38lab: dove le vele si trasformano in borse ed accessori ecosostenibili
38lab è un piccolo laboratorio savonese nato dalla passione per il mare di Alessandra Lo Monaco
38lab è un piccolo laboratorio savonese nato dalla passione per il mare di Alessandra Lo Monaco
Due donne ed un laboratorio. Una recupera, disegna e inventa, l’altra realizza cartamodelli e cuce. E’ il creativo team di 38lab, una piccola realtà ligure specializzata nella realizzazione di borse ed altri oggetti riciclando vele.
38lab è nato dall’idea di Alessandra Lo Monaco, savonese di origine, che con la sua passione per il mare ha saputo trasformare le emozioni in materia. Il nome nasce dall’abbreviazione della parola laboratorio, per sottolineare la sperimentazione e la manualità necessaria a dare forma a ciò che si immagina, mentre il numero 38 rende omaggio alla data di nascita del padre di Alessandra, mancato proprio l’anno in cui prendeva forma il suo sogno.
“Il progetto –ha spiegato Alessandra a Liguria Nautica- è nato per puro caso. Ho lavorato per anni in una nota azienda che produce borse e abbigliamento per la nautica e poi un giorno, mentre ero in barca a vela al largo di Varigotti, ho pensato: perché non realizzo io le borse? Così ho provato a cimentarmi con il cucito ma non è una cosa che si può improvvisare a 40 anni”.
“E’ stato allora -ha affermato l’ideatrice del progetto- che un amico mi ha segnalato un’azienda sudafricana (re-sails) che realizza borse e altri oggetti riciclando le vele e lì ho potuto imparare molte cose. In realtà i costi per importare questi prodotti in Italia erano troppo alti ed il gusto troppo sportivo. Così ho pensato di tornare a casa, trovare una sarta specializzata in accessori moda ed insieme a lei dare inizio a questa avventura”.
Il laboratorio produce borse, zaini, tovagliette, portabottiglie, lampade, sedie a sdraio, puff e poltrone, utilizzando sempre e solo vele vecchie e liguri. Ogni oggetto è unico e diverso perché le vele utilizzate non sono mai uguali: ci sono quelle in dacron di colore bianco, quelle in kevlar, quelle di carbonio, quelle in carbonio kevlar, quelle in rip-stop e antichi cotonati misti e vele d’epoca di velieri e barche risalenti anche agli anni ‘30.
Spesso alle vele vengono aggiunte delle parti in pelle, riciclando lotti non utilizzati dalle aziende o addirittura usando le parti in pelle recuperate all’interno di vecchie barche. Gli elementi nuovi che vengono inseriti nelle borse sono le cime per le tracolle, gli occhielli e gli adesivi per i numeri. Ma anche questi elementi provengono rigorosamente dal settore nautico.
“Cucire e lavorare le vele -ha sottolineato Alessandra- è un processo molto impegnativo, più difficile e lungo rispetto alla lavorazione della pelle perché bisogna rifinire tutto affinché la vela non si sfilacci. In certi casi bisogna foderare bene le borse utilizzando anche altri tipi di vela (ad esempio con quelle in dacron o in carbonio che sono più rigide)”.
“Per fare una semplicissima shopping bag con zip e senza applicazioni particolari -ha ricordato l’ideatrice del progetto- ci vogliono almeno tre ore di cucito, senza considerare il tempo necessario per tagliare le vele senza sprecarle. Una volta trovata una vela da utilizzare, la stendiamo per terra, ci fissiamo sopra i cartamodelli delle borse che vogliamo produrre, li ripassiamo a matita e iniziamo a tagliare facendo attenzione alle cuciture già presenti in modo da valorizzarle al massimo. Con una vela 10 m2 -ha concluso Alessandra- realizziamo circa sei borse tra piccole e grandi”.
Un’altra curiosità è che tutte le borse che vengono prodotte con la stessa vela riportano il numero madre di quella utilizzata. Una sorta di marchio di fabbrica che differenzia le diverse produzioni: le forme possono ripetersi ma il risultato è sempre diverso, ogni pezzo è unico. I prodotti di Laboratorio38 si possono trovare a Noli nel negozio “Le stanze”, oppure alle manifestazioni veliche e nautiche della Liguria. Qui è possibile parlare con Alessandra che vi mostrerà le sue creazioni e vi racconterà la sua storia di coraggio e di passione per il mare.
Ilaria Ugolini
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità