L’incredibile strada di mattoni gialli in fondo all’oceano Pacifico
Svelato il mistero della pavimentazione trovata dal Nautilus a tremila metri di profondità
Svelato il mistero della pavimentazione trovata dal Nautilus a tremila metri di profondità
“E questa che cosa è?”, esclama sorpreso un ricercatore dell’Ocean Exploration Trust a bordo della nave esplorativa dall’evocativo nome di “Nautilus”, mentre osserva le riprese della sonda spedita nel fondale oceanico e scorrono le immagini di una lunga pavimentazione di mattoni giallastri. “Vuoi vedere che abbiamo trovato la strada per Atlantide?”, gli risponde un collega, sorpreso quanto lui.
In effetti, quella lunga striscia pavimentata di cui nessuno sospettava l’esistenza sembrava davvero quel che rimaneva di una antichissima strada di mattoni. L’equipe di oceanografi che, all’incirca un anno fa, ha rivelato la sua esistenza al mondo, l’ha battezzata “Yellow brick road”. La scoperta è avvenuta nell’ambito di un programma di ricerche oceaniche volto a studiare una delle più vaste aree di conservazione marina del mondo, il (non fatemelo pronunciare!) Papahānaumokuākea Marine National Monument, al largo delle isole Hawaii. L’obiettivo degli studiosi era quello di esplorare la cresta del vulcano sottomarino Liliʻuokalani, ancora attivo, tremila metri sotto il livello del mare.
Le incredibili immagini raccolte dalla sonda hanno fatto il giro del mondo e sono state formulate le ipotesi più inverosimili, compresa quella, piuttosto fantasiosa, dei resti di un’antica e sconosciuta civiltà non umana sviluppatasi nei fondali dell’oceano Pacifico.
Ad una anno di distanza, una seconda spedizione della Ocean Exploration Trust, grazie all’utilizzo di un braccio robotizzato che ha prelevato dei campioni del fondale, ha svelato il mistero della Yellow brick road. Si tratta infatti di una particolare frattura della crosta composta di ossidi di ferro e manganese di chiara origine vulcanica. Il continuo stress da riscaldamento e da raffreddamento, imputabile ad una serie di eruzioni sottomarine, ha contribuito a regalarci quelle spaccature geometriche quasi regolari che, nella nostra fantasia, ci restituiscono lo strano effetto di una strada lastricata. La strada per la mitica Atlantide dovrà aspettare ancora.
Immagine di copertina tratta dal video diffuso dall’Ocean Exploration Trust
Argomenti: Daily Nautica
riprendendo il post precedente, la zona citata, che oggi è una vasta pianura dedita a una fiorente attività agricola, attività era occupata da un grande cratere di un vulcano preistorico che ha lasciato numerose tracce nel territorio circostante.
Simili formazioni tipiche dell’attività vulcanica, si possono trovare in Sardegna nella cittadina di Valledoria in provincia di Sassari. In alcune zone dei fondali antistanti, ad una profondità variabile dai 2 ai 10 metri, si possono vedere queste formazioni simili a delle strade lastricate molto simili a quelle tipiche di epoca romana.