Merijn de Waard a Daily Nautica: “Vi presento ‘YachtEye’, il nuovissimo software destinato ai superyacht”
YachtEye semplifica la vita a bordo con l'accesso istantaneo alle informazioni sullo yacht, sul viaggio, sul meteo, sulla sicurezza e molto altro
YachtEye semplifica la vita a bordo con l'accesso istantaneo alle informazioni sullo yacht, sul viaggio, sul meteo, sulla sicurezza e molto altro
Merijn de Waard, fondatore di Super Yacht Times, ha presentato YachtEye, un nuovo software di ultimissima generazione destinato ai super yacht, durante l’ultima edizione del SeaYou-Yacht Sales and Charter Days.
YachtEye é molto più di un supporto per la navigazione, è un sistema integrato di infotainment il cui scopo è intrattenere e semplificare la vita di bordo, sia per i passeggeri che per l’equipaggio. Il software, supportato da diversi device, permette un accesso veloce a tutte le informazioni tecniche e accessorie dello yacht, ma non solo.
Consente, infatti, anche di pianificare la crociera in sicurezza calcolando ogni suo aspetto, dalla rotta alle condizioni meteo-marine. Informazioni e divertimento vanno di pari passo su un supporto super tecnologico che combina dati interattivi, immagini 3d e contenuti unici personalizzabili.
Daily Nautica ha intervistato Merijn de Waard per farci spiegare meglio i vantaggi di YachtEye ma anche per fare il punto sull’industria nautica e sui possibili effetti della guerra in Ucraina.
YachtEye ha delle potenzialità incredibili: in quale modo è possibile personalizzarlo?
Disponiamo della versione standard e per ogni barca facciamo un modello 3d. Ogni yacht ha il suo modello ma provvediamo anche a costruirli personalizzati. Ad esempio, per un cliente abbiamo realizzato un modulo che può seguire il suo elicottero in tempo reale, mentre per altri abbiamo costruito una sala macchine virtuale. Dipende molto da quello che il cliente vuole in aggiunta al pacchetto che offriamo già.
Per un amante della pesca, ad esempio, sarebbe possibile scandagliare il fondale?
“Penso sia possibile, ma dobbiamo avere un data feed su quali tipi di pesci si trovano in determinate acque. Se si dispone di un API, cioè di un altro database che provvede a recuperare tali informazioni, allora possiamo integrarle al nostro sistema. Questo vale anche per il meteo: WindFinder o Windy infatti possono far avere dei feed sul vento. Ci sono tante opportunità, insomma, per integrare altri sistemi al nostro.
Cosa apprezza dell’industria nautica italiana e cosa secondo lei potrebbe essere migliorato?
Penso che l’industria italiana sia la più grande del mondo e che gli italiani facciano un gran lavoro, non soltanto nelle barche grosse ma anche in quelle piccole. Cantieri come Azimut-Benetti, Ferretti e Sanlorenzo hanno realizzato una serie di navi in vetroresina, vendendone molte e creando lavoro per l’intera filiera. Benetti ha costruito una nave di oltre 100 metri, ad esempio, cosa ci può essere di meglio? Penso che l’industria italiana sia molto unita. Nei Paesi Bassi abbiamo l’Holland Yachting Group che riunisce tutti i fornitori e produttori insieme. Penso che anche in Italia un organismo del genere potrebbe essere di grande beneficio ma il vostro Paese ha già fatto un gran lavoro e continua a farlo.
Quali possono essere le conseguenze della guerra in Ucraina per l’industria dei superyacht?
Nel 2020 con il Covid si era fermato tutto, nessuno sapeva cosa fare. Ma già con la fine del 2020, inizio 2021, si erano venduti molti yacht non soltanto nel Nord Europa ma anche in Italia e Turchia. C’era stato un boom. Ora è presto per parlare, le compagnie stanno ancora vendendo, ma c’è molta incertezza. É troppo presto per sapere quale sarà l’impatto della guerra sull’industria nautica.
Nel caso in cui lo scenario fosse il peggiore possibile, ha pensato a un “piano B”?
Quello che ho fatto è stato diversificare il flusso di entrate: facciamo pubblicità, abbiamo un database di yacht e persone iscritte. Non ho un vero e proprio “Piano B”, ma se il mondo va a rotoli credo che avremo tutti problemi più grandi che fare business. Faccio questo lavoro da quando ho 16-17 anni, se fossi impegnato a fare un “piano B” starei reagendo per paura e in questo momento non ne ho. Abbiamo un piano di crescita aziendale e se le cose cambieranno proveremo ad aggiustarle. Bisogna essere coscienti e guardare il mercato vedendo come gira, cercando le opportunità e facendo attenzione alle minacce, per poi aggiustare il tiro.
Argomenti: Accessori nautici, superyacht