27 marzo 2018

Come dire di “Sì” sotto un mare d’amore con un matrimonio subacqueo

27 marzo 2018

In Italia e nel resto del mondo sono sempre di più le coppie che scelgono di sposarsi con le pinne ai piedi e l'erogatore in bocca

Come dire di “Sì” sotto un mare d’amore con un matrimonio subacqueo

In Italia e nel resto del mondo sono sempre di più le coppie che scelgono di sposarsi con le pinne ai piedi e l'erogatore in bocca

5 minuti di lettura

“Matrimoni per amore, matrimoni per forza, ne ho visti di ogni tipo, di gente d’ogni sorta”, cantava l’indimenticabile Fabrizio de André. Ma neppure il grande poeta e cantautore genovese avrebbe mai pensato che un giorno qualcuno avrebbe infilato le pinne ai piedi e l’erogatore in bocca per scendere sotto la superficie del mare e sposarsi davanti a branchi di pesci.

Ed invece c’è chi lo ha fatto. E non sono neppure pochi. Il matrimonio subacqueo, per dirla come i colleghi giornalisti che scrivono di moda, è “trendy“. I diving che organizzano sposalizi in muta, infatti, sono sempre di più e sempre di più sono le coppie che scelgono il fondale del mare come cornice al cosiddetto “giorno più bello della loro vita”.

A fare da apripista sono stati gli americani. Varie città costiere della California, hanno pensato bene di fare concorrenza alla famosa Las Vegas in quanto a matrimoni inconsueti, combinando immersioni con riti nuziali. Il mercato dell’underwater wedding oggi è quanto mai fiorente. Tanto che ci si sono buttati anche varie isole dei Caraibi, non a caso frequentate da romantico sub-turisti a stelle e strisce.

Se avete almeno mille e duecento dollari da investire, una passione travolgente per la subacquea e – condizione non trascurabile – anche qualcuno o qualcuna pronta a dirvi il fatidico “Sì”, potete scegliere i coloratissimi fondali della Bahamas per le vostre nozze. Sposarsi in muta è possibile anche in un altro paradiso dei subacquei, le isole Maldive, altra meta gettonatissima dalle coppie americane che possono così combinare matrimonio e viaggio di nozze in un unico “pacchetto vacanza”.

Sempre guardando ad oriente, è famoso il San Valentino di Trang, nella Thailandia del sud, dove centinaia di coppie accorrono ogni 14 febbraio per fidanzarsi o addirittura sposarsi in fondo al mare. I diving locali organizzano spettacolari cerimonie, fuori e dentro l’acqua, con tanto di fuochi e barche locali coperte di profumatissimi fiori. Il tutto ad uso e consumo dei turisti, considerato che quella di San Valentino non è certo una festività tradizionalmente celebrata nella penisola malese! Ma si sa che tutto fa business.

L’Europa, da parte sua, non ci ha messo molto per seguire il trend. Nel vecchio continente, una delle prime coppie a sposarsi ufficialmente in acqua, nel 2011, è stata quella composta da Tatiana e Vyacheslav, due appassionati subacquei di Minsk. Sì, avete letto bene, proprio Minsk, la capitale della Bielorussia. E se non c’è il mare in Bielorussia, non fa nulla perché all’amore non si comanda. In mancanza di meglio, i due si sono maritati nella piscina del Palazzo degli Sport Acquatici.

Ad accompagnare la coppia sott’acqua, il pubblico ufficiale, i testimoni di rito e anche qualche parente. Tutti, evidentemente, sportivi e subacquei. Il resto degli invitati ha invece preferito attendere ai bordi della piscina, all’asciutto, che i due piccioncini emergessero per stappare le bottiglie di vodka e dare inizio alla tradizionale festa.

Matrimonio subacqueo per Pierre Frolla

Il campione d’apnea Pierre Frolla convola a nozze subacquee accompagnato dal principe Alberto di Monaco come testimone

E in Italia? Anche nel nostro Paese il matrimonio subacqueo va prendendo piede. Soltanto che le coppie che scelgono di dire “Sì” scrivendolo sulla tavoletta -con l’erogatore in bocca non è facilissimo parlare in maniera comprensibile – preferiscono affiancare la cerimonia subacquea a quella in chiesa o in municipio. Un po’ perché la tradizione ha il suo peso, un po’ perché non è cosa di tutti i giorni trovare un prete o un assessore disposto ad immergersi per sposarti.

Ci sono ovviamente le eccezioni ed una di queste è la Sardegna, dove un parroco col brevetto di subacqueo ha già sposato a Torre delle Stelle, vicino a Cagliari, due coppie. Le umide cerimonie si svolgono ai piedi della statua del Cristo dei Subacquei, a 11 metri di profondità. Da che si evince che basta un brevetto di primo grado, per maritarsi. Fondali non nuovi ai sub-matrimoni, nel nostro Paese, dopo quelli azzurri della Sardegna, sono quelli di Riccione, del Circeo, di Otranto e dell’Isola d’Elba.

Proprio nell’isola tirrenica Viola e Giampiero, nel “coronare il loro sogno d’amore”, tanto per usare una frase fatta, hanno anche battuto un record! Quello del matrimonio subacqueo con il maggior numero di invitati. A scendere nelle profondità del mare con pinne e bombola – dove ne avranno trovare così tante? – sono state ben 270 persone.

Un altro record, è stato realizzato alle isole Tremiti, il 26 giugno 2010, dove quaranta coppie si sono sposate in contemporanea a 12 metri di profondità. Stavolta di fronte alla statua di padre Pio. Per essere precisi, non si è trattato di matrimoni veri e propri ma di una sorta di benedizione collettiva. L’evento, infatti, era sponsorizzato dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, con l’intento di valorizzare e promuovere il matrimonio di rito cattolico ed era aperto praticamente a tutti: coppie già sposate, coppie prossime al matrimonio, fidanzati e pure singles di belle speranze.

Ma non solo di aria compressa si nutrono i sogni d’amore, sempre che abbiate i polmoni allenati. L’ultima tendenza che sta prendendo piede nella Francia del sud e nel Principato di Monaco sono i matrimoni in apnea. Uno di questi, celebrato proprio a Monaco nell’estate del 2015, ha avuto come testimone di nozze lo stesso principe Alberto. A sposarsi, con tanto di elegantissimo frac sopra la muta e il cilindro in testa, è stato il pluri-campione di apnea Pierre Frolla, che potrà sempre dire che, al momento di pronunciare il fatale “Sì”, gli è mancato il respiro.

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