23 agosto 2020

Peristera, visita ad una nave dell’antica Grecia

23 agosto 2020

I subacquei, accompagnati dagli istruttori di un diving, possono andare a vedere ciò che rimane della nave, ovvero le anfore vinarie

Peristera, visita ad una nave dell’antica Grecia

I subacquei, accompagnati dagli istruttori di un diving, possono andare a vedere ciò che rimane della nave, ovvero le anfore vinarie

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I greci sono particolarmente legati alle vestigia del loro passato e fanno bene. Il loro patrimonio culturale è formidabile e di valore inestimabile, come il nostro. Nel tentativo di preservare quello sommerso, però, per molti anni hanno avuto un atteggiamento miope. Fino al 31 dicembre 2005, infatti, tranne che per casi particolari e con autorizzazioni speciali, le immersioni “turistiche” erano vietate nelle acque elleniche, per il timore che i subacquei potessero appropriarsi dei beni finiti sotto la superficie del mare.

Per questo non si è ancora creata appieno quell’industria del turismo sottomarino che da noi (a parte nel periodo Covid-19) ha dimostrato di funzionare molto bene. Questa tipologia di industria, per chi ne usufruisce, parte da un presupposto fondamentale: io pago un servizio di noleggio attrezzatura e di accompagnamento per essere portato sott’acqua a vedere qualcosa di bello. Tale discorso si coniuga con quello dei parchi marini, creati sì per motivi legati all’ambiente ma mantenuti anche con le tasse d’ingresso dei subacquei e sponsorizzati dalla loro presenza e dal loro entusiasmo.

Ugualmente, chi ti porta sott’acqua sa che il turista di domani verrà per vedere qualcosa, perché si è informato, ha letto o sentito tramite passaparola. Se non c’è nulla da vedere, non tira fuori i soldi. Anni fa mi raccontarono un episodio avvenuto nel Parco Marino di Ustica, uno scoglio di 4 km di circonferenza che aveva allora un villaggio, un hotel e 13 diving center (!) per accompagnare i sub a vedere i meravigliosi fondali pieni di pesci, barracuda e grosse cernie. Durante un’immersione fu visto il cuoco di una barca da turismo risalire dalle profondità con le bombole, un fucile e una bella cernia infilzata dall’arpione. Dopo due chiacchiere in amicizia, la barca, che doveva rimanere per alcuni giorni sull’isola, all’alba aveva già levato l’ancora.

O ancora. Mi trovo in Liguria, presso Loano, a fare un’immersione con un diving di amici molto bravi. Improvvisamente il gommone schizza a razzo all’inseguimento di un’altra barca, mentre il titolare del centro immersioni telefona ai carabinieri di Albenga, che fanno uscire una motovedetta. Aveva visto una barca ancorarsi sopra il relitto della Nave Romana, senza permessi, sicuramente allo scopo di trafugare qualche bella anfora dal fondo. Riassumendo: il turismo subacqueo non può che fare bene alle finanze dei privati e dello Stato, all’ambiente e ai beni culturali. I ladri arrivano nella notte, si sa, non insieme al titolare di un diving!

E finalmente qualcosa si sta muovendo anche in Grecia. Alonissos è un’isola delle Sporadi, situata nell’Egeo occidentale, che ospita un parco marino dove è stata avvistata anche la foca monaca. Vicino a questa bella isola di circa 3 mila abitanti, si trova la più piccola isola di Peristera, dove nel 1985 un pescatore trovò i resti di una nave antica. “La nave – ha spiegato l’archeologa Pari Kalamara, direttrice dell’Eforato delle Antichità Sottomarine, durante un’intervista al canale televisivo ERT – trasportava dalle 3 mila alle 4 mila anfore di vino dalla Penisola Calcidica all’isola di Skopelos e sarebbe affondata intorno al 425 a.C. a causa del maltempo”. Molte campagne di scavo sono state condotte sotto le onde del mare ma i resti della nave sono ancora pressoché intatti.

relitto nave di Peristera (foto dell'Alonissos Triton Dive Center)Durante una cerimonia, alla presenza del ministro della Cultura Lina Mendoni, è stato poi inaugurato il primo museo sottomarino greco, definito “il Partenone dei naufragi” da Kostas Agoratos, governatore della Tessaglia. I subacquei, accompagnati dagli istruttori di un diving, come l’Alonissos Triton Dive Center, possono andare a vedere ciò che rimane dell’antica nave, ovvero le anfore vinarie, visto che il legno si è ormai dissolto da tempo.

La profondità, molto relativa, consente a quasi tutti i sub di poterla visitare: giace infatti tra i 21 e i 28 metri di profondità, nelle calde e calme acque delle isole greche. Quest’anno il relitto è aperto al turismo fino al 2 ottobre, mentre per tutti gli altri è stato allestito un tour in realtà virtuale presso l’Ufficio del Turismo di Alonissos. Infine, per chi deve rimandare le ferie al prossimo anno, c’è il seguente bellissimo filmato.

Paolo Ponga

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