartire le associazioni sportive, i diving center e l’indotto.

Ad esempio, il club “Amici di Bolle“, associazione subacquea dilettantistica, ha organizzato su una piattaforma digitale la valutazione della terza edizione del Concorso Fotografico “Furio Benigni” (con foto scattate prima del confinamento), che ha visto la partecipazione di subacquei da tutta Italia. Un concorso sempre più in ascesa, nato in ricordo dell’istruttore subacqueo Furio Benigni.

Nel corso dell’incontro digitale, avvenuto in pieno lockdown, le foto sono state valutate da una commissione ed è stata stilata la classifica. La premiazione è stata però rimandata per poterla svolgere in presenza e segnare così il ritorno ad una normale vita sociale: una decisione fortemente voluta dalla coordinatrice e organizzatrice dell’evento, l’istruttrice subacquea Liliana Balbi, e da Giorgio Coldesina. La consegna dei premi è avvenuta nei giorni scorsi nella sede del club, alla presenza di Gabriella, moglie del compianto Furio Benigni, e di Barbara Panza della Corderia Nazionale, sponsor della manifestazione.

I concorsi fotografici contribuiscono ad unire e a far socializzare tantissimi subacquei con la passione per la fotografia. Nella maggior parte dei casi si tratta di appassionati di fotografia a tuttotondo, anche se niente supera lo scattare una foto in immersione, dove l’assenza di peso consente di raggiungere i soggetti che si vogliono immortalare senza difficoltà e di fotografarli da qualsiasi angolatura, catturando la moltitudine di colori e scenari che il mondo sommerso mette in mostra.

Molte sono le tecnologie fotografiche e di ripresa video a disposizione sul mercato, molte soluzioni per tutte le esigenze: da chi vuole iniziare con un investimento contenuto, a chi vuole specializzarsi grazie a soluzioni più impegnative. Un mercato che ha motivato molti subacquei a dedicarsi alla fotografia, così come hanno fatto i vari circoli subacquei, organizzando corsi che nel tempo hanno visto molti appassionati affermarsi sia per bravura sia per le scelte effettuate sulle tecniche fotografiche ed espressive da utilizzare.

I VINCITORI DEL CONCORSO FURIO BENIGNI:

CATEGORIA REFLEX MACRO: Ernesto Cordella – Clavelina

CATEGORIA REFLEX AMBIENTE: Alessandro Grasso – Pulmo

CATEGORIA COMPATTE MACRO: Ilaria Gonelli – Sunflower

CATEGORIA COMPATTE AMBIENTE: Pino Galletta – Dactylopterus volitans

CATEGORIA PORTFOLIO: Mauro Apuleo (una categoria che prevede 3 foto, di cui una esterna)

CATEGORIA RELITTI: Marco Mori – Haven officina

CATEGORIA VIDEO: Gianni Risso – Abissi, The original underwater wine

MENZIONI SPECIALI: Andrea Falcomatà – Simbiosi (per l’alto contenuto biologico).

Tra i vincitori c’è anche il nostro collaboratore Gianni Risso, decano della fotografia subacquea e giornalista, che ha documentato una delle tante attività Made in Italy, anzi Made in Liguria, frutto di quella genialità italiana tanto apprezzata nel mondo.

Il breve video che si è aggiudicato il primo premio nella sua categoria mostra le operazioni di recupero dei contenitori delle bottiglie messe a vinificare nelle acque antistanti Sestri Levante, ad una profondità di circa 50 metri, dal vinicoltore Piero Lugano. Una tecnica ampiamenta riportata dai media internazionali, che gli ha consentito di esportare in tutto il mondo non solo le sue particolari bottiglie ma anche la stessa Liguria.

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