21 febbraio 2023

Fulvio Codecasa a DN: “Funzionalità, durata e comfort sono la nostra filosofia”

21 febbraio 2023

Daily Nautica ha intervistato Fulvio Codecasa, che racconta la nascita e lo sviluppo del marchio ma anche la sua carriera, dall'ingresso nella storica azienda di famiglia fino alle esigenze degli armatori di oggi

Fulvio Codecasa a DN: “Funzionalità, durata e comfort sono la nostra filosofia”

Daily Nautica ha intervistato Fulvio Codecasa, che racconta la nascita e lo sviluppo del marchio ma anche la sua carriera, dall'ingresso nella storica azienda di famiglia fino alle esigenze degli armatori di oggi

9 minuti di lettura

“Innovativi per tradizione”. È questo il claim dei Cantieri Navali Codecasa. La loro storia inizia nel lontano 1825 quando Giovanni Battista Codecasa (classe 1803) inizia l’attività di maestro d’ascia e nel 1902 Giovan Battista Codecasa (classe 1875), detto Tistino, prosegue la tradizione familiare creando con il padre Antonio un proprio cantiere per la costruzione di navi a vela, denominato Antonio Codecasa e figli. Nel 1946 Giovan Battista si ritira poi dagli affari e affida l’azienda di famiglia ai figli Ugo e Sandro. Nel 1973 Fulvio Codecasa succede al padre Ugo nella direzione del cantiere.

I Cantieri Navali Codecasa ancora oggi rappresentano una realtà di assoluto rilievo nell’ambito dell’industria nautica di lusso e sono conosciuti in tutto il mondo per la costruzione di motoryacht in acciaio e lega leggera dai 30 ai 70 metri di lunghezza. Nell’ultimo decennio l’offerta del Gruppo si è ampliata e, alla tradizionale gamma di yachts dislocanti in acciaio e lega leggera, si è aggiunta una gamma di imbarcazioni veloci, costruite totalmente in lega leggera, che comprende yacht dai 35 ai 50 metri di lunghezza.

Nessuna barca Codecasa è uguale alle altre. Moderno, classico o minimalista, l’arredamento interno di ogni yacht è accuratamente progettato e realizzato per soddisfare le personali esigenze e richieste degli armatori, garantendo al tempo stesso gli elevati standard qualitativi e tecnici per i quali i Cantieri Navali Codecasa sono conosciuti in tutto il mondo.

Alla guida dei Cantieri Navali Codecasa oggi c’è Fulvio Codecasa, affiancato dalle figlie Fulvia ed Elena, e dai rispettivi mariti, Ennio Buonomo e Fabio Lofrese. New entry nell’organigramma aziendale sono i due figli di Fulvia Codecasa, Matteo Buonomo e Niccolò Buonomo, che collaborano da alcuni anni con il nonno, i genitori e gli zii nella conduzione aziendale. Fulvio Codecasa segue, assieme ai propri familiari, tutte le fasi costruttive degli yacht, dalle linee generali ai particolari, dal progetto alle finiture. È lui il committente più esigente e difficile da accontentare.

L’INTERVISTA A FULVIO CODECASA

Fulvio Codecasa, la vostra è un’azienda di famiglia con passioni e competenze che si tramandano da generazioni. Quando è scoccata la scintilla che ha innescato la passione per il mondo della nautica e dei megayacht?

Ho iniziato la mia attività nel 1955, aiutando mio padre nella conduzione del cantiere fondato nel 1825 da Giovanni Battista Codecasa, maestro d’ascia e mitica figura della Darsena Lucca.  Sono praticamente cresciuto in cantiere, non saprei neanche dirle un’età con precisione, ma ero comunque molto giovane.

Ero molto incuriosito ed interessato a tutto quel fermento presente durante le fasi di costruzione con cui venivano realizzate le barche e ne rimanevo ogni volta affascinato. L’ingresso del cantiere nel settore della nautica da diporto di lusso è avvenuto negli anni ’70, quando decisi di tentare il grande passo di entrare nel nascente mercato del diporto, che era allora un settore di nicchia promettente e ancora poco esplorato. Con la mia forte determinazione a voler procedere verso questo settore che stava nascendo di lì a poco, i Cantieri Navali Codecasa divennero dei veri e propri precursori nella costruzione di yacht in acciaio.

L’ingresso nel mondo del diporto avviene con il varo nel 1970 di una barca di 80’ (25 metri) dal look da explorer, progettata insieme all’architetto Paolo Caliari e all’architetto Franco Harrauer: il Gram.  

Quando e come, invece, è avvenuto il suo ingresso in azienda? Da cosa ha cominciato?

Per quanto mi riguarda, essendo cresciuto in questo ambiente, il mio interesse fu fin subito indirizzato verso la costruzione di imbarcazioni, per cui possiamo dire che il lavoro che avevo in mente è stato poi quello che ho fatto.

È stata una scelta, seppur vincente, di sicuro obbligata, come succedeva in quegli anni per i figli dei titolari di un’azienda. Un aneddoto che ricordo sempre con affetto è quando da bambino ricevetti in regalo da mio nonno Tistino un coltellino per temperare le matite per la tracciatura delle barche. Con simili premesse, difficilmente avrei potuto intraprendere una professione diversa. Le barche sono sempre state nella mia vita e sono sempre state la mia vita.

In questi anni come ha visto cambiare il mondo dello yachting, partendo dalle richieste degli armatori?

Le esigenze del cliente si sono modificate nella misura in cui si sono fatte più attente. L’armatore di oggi è forse più consapevole di ciò che cerca e che vuole acquistare. Infatti, chi si rivolge a noi per la costruzione del proprio yacht, lo fa perché conosce il nostro stile e il nostro modo di lavorare e perché ha compreso che niente è più importante di avere uno yacht solido e sicuro, per cui la prima richiesta dei clienti è sicuramente quella della sicurezza in mare, poi ovviamente ci vengono presentate le esigenze in fatto di gusti personali negli arredi o quella di avere grandi spazi confortevoli dove poter vivere la convivialità con la propria famiglia ed i propri ospiti, ma anche la propria privacy a bordo.

Esigenze che la mia azienda, specializzata in yachts totalmente custom, cerca sempre di soddisfare, “tagliando e cucendo” lo yacht sui desideri e sulle necessità di chi ce lo commissiona.

A proposito di armatori, ricorda qualche loro richiesta particolarmente bizzarra?

Tra le richieste dei nostri clienti ne abbiamo ricevute alcune in effetti un po’ più bizzarre, come ad esempio l’installazione di due pali da lap-dance smontabili. Ad ogni modo, la tendenza di oggi è quella di avere a bordo tutti i maggiori comfort che si troverebbero nei migliori hotel, per cui tra le varie richieste avute troviamo la sala cinema, la sala massaggi, il gymnasium sempre più attrezzato, la piscina con il nuoto controcorrente e addirittura un’area dedicata a barberia e parrucchiere. Insomma, quando si è in navigazione si vuol vivere il mare senza escludere le proprie abitudini.

C’è un progetto a cui è particolarmente legato?

Tutti gli yacht Codecasa sono per me un po’ come dei figli, perché li ho prima pensati, immaginati, poi ne è nato il progetto, sono stati sviluppati rendering sia degli esterni che degli interni, è stato fatto lo studio dell’impiantistica, etc.

Insomma, tutto il percorso che comprende la nascita, lo sviluppo, fino alla consegna di ciascuno yacht, è il frutto di un’attenzione particolareggiata al minimo dettaglio per essere in grado di consegnare un prodotto che sia affidabile oltre che bello. Funzionalità, durata e comfort sono infatti per Codecasa una filosofia, il nostro family feeling.

Posso dire che tra gli yacht a cui sono maggiormente legato e che ritengo essere il più rappresentativo della nostra produzione ci sia il Family Day, un motoryacht di 65 metri che avevo da tempo in mente. Volevo infatti realizzare una barca particolare, che avesse una forte personalità e che suscitasse emozioni in chi l’avesse vista. Credo di esserci riuscito. Cito inoltre la Linea Vintage, nata nel 2011 con la volontà di recuperare uno stile senza tempo e trovare in esso la spinta per proiettarsi nel futuro, che ancora oggi riscuote molto successo. È una linea a cui sono particolarmente legato che rievoca i tratti distintivi di costruzioni che hanno fatto la storia della nautica, come la mitica “Paraggina” della famiglia Moratti o l’altrettanto leggendario “Marlin”, appartenuto ai Kennedy.

Parliamo di capacità produttiva: quali sono i numeri del vostro cantiere?

I Cantieri Navali Codecasa Tre e i Cantieri Navali Ugo Codecasa si trovano nella Darsena di Viareggio e si estendono su due aree identiche da 7.000 metri quadrati, di cui 6.000 metri quadrati permanentemente al coperto. In questi cantieri costruiamo yachts dai 40 metri ai 90 metri di lunghezza, in acciaio ed alluminio.

Il sito produttivo Codecasa DR11, situato sempre a Viareggio, in prossimità dei Cantieri Navali Ugo Codecasa e dei Cantieri Navali Codecasa Tre, si estende invece su 1.023 metri quadrati, di cui 745 coperti ed è adibito alla costruzione di yachts open veloci, totalmente in alluminio, dai 35 metri ai 40 metri di lunghezza.

La sede nella Darsena dei Navicelli a Pisa è il sito produttivo più recente del Gruppo Cantieri Navali Codecasa. Con un’estensione di 25.000 metri quadrati, di cui 10.000 coperti, è composto da 4 capannoni identici di 2.500 metri quadrati ciascuno. Questo cantiere è in grado di ospitare scafi e sovrastrutture fino ad una lunghezza massima di 80 metri, fin dalle primissime fasi di costruzione.

Infine, il Cantiere Navale CodecasaDue, situato nella storica Darsena Toscana su una delle banchine più antiche del porto di Viareggio, progetta e costruisce motoryacht in acciaio ed alluminio, fino a 35 metri di lunghezza. È fornito di strutture all’avanguardia per poter eseguire lavorazioni di Refit su tutti i tipi di imbarcazioni, dispone di un travel lift che permette di alare e varare imbarcazioni fino a 220 tonnellate e garantisce tutti i servizi per un sicuro rimessaggio di yacht fino a 30 metri sulla propria area esterna o al coperto, all’interno del cantiere.

Come avete affrontato il problema dell’approvvigionamento delle materie prime e della componentistica che ancora oggi rallenta diverse linee di produzione?

Come tutti, abbiamo dovuto affrontare il problema dell’approvvigionamento delle materie prime che ha causato un rallentamento della produzione in generale. Noi siamo fortunatamente abituati a costruire on speculation, e questo è un vantaggio che ci permette di guadagnare tempo e di riuscire a consegnare tutte le nostre costruzioni nei tempi previsti, come è accaduto anche in questa situazione di difficoltà.

Com’è distribuito il vostro mercato? Da dove provengono principalmente i vostri armatori?

Posso dire che il nostro mercato è il mondo ma quelli che ci premiano maggiormente sono il Nord America, il Medio Oriente e l’Europa.

Avete creato anche Codecasa Service, una sorta di assistenza “post vendita”. Quali servizi offrite?

Con il Codecasa Service mettiamo a disposizione del cliente due secoli di esperienza nella cantieristica navale e l’abilità artigianale dei nostri fornitori con cui collaboriamo da sempre. Le mani che hanno costruito alcuni degli yacht più belli del mondo si occupano di tutti i lavori di manutenzione ed eseguono con cura i lavori richiesti dalle società di classificazione. Il cliente ,dopo l’acquisto del suo yacht Codecasa, non viene mai lasciato solo. Seguiamo le nostre costruzioni anche una volta uscite dal nostro cantiere e consegnate all’armatore.

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