Subacquea russa trascorre 24 ore alla deriva nel Pacifico
Incredibile avventura a lieto fine per una subacquea russa
Incredibile avventura a lieto fine per una subacquea russa
Alcuni giornali russi riportano una notizia che farà venire i brividi a molti subacquei, per una vicenda fortunatamente conclusasi con un lieto fine. La protagonista si chiama Elena Dorofeeva, sessantatre anni, vicedirettrice di un dipartimento del Ministero delle Finanze russo, e ha trascorso quasi 24 ore alla deriva nel Pacifico settentrionale, dopo che un’immersione su un relitto al largo dell’isola di Sachalin è andata decisamente storta. Non stiamo parlando di un mare caraibico, ovviamente, ma di una situazione decisamente più difficile e pericolosa.
Dorofeeva, subacquea esperta, aveva prenotato un’immersione per esplorare l’Anabar, una draga affondata nello Stretto di Tatarstan nel 2010. Il relitto si trova a circa 40 km da Sachalin, vicino alla piccola isola di Moneron, in una zona di parco marino. Stiamo parlando delle famose isole che si trovano a nord del Giappone, contese fra le due nazioni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Secondo quanto riportano alcuni giornali russi.
Secondo quanto riportano alcuni giornali russi, l’istruttore, per ora identificato solo come Pavel, aveva pianificato con la subacquea di immergersi direttamente dalla barca e di riorganizzarsi alla profondità inusuale di 25 metri, a causa della forte corrente presente in superficie. Sfortunatamente, mentre si preparava a seguire Dorofeeva sott’acqua, Pavel si è reso conto di aver dimenticato di indossare la cintura dei pesi, perdendo così tempo e rallentando la discesa in acqua. Nel frattempo Dorofeeva, non vedendo arrivare la sua guida, è giustamente risalita per effettuare una sosta di sicurezza a 5 metri, come viene insegnato durante i corsi.
Durante il breve periodo di immersione e sosta, non si è però resa conto che le forti correnti la stavano trascinando via. Il mare da queste parti non scherza. Quando è finalmente riemersa, ha visto la barca a circa mezzo chilometro di distanza, ma nessuno a bordo si era accorto della sua assenza. Per un’incredibile serie di errori, Pavel aveva infatti pensato che si fosse immersa con un’altra guida. Quando era ormai diventata ovvia la sua scomparsa, ha finalmente dato l’allarme, dando il via ad un’operazione di ricerca con l’impiego di barche e un elicottero. Della donna nessuna traccia: le correnti l’avevano portata molto lontano.
Il sopraggiungere della notte ha peggiorato la situazione della donna, le cui condizioni psicofisiche possiamo solo immaginare. La subacquea riusciva a vedere le luci della costa lontana e anche quelle delle barche di ricerca, che hanno proseguito tutta la notte a percorrere una superficie sempre più agitata a causa dell’arrivo di una tempesta. Infreddolita e probabilmente terrorizzata, con onde sempre più alte a infrangersi sopra di lei, Dorofeeva non si è persa d’animo e al mattino ha trovato un bastone che galleggiava. Si è tolta quindi una pinna arancione ed è riuscita a creare una rudimentale ma ben visibile bandiera.
Con questa ha attirato l’attenzione della nave da ricerca Otto Schmidt, che passava per un colpo di fortuna da quelle parti e che l’ha salvata dopo quasi 24 ore di permanenza in acque decisamente fredde ed agitate, a 15 km dalla costa dell’isola di Moneron. I medici l’hanno poi visitata e trovata in buone condizioni fisiche: una vera donna d’acciaio. Le autorità di Sachalin, nel frattempo, hanno avviato un’indagine sulle azioni dell’istruttore, che probabilmente verrà ritenuto responsabile dell’accaduto. Non vorrei essere al suo posto.
Fonte foto: https://mchs.gov.ru/
