I segreti del traghetto Estonia: militari russi avrebbero usato il relitto per spiare le navi Nato
La Russia avrebbe trasformato il relitto del traghetto Estonia in un sito segreto di spionaggio delle navi militari Nato
La Russia avrebbe trasformato il relitto del traghetto Estonia in un sito segreto di spionaggio delle navi militari Nato
Secondo un’indagine congiunta delle emittenti tedesche WDR e NDR e del quotidiano Süddeutsche Zeitung, pubblicata a partire dal 24 ottobre, i servizi segreti russi potrebbero aver utilizzato il relitto del traghetto MS Estonia nel Mar Baltico come sito segreto per operazioni di sorveglianza subacquea mirate all’attività navale della Nato.
L’indagine, basata su informazioni provenienti da fonti di sicurezza militare, indica che agenti russi potrebbero aver installato dispositivi sottomarini nei pressi del relitto in grado di guidare droni e robot sommergibili e di raccogliere le firme acustiche delle navi da guerra e dei sottomarini della Nato. Queste firme aiutano a identificare le imbarcazioni attraverso i modelli sonori unici dei loro motori e delle loro eliche. Dal momento che le immersioni intorno al relitto dell’Estonia sono vietate da un accordo internazionale tra Svezia, Estonia e Finlandia, i dispositivi avrebbero potuto passare inosservati per anni.
La MS Estonia era una nave traghetto varata nel 1980 e operante dal 1993 al 1994 per la compagnia di navigazione Estline. Naufragò il 28 settembre 1994 durante un viaggio tra Tallinn e Stoccolma, con 989 persone a bordo. Di queste, solamente 137 sopravvissero, rendendo il naufragio uno dei più gravi di tutti i tempi. La nave stava navigando nella notte verso Stoccolma in condizioni di mare agitato, con onde alte quattro metri, quando parte della prua cominciò a cedere e il garage fu invaso da enormi quantità d’acqua che causarono una forte inclinazione verso dritta, impedendo a gran parte dei passeggeri di mettersi in salvo.
Furono recuperati solo 94 corpi e la maggior parte degli altri rimasero intrappolati nel relitto, situato a circa 35 chilometri a sud-est dell’isola finlandese di Utö, a una profondità di circa 80 metri. Le autorità decisero quindi di “sigillare” il relitto vietando immersioni non ufficiali, per onorare la memoria e non disturbare i resti degli 852 passeggeri e membri dell’equipaggio periti durante il naufragio.
Secondo i magazine tedeschi, l’intelligence occidentale ritiene che la Direzione Centrale per la Ricerca Subacquea russa (nota con l’acronimo russo GUGI) sia responsabile di operazioni segrete sul relitto dell’Estonia. L’unità, che opera direttamente sotto il Ministero della Difesa russo, è specializzata in missioni di spionaggio subacqueo, sabotaggio e ricognizione. Il GUGI controlla una flotta di navi speciali, minisottomarini e droni subacquei, tra cui la nave Yantar, considerata dalla Nato una delle principali navi spia della Russia. Le forze navali occidentali hanno più volte localizzato la Yantar nei pressi di cavi sottomarini e infrastrutture critiche nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.
I media tedeschi hanno anche riferito che da anni le aziende russe acquistano tecnologie occidentali avanzate di sorveglianza subacquea tramite intermediari, in particolare società con sede a Cipro, con un valore stimato intorno ai 50 milioni di dollari. Questa tecnologia sarebbe stata utilizzata nel progetto russo “Harmony“, una rete di sensori sottomarini posati nel Mare di Barents per rilevare i sottomarini occidentali e proteggere la flotta nucleare artica russa.
Fonte foto: Wikipedia
