10 marzo 2025

Thetida: un progetto europeo per salvare i relitti del Mediterraneo

10 marzo 2025
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Una partnership tra Università, diving e comunità subacquea nata per monitorare, salvaguardare e promuovere il nostro patrimonio archeologico sommerso

La prua della motovedetta Equa

Una partnership tra Università, diving e comunità subacquea nata per monitorare, salvaguardare e promuovere il nostro patrimonio archeologico sommerso

3 minuti di lettura

Un progetto tanto ambizioso quanto utile, quello varato dall’Unione Europea col nome di Thetida. Un progetto che ha come obiettivo quello di sviluppare tecnologie all’avanguardia e strumenti innovativi per la conservazione del patrimonio archeologico sommerso dei nostri mari. Presentato ufficialmente in Italia all’ultimo Eudi Show di Bologna, il Thetida Project coinvolgerà 16 enti di 7 diverse nazioni europee: Grecia, Cipro, Olanda, Portogallo, Francia, Norvegia e Italia.

Tra gli enti coinvolti ci sono Università, istituti di ricerca, associazioni subacquee e diving. Per il nostro Paese sono stati chiamati in causa il dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, l‘Associazione Internazionale Subacquei Tecnici e Nitrox (Iantd), il Marina Diving Ambrosi di Loano (Sv) e l’EdgeLab, azienda ligure specializzata in tecnologie subacquee. 

L’obiettivo del progetto, come abbiamo scritto, è principalmente quello di tutelare il nostro patrimonio sommerso messo a rischio dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e dall’inevitabile erosione marina. Ma il Thetida Project si pone anche l’obiettivo di favorire la valorizzazione dei siti, investendo sia sulla sicurezza dei subacquei in immersione che nella promozione delle ineguagliabili bellezze che giacciono sui fondali marini. 

Il relitto dell’Equa

A fare da apripista per il progetto europeo sarà il relitto dell’Equa, affondata nel 1944 al largo di Riomaggiore, nel parco marino delle Cinque Terre. L’Equa era una motovedetta, originariamente destinata al trasporto merci, che fu convertita in cacciasommergibili durante la Seconda Guerra Mondiale. Finì tragicamente affondata da un sommergibile dell’Asse che la speronò scambiandola par una nave Alleata. Su questo articolo per Daily Nautica racconto la sua storia. 

Immersione nel relitto della motovedetta Equa

Immersione nel relitto della motovedetta Equa

Grazie al Thetida Project, il relitto è stato monitorato dettagliatamente da droni subacquei messi a disposizione dell’Edgelab che ne hanno realizzato uno spettacolare modello in tre dimensioni.

La partecipazione attiva della comunità subacquea e di tanti volontari hanno consentito agli scienziati dell’Università di Padova di identificare due fattori di stress potenzialmente pericolosi per la conservazione dell’Equa: un aumento della temperatura del fondale di circa 2°C, con tutta probabilità imputabile ai cambiamenti climatici, ed una insolita corrente ascensionale che trasporta nubi di sedimenti e causa una continua erosione del relitto. 

L’isola a forma di Tartaruga

Il prossimo obiettivo italiano del progetto Thetida sarà quello di monitorare il patrimonio archeologico presente nei fondali che circondano l’isola di Gallinara, nel Mar Ligure, nota, oltre che per la sua bellezza, per avere la forma di una testuggine. In particolare il relitto dell’Albenga A, una delle più grandi navi da trasporto dell’epoca romana mai scoperte. Se qualche subacqueo fosse interessato a partecipare ai lavori, può rivolgersi al diving Ambrosi o alla Iantd. 

 

Le immagini sono tratte dal sito del Thetida Project e realizzate dal fotografo subacqueo Marcello Di Francesco 

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