Trionfo dei fotografi subacquei italiani al World Shootout 2021 – LN intervista uno dei vincitori
Nella graduatoria della categoria per "nazioni", la più prestigiosa fra le 12 del programma, l’Italia ha conquistato il 1° e il 3° posto assoluto
Nella graduatoria della categoria per "nazioni", la più prestigiosa fra le 12 del programma, l’Italia ha conquistato il 1° e il 3° posto assoluto
I concorsi internazionali di fotografia subacquea sono molti ma quello più importante è sicuramente il World Shootout, che il noto fotografo israeliano David Pilosof organizza dal 2005. Ne avevamo già parlato quando si stava concludendo la semifinale e avevamo pronosticato che gli italiani avrebbero lottato per la vittoria. Ebbene, abbiamo fatto centro!
Nella graduatoria della categoria per “Nazioni“, infatti, la più prestigiosa fra le 12 del programma, l’Italia ha conquistato il 1° e il 3° posto. Ad aggiudicarsi la competizione sono stati Marcello Di Francesco, Massimo Zannini e Pietro Cremone. Le foto dei tre vincitori, decisamente non comuni e di grande impatto iconografico, sono state molto apprezzate dalla qualificata giuria internazionale, che comprendeva anche il noto fotografo subacqueo e artista italiano Alberto Muro Pelliconi.
Neppure il Covid è riuscito a fermare il World Shootout. Anzi, l’edizione 2021 ha avuto la partecipazione record di 618 fotografi appartenenti a 54 nazioni. Il concorso, secondo il programma, avrebbe dovuto concludersi con la cerimonia di premiazione in pompa magna a marzo, durante il Boot di Düsseldorf, ma il salone tedesco è saltato a causa del virus. In alternativa, Pilosof ha organizzato una premiazione online su Facebook.
Alle spalle dei vincitori si sono piazzati i giapponesi e un’altra squadra italiana composta da David Salvatori, Domenico Tripodi e Filippo Borghi. Anche altri italiani si sono piazzati più che onorevolmente, come Lorenzo Terraneo, arrivato secondo nella categoria “Ambiente”, Lorenzo Mittiga, che si è aggiudicato il terzo posto nella categoria “Portfolio”, e Matteo Visconti, posizionatosi secondo nella categoria “Macro”.
A completare il concorso le categorie “Moda” (primo posto al tedesco Konstantin Killer), “Foto umoristica” (vinta dal turco Murat Kaptan), “Grandangolo” (dominata dallo statunitense Martin Broen), “Relitti” (primo posto al francese Nicolas Barraque), “Miglior foto dell’anno” (vinta dall’australiana Hannah Le Leu) e “Squali” (vinta dalla statunitense Tanya Houppermans).
Non è stato solo il ricchissimo montepremi, con viaggi, attrezzature e vincite in denaro, a contribuire a far crescere il numero di partecipanti ma anche la prospettiva di vedere le proprie foto pubblicate sul libro di 174 pagine dedicato ogni anno al World Shootout. Il libro del 2021 si può acquistare al costo di 34 dollari (più 18 per la spedizione) sul sito ufficiale del concorso.
Per sapere di più sul World Shootout, abbiamo intervistato Marcello Di Francesco, uno dei tre vincitori della categoria per “Nazioni”
Come è nata la vostra squadra?
Fondamentalmente perché siamo amici da molto tempo, viaggiamo spesso insieme e collaboriamo con “Nauticam” come ambassadors.
Qual è stata la vostra strategia per centrare il difficilissimo obiettivo?
Questa è la nostra seconda vittoria al World Shootout, un concorso che in genere richiede di scattare foto durante l’anno solare e di consegnarne 2 per fotografo a formare un portfolio fotografico. Quest’anno, viste le restrizioni dovute al Covid, gli organizzatori hanno deciso di far partecipare i fotografi togliendo i limiti temporali per lo scatto delle foto e dando libero accesso al proprio archivio fotografico. Con Massimo e Pietro abbiamo quindi deciso di creare un portfolio macro che avesse una certa coerenza cromatica e stilistica e che potesse distinguersi per la particolarità dei soggetti ritratti.
Quali sono state le qualità delle vostre foto più apprezzate dalla giuria?
Penso che la giuria abbia apprezzato il portfolio come tutto un insieme, con una linea guida ben definita e studiata in fase di scelta delle foto.
La tua foto che ha avuto più successo è stata quella del polpo in lattina: dove e come hai fatto un simile scatto?
Sono molto legato a questo scatto, fatto qualche anno fa durante un’immersione notturna ad Anilao, nelle Filippine. Questo polpo del cocco (Amphioctopus marginatus), così chiamato perché spesso utilizza i gusci delle noci di cocco o delle conchiglie per proteggersi, stava passeggiando durante la notte su un fondale sabbioso portandosi appresso questa vecchia lattina. Appena mi sono avvicinato, illuminandolo con la mia Focus Light, il polpo si è fermato, ha posato la lattina e ci si è messo dentro come per ripararsi. Dopo un paio di scatti di prova, ho deciso di montare uno snoot sul mio flash e di illuminare il soggetto isolandolo dallo sfondo sabbioso, così da enfatizzare al massimo questa particolare situazione, che deve farci riflettere sullo stato dei nostri mari e su come stiamo facendo ancora poco per limitare l’inquinamento.
Che attrezzature usate?
Io utilizzo corpi macchina Canon in custodia stagna Nauticam, mentre Pietro e Massimo utilizzano corpi macchina Nikon sempre in custodia Nauticam.
Gianni Risso
Argomenti: #subacquea, foto-&-video