Bagagli a bordo: così Plastimo aumenta lo spazio in valigia
Dall'azienda francese due modelli interessanti di sacca e borsone stagni in grado di aumentare la loro capacità con una zip
Dall'azienda francese due modelli interessanti di sacca e borsone stagni in grado di aumentare la loro capacità con una zip
Il vecchio adagio dice che in un contenitore grande ci stanno il poco e il tanto. Lo stesso vale per i bagagli. Che sia una sacca o un borsone, Plastimo ha trovato il giusto modo di coniugare la praticità di movimento con l’esigenza di avere un maggiore spazio di stivaggio, grazie ad una cerniera.
Avete bisogno di un borsone da 60 litri o uno da 80 litri? E la sacca stagna da portare come uno zaino, è meglio da 20 o da 40 litri? Ora non serve più scegliere quale bagaglio portarsi, ma possiamo adattare il nostro bagaglio alle effettive necessità di carico, semplicemente utilizzando una zip e, quindi, estendendo o riducendo le dimensioni della borsa.
Abbiamo provato due prodotti che Plastimo dedica a chi è sempre in movimento: il borsone stagno estendibile 60/80 litri e il sacco stagno estendibile da 20 a 40 litri. Con due soli prodotti siamo in grado di organizzare i nostri bagagli per l’uscita di una giornata in barca o in spiaggia, fino alla crociera di più giorni, passando da 20 a 120 litri di capacità (40 del sacco e 80 del borsone).
Il borsone si presenta decisamente robusto. E’ realizzato in PVC 500D, con cuciture termosaldate ed è stagno, classificazione IP65. Al centro troviamo una grande apertura per un facile accesso allo spazio interno regolata da una zip impermeabile, subito all’interno una spaziosa tasca permette di riporre gli oggetti più piccoli, mentre all’esterno degli spallacci imbottiti regolabili consentono di trasportarlo come fosse uno zaino. Sul fondo ha quattro piedini in gomma per ridurre il logoramento e lo sfregamento. La larghezza passa dai 55 (cerniera chiusa) ai 70 centimetri (cerniere aperte) e il diametro è di 38 centimetri.
Anche il sacco è fabbricato in PVC500D ed è stagno, con classificazione IP66. Al centro troviamo una zip circolare che, se aperta, raddoppia la capienza da 20 a 40 litri, facendo passare la sacca da 66 a 87 centimetri di altezza (sacco chiuso), mentre il diametro è di 29,5 centimetri. La chiusura avviene tramite piegatura del collo, dove troviamo anche una fibbia e spallacci per il trasporto a mo’ di zaino.
Come tutti i prodotti a marchio Plastimo, sono distribuiti in Italia da Forniture Nautiche Italiane, azienda specializzata in vendita all’ingrosso di articoli nautici. Per acquistare questi accessori è possibile rivolgersi ai principali negozi di accessori nautici.
LA PROVA DI LN
Abbiamo utilizzato sia il borsone che il sacco stagno in più occasioni. Per un’uscita giornaliera in barca, anche in inverno, il sacco (anche chiuso) è più che sufficiente. Mentre il borsone è stato in grado di accogliere gli effetti personali per una settimana di trasferta.
Di entrambi i prodotti abbiamo potuto apprezzare la tenuta stagna. Anche il trasferimento dalla stazione all’hotel, sotto un acquazzone, non ha minimamente inumidito gli abiti all’interno del borsone. Un’impermeabilizzazione che un trolley “morbido” difficilmente può garantire. Per il carico e lo scarico, si rivelano molto comode le maniglie laterali in plastica rigida. Il borsone si è rivelato molto funzionale anche in un contesto urbano. Una volta svuotato, si può ripiegare e occupa veramente poco spazio (dote molto apprezzata in crociera).
Il sacco stagno è un fedele compagno di uscite in barca o giornate al mare. Il suo colore giallo, quasi fluo, lo fa sporcare facilmente, ma per pulirlo ci vuole davvero poco. Quando è esteso, con i suoi 40 litri di capienza, può contenere molti effetti personali: asciugamani, maglie, giacche, borselli e altri oggetti più piccoli. Insomma, basta aprire qualche cerniera per avere 120 litri di spazio da portarsi in crociera. L’unico rischio, specie nel caso di piccole imbarcazioni, è quello di far arrabbiare il comandante quando vi presenterete sulla passerella con tutto il guardaroba al seguito.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica