Il megayacht “Audace” torna a navigare dopo il refit di Lusben: più lungo e più veloce ma consuma meno
Concluso nel cantiere di Viareggio di Lusben il refit del megayacht Audace, explorer di Cantiere delle Marche. Ora navigazione verso le Baleari, dove trascorreva sempre le vacanze il suo primo armatore
Concluso nel cantiere di Viareggio di Lusben il refit del megayacht Audace, explorer di Cantiere delle Marche. Ora navigazione verso le Baleari, dove trascorreva sempre le vacanze il suo primo armatore
Il cantiere Lusben ha ultimato in questi giorni a Viareggio il refit del megayacht Audace, explorer varato dal Cantiere delle Marche nel 2019. L’imbarcazione, uno yacht full custom voluto da Andrea Merloni, ex presidente di Fineldo e Indesit recentemente scomparso, è stata oggetto di una grande rivisitazione da parte del team Lusben.
Dopo la prima stagione a bordo, infatti, l’armatore aveva ipotizzato una serie di modifiche e migliorie per rendere lo yacht ancora più vicino alle sue esigenze e poterlo sfruttare come residenza per la maggior parte dell’anno. Dopo la prematura scomparsa, la famiglia Merloni, insieme a cantiere, progettista e architetto, ha voluto portare avanti tutte le direttive impartite come forma di rispetto verso l’armatore.
Lo yacht, progettato in stretta collaborazione da Merloni, Andrea Pezzini, Ceo di Floating Life e dall’architetto Mauro Sculli dello studio omonimo, è stato oggetto di importanti lavori strutturali che hanno completamente ridefinito gli spazi e le loro modalità di fruizione.
Dai 42 metri originari si è infatti passati ad una lunghezza fuori tutto di 46,6 metri. La poppa è stata allungata di ben 2,4 metri e la prua è stata resa più aerodinamica e allungata di 2,2 metri. Grazie a queste modifiche, al potenziamento dei generatori e ad altre migliorie strutturali, la velocità massima di Audace è passata da 15,8 a 17 nodi, con un abbattimento dei consumi del 20%.
Gli interni hanno subito una rivisitazione completa e accurata. Sono stati installati due ascensori per facilitare gli spostamenti tra i ponti e il servizio agli ospiti, una scala di emergenza ingegnerizzata tra la cabina dell’armatore e il ponte inferiore e la pavimentazione del ponte armatoriale e del salotto dell’Upper deck è stata riprogettata e resa riscaldabile.
E’ stato, inoltre, completamente riprogettato l’impianto elettrico, sono stati rivisti tutti gli arredi sul ponte armatoriale e la palette predominante è passata da una prevalenza di colori chiari a una di toni scuri, che rendono gli ambienti ancora più raffinati.
Come gli interni, anche gli esterni di Audace sono stati oggetto di refit. La spiaggetta di poppa ha visto un totale rifacimento del teak e vi è stata installata una passerella telescopica robotizzata, con un’estensione di 8 metri. Lo yacht era stato concepito per favorire lo svolgersi della vita di bordo principalmente all’aperto e le ampie zone esterne volute da Merloni, che possono arrivare ad accogliere un banchetto con ben 60 invitati, sono rimaste intatte, ad eccezione delle aree bar rese più professionali.
Tutti i lavori sono stati progettati e seguiti dallo studio tecnico di Floating Life e lo studio Satura. Gli stop imposti dalla pandemia non hanno impattato molto sulle tempistiche dei lavori, nonostante i ritardi nell’approvvigionamento di alcuni materiali da parte di aziende fornitrici. Il refit, nel totale rispetto delle misure anti-Covid implementate da Lusben, è stato infatti portato a termine in 16 mesi.
A testimonianza del grande legame e affetto che circonda questa barca, in contemporanea con il varo, il comandante Christian Cerulli, Andrea e Alberto Pezzini di Floating Life, Alberto Frulla di Studio Satura, il personale Lusben e tutte le maestranze coinvolte nel refit di Audace, hanno preso parte ad una cerimonia in memoria dell’armatore accompagnata dal suono delle sirene di tutte le barche in darsena.
Ai primi di maggio lo yacht salperà direttamente alla volta delle isole Baleari, in Spagna, dove l’ex armatore trascorreva le vacanze e dove l’attende un’altra cerimonia in suo onore.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Cantieri Navali, Daily Nautica