Fuoribordo Suzuki: affidabili, performanti e leggeri

Per venire incontro alle necessità di ciascun diportista, Suzuki ha messo a disposizione una gamma di fuoribordo estremamente articolata, che va dai 2.5 cavalli del DF2.5 ai 350 cavalli del DF350AMD

19 July 2024 | di Manuela Sciandra

Per venire incontro alle necessità di ciascun diportista, Suzuki ha messo a disposizione una gamma di fuoribordo estremamente articolata, che va dai 2.5 cavalli del DF2.5 ai 350 cavalli del DF350AMD. Tra motori, potenze, colorazioni, lunghezza dei gambi e accessori, si possono creare centinaia di combinazioni che rispondono a qualsiasi esigenza, indipendentemente dalla barca che si vuole motorizzare. I fuoribordo Suzuki compresi nella fascia di potenza che va dagli 8 ai 20 cavalli sono realizzati sulla base di due distinte unità termiche bicilindriche in linea. Si tratta complessivamente di cinque distinti modelli che possono essere installati su un’ampia gamma di imbarcazioni, sia come sistema di propulsione principale sia come motore ausiliare.

Il DF8A e il DF9.9A, rispettivamente da 8 e 9.9 HP, derivano da uno stesso 4 tempi di 208 cc, dove la cilindrata volutamente contenuta risponde a una chiara scelta progettuale, ovvero offrire al diportista un fuoribordo quanto più compatto e leggero possibile, che nella sua semplicità rientrasse entro la soglia dei 40 kg. Con soli 5 chili in più si può poi varcare una soglia tecnologica diversa, che nell’ambito dei fuoribordo trasportabili è divenuta un vero e proprio riferimento per il mercato. Si tratta del motore bicilindrico in linea da 327 cc, unità termica declinata in diversi step di potenza: il DF9.9B, il DF15A e il DF20A. Questi modelli dispongono non solo di un sistema di iniezione elettronica del carburante che non necessita della batteria per funzionare, in grado di offrire un avviamento facilitato e un notevole risparmio di benzina, ma anche di una barra di guida multifunzione che rende facilmente gestibili sia il cambio che l’acceleratore.

Il DF9.9B è inoltre il più piccolo dei fuoribordo Suzuki ad essere dotato, come tutti gli altri modelli fino al top di gamma DF350A, del sistema a combustione magra #consumameno (Suzuki Lean Burn). La potente centralina elettronica che lo governa può infatti calcolare, istante per istante, in base delle condizioni di carico del motore, la percentuale di benzina necessaria alla combustione, mettendola in relazione alla percentuale di ossigeno, alimentando i cilindri con una miscela cosiddetta magra, perché utilizza meno combustibile immettendo più aria. Si tratta dunque di motori più attenti ai consumi e all’ambiente rispetto a fuoribordo di pari caratteristiche.

I modelli DF20AT e DF20ATH sono invece disponibili con un sistema di power tilt che fornisce una regolazione del tilt più fluida, rendendo più semplice anche la regolazione dell’assetto della barca. Questi fuoribordo sono molto apprezzati dai pescatori sportivi, che li utilizzano come motori ausiliari per la pesca a traina, dai velisti/diportisti, che li installano per motorizzare daysailer, tender e piccoli cabinati, e dai professionisti del mare, che ne fanno un uso continuativo proprio in virtù dei bassi consumi e delle basse emissioni.

Suzuki DF2.5 e DF4/5/6A: quando la tecnologia è portatile

Il DF2.5 da 2.5 HP e i DF4A, DF5A e DF6A da 4, 5 e 6 HP sono fuoribordo che, pur mantenendo tutte le elevate qualità progettuali e costruttive che caratterizzano i prodotti Suzuki, si contraddistinguono per la compattezza e leggerezza. Sono stati infatti realizzati per essere trasportati con facilità anche da una sola persona e per essere agevolmente collocati sullo specchio di poppa di piccoli natanti come tender, derive, lance o gozzi. Vengono scelti anche come propulsori di rispetto per scafi più grandi, dove possono rappresentare una sicurezza nel caso di panne del motore principale, o come motori ausiliari per barche da pesca, dove si utilizzano per la traina in modo da evitare di accumulare ore di funzionamento al minimo del motore principale, riducendo così consumi ed emissioni.

Con i suoi 13,5 kg il DF2.5 è il peso piuma assoluto della gamma. È equipaggiato da un motore monocilindrico di 68 cc dotato di due valvole per cilindro e presenta caratteristiche che assicurano la sua facilità d’uso, come la regolazione dell’assetto in quattro posizioni e una timoneria a barra, che consente un preciso adattamento alle abitudini di guida di ciascun diportista. Dispone inoltre del sistema di raffreddamento ad acqua (tramite pompa) e dell’avviamento manuale con sistema d’accensione digitale CDI (Capacitor Discharge Ignition), senza contare che i suoi consumi estremamente ridotti giustificano la presenza di un piccolo serbatoio della benzina da 900 cc integrato e posto sotto la calandra del motore.

Un motore 4 tempi monocilindrico da 138 cc è invece l’unità termica che caratterizza gli altri tre fuoribordo portatili della gamma, accomunati anche nel peso, che è di soli 24 kg. Stiamo parlando dei modelli DF4A, DF5A e DF6A, anch’essi in grado di consumare pochissimo e con il serbatoio del carburante da un litro integrato nel motore. Si tratta di fuoribordo che vantano diversi aspetti tecnici capaci di fare la differenza nel panorama dei motori fuoribordo di pari potenza. Il loro sistema di alimentazione e di lubrificazione, ad esempio, permette di riporre i motori sui tre lati (destro, sinistro o frontale), il cosiddetto “three way storage“, senza subire perdite di olio o carburante. Ogni operazione di sollevamento per il trasporto e lo stivaggio è poi facilitata dalla presenza di due comode maniglie, una frontale e una posteriore, che garantiscono una presa ottimale in ogni condizione.

Altra caratteristica peculiare di questi tre fuoribordo è la facilità di utilizzo. Gli ingegneri Suzuki hanno progettato un sistema che rende immediato l’avviamento in qualunque situazione grazie alla valvola di non ritorno posta nel circuito del carburante e al serbatoio integrato posizionato sopra il carburatore. Anche il tilt manuale è stato semplificato: i DF4/5/6A sono infatti dotati di tre possibilità di bloccaggio e possono essere facilmente sollevati o riposizionati nella condizione di lavoro con un unico movimento, grazie a un particolare sistema di leveraggio. Un elaborato sistema di tamponi antivibranti posti tra il gambale e il supporto della guida a barra e un leggero disassamento dell’albero motore rispetto al centro del cilindro consentono inoltre di ridurre sensibilmente le vibrazioni prodotte, mentre l’introduzione di un silenziatore di aspirazione annulla le onde sonore provenienti dalla camera di scoppio.

Con il tempo l’acqua salata corrode i metalli di cui è composto il motore, quindi, per garantirne una maggiore durata, questi fuoribordo sono dotati anche di una finitura anticorrosione: sull’alluminio viene infatti applicato un primo strato di primer epossidico che protegge il metallo e migliora l’aderenza della vernice, a sua volta protetta da uno strato di resina acrilica trasparente.

Suzuki DF25A e DF30A: leggerezza e prestazioni

Punto di forza dei modelli DF25A e DF30A è la leggerezza: solo 62 kg di peso per la versione DF25AS (avviamento manuale, guida a barra e gambo corto) grazie a una serie di accorgimenti, come il collaudato sistema di disassamento dell’albero a camme rispetto all’albero di trasmissione. I due modelli condividono poi il medesimo blocco motore da 490 cc e sono dotati di cuscinetti a rulli sui bilancieri dell’albero a camme che riducono notevolmente gli attriti meccanici. Il disassamento dell’albero dei perni di biella posizionati sull’albero motore rispetto ai rispettivi cilindri consente inoltre un movimento più fluido del pistone e questo riduce le vibrazioni e migliora nettamente le performance e l’efficienza del motore.

Il sistema di iniezione elettronica senza l’ausilio della batteria permette partenze sempre pronte e accelerazioni fluide, il disegno della calandra aumenta il flusso dell’aria al suo interno per un più efficace raffreddamento del blocco motore e l’utilizzo di un volano dotato di una particolare alettatura ottimizza i flussi d’aria, migliorando l’aspirazione e, di conseguenza, le prestazioni.

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