Il megayacht Kogo è un’unità magnifica che brillerebbe in qualsiasi contesto. In questo caso la bellezza del panorama valorizza ancor di più questo magnifico gioiello. La Lanterna che si palesa in lontananza, la luce che si riflette sul mare e il tramonto che avvolge Genova aggiungono un qualcosa, quel quid in più, alla maestosità di quest’imbarcazione.

Passeggiando in zona Porto Antico notiamo subito il megayacht Kogo: elegante, immenso, curato nei minimi dettagli. L’unità domina la scena, la sua bellezza sembra quasi rompere il silenzio che avvolge l’aria. Le immagini scattate, nonostante siano estremamente affascinanti, non rendono merito alla poesia del momento. Questa gallery è il regalo di Natale più bello che possiamo fare ai nostri lettori, amanti della nautica e delle imbarcazioni di pregio.

Megayacht Kogo a Genova: le immagini esclusive griffate Liguria Nautica

Il megayacht Kogo nasce nel 2006 in Francia, a Lorient, grazie al lavoro dei cantieri navali Alstom. Si tratta di un’unità lunga 71,71 metri e larga oltre 14 metri.

Tim Heywood Design ne ha curato gli interni, mentre Terence Disdale si è occupato dell’aspetto esterno. Le linee sono nette, forti, decise e la poppa pare quasi squadrata. Per quanto riguarda gli interni, le camere sono estremamente curate e gli spazi comuni sono estremamente lussuosi ma senza esagerare: dominano in maniera evidente i colori chiari.

I dodici ospiti, accolti nelle sette magnifiche camere del megayacht Kogo, potranno godere anche della vasca Jacuzzi, di diverse zone relax e di una palestra. Gommoni e moto d’acqua sono inoltre a disposizione per brevi escursioni. L’unità può raggiungere una velocità massima di 16 nodi, mentre la velocità di crociera supera di poco i 14 nodi.

Scheda tecnica del megayacht Kogo:

• Cantiere: Alstom
• Anno di varo: 2006
• Lunghezza: 71,71 m
• Larghezza: 14,2 m
• Design interno: Tim Heywood Design
• Design esterno: Terence Disdale
• Velocità massima:16 nodi
• Velocità di crociera: 14 nodi
• Ospiti: 12 persone
• Cabine: 7
• Materiali: alluminio e acciaio

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Paolo Bellosta