Grande 26M, il nuovo “Low Emission Yacht” di Azimut
Il Grande 26M di Azimut offre soluzioni progettuali tipiche del segmento dei superyacht e adotta propulsioni innovative per ridurre i consumi e le emissioni di CO2
Il Grande 26M di Azimut offre soluzioni progettuali tipiche del segmento dei superyacht e adotta propulsioni innovative per ridurre i consumi e le emissioni di CO2
Nel 2018 Azimut ha lanciato il Grande 27M che ha avuto un così grande successo di pubblico e di mercato da renderlo lo yacht di riferimento della categoria. Oggi il cantiere italiano presenta il Grande 26M, nato per stupire ancora offrendo su 26 metri non solo soluzioni progettuali tipiche del segmento dei superyacht ma anche propulsioni innovative per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 20%. Un progetto che è stato accolto subito con entusiasmo: sono infatti già 22 gli armatori che lo hanno scelto.
Grazie a scelte progettuali intelligenti e consapevoli delle aspettative di armatori esigenti in termini di esperienza di bordo, Grande 26M offre 5 cabine, compresa la suite armatoriale a tutto baglio sul main deck, percorsi completamente separati per ospiti e personale di bordo e l’immenso fly di 50 metri quadrati su un unico livello: elementi distintivi che non si sono mai visti su uno yacht di queste dimensioni.
Azimut Grande 26M: gli esterni
“Il progetto – spiega Alberto Mancini, designer degli esterni del Grande 26M – nasce con l’entusiasmo di creare un superyacht compatto. 5 cabine con un flybridge enorme e un pozzetto superiore alla categoria. Volevamo ingrandirlo per dare allo yacht una vera e propria area dining affacciata sul mare”.
È così che nasce la “Deck2Deck Terrace“, la prima terrazza creata grazie all’estensione dello specchio di poppa, un tributo all’ingegno e all’expertise degli ingegneri di Azimut. La Deck2Deck Terrace, infatti, si ottiene sollevando il portellone rivestito di teak del garage per estendere il pozzetto e ampliarne le dimensioni superando i 18 metri quadrati. A questo si aggiunge il tavolo walkaround, che, una volta allungato, può ospitare fino a 8 persone in una sala da pranzo al fresco affacciata sull’acqua.
Azimut Grande 26M: gli interni
La vivacità progettuale del Grande 26M si riflette anche negli interni, in particolare nella scelta strategica di realizzare una timoneria parzialmente rialzata che, insieme agli spazi più contenuti della sala macchine, grazie all’adozione dell’innovativo sistema Large POD e alla leggera sovrastruttura in carbonio (che a parità di peso consente di ampliare i volumi), offre al designer degli interni Achille Salvagni ampi ambienti in cui esprimere la sua visione di architettura organica, ovvero la possibilità di creare elementi in completa armonia con la natura circostante.
Forme e nuance, infatti, sono quelle tipiche dell’ambiente marino, su cui si affacciano le enormi finestrature a tutta altezza del main deck e della suite armatoriale. Vi sono poi accenti di colore che ritornano in diversi ambienti grazie ad elementi giocosi ma discreti, come il blu cobalto dello zoccoletto del divano e della lampada sospesa sul tavolo da pranzo, l’arancione del tavolino da caffé o i dettagli cromatici che catturano lo sguardo all’interno delle cabine. Il pavimento in rovere, perfetto per l’uso interno, richiama invece il calore del teak e, con le doghe sapientemente posate a 45°, amplia visivamente gli spazi.
La cabina armatoriale sul ponte principale viene invasa dalla luce grazie alle due vetrate a tutta altezza, caratteristica unica sul mercato in questo segmento. L’idea di Salvagni è infatti quella di ripensare gli spazi della suite contaminando gli ambienti, in modo da offrire una maggiore profondità: cabina e bagno comunicano attraverso un’area dressing aperta, in cui la luce naturale entra da inedite finestrature dalle linee curve e fluide a forma di cellula, un altro piccolo capolavoro di design organico. La stessa forma ritorna poi nel tientibene integrato alla parete che porta alla timoneria rialzata.
Azimut Grande 26M: il nuovo sistema di propulsione Large POD 4600
Da oltre dieci anni Azimut investe nella ricerca di soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale delle proprie imbarcazioni ed è stato il primo brand a credere nella propulsione POD. Forte dell’expertise acquisita, il cantiere ha così sviluppato insieme a ZF il nuovo sistema di propulsione Large POD 4600, installato per la prima volta al mondo proprio sul Grande 26M.
Il sistema, combinato con una sovrastruttura più leggera del 30% grazie all’uso esteso della fibra di carbonio, garantisce una riduzione delle emissioni del 20% alle velocità più frequenti di utilizzo. Percentuali che oggi non vedono eguali sul mercato e che sono state ottenute senza compromessi in termini di performance: la spinta dei propulsori POD può infatti essere diretta in ogni direzione, offrendo prestazioni ineguagliabili sia in manovra che ad alta velocità e consentendo di raggiungere una velocità massima di 28 nodi.
Rispetto ai sistemi POD già sul mercato, il nuovo sistema Large POD 4600 è stato sviluppato con l’obiettivo di conseguire, per la prima volta, alti livelli di efficienza anche sulle barche di maggiori dimensioni, con velocità massime comprese fra i 20 i 30 nodi. E come ulteriore vantaggio, non solo garantisce una maggiore coppia alle basse velocità, agevolando le operazioni in manovra, ma nasce anche come sistema Hybrid Ready.
Il Grande 26M si aggiunge così alla flotta dei Low Emission Yacht di Azimut, in cui rientra più della metà dei modelli del brand. Si tratta di imbarcazioni che consentono una riduzione dei consumi, e quindi delle emissioni di CO2, dal 20 al 30% rispetto a modelli comparabili con carene a spigolo e linea d’asse tradizionale. Un risultato raggiunto grazie alla combinazione di tre fattori chiave: l’abbattimento del peso attraverso l’uso esteso del carbonio, lo sviluppo di carene sempre più efficienti, progettate ad hoc in base alle principali condizioni di utilizzo delle diverse serie e l’impiego di propulsioni innovative.
Argomenti: Azimut Benetti