Pilota automatico ed eliche di prua. La tecnologia sale in plancia
Sono tanti i sistemi elettronici che permettono di condurre un’imbarcazione e altri veicoli “a mani libere”. Ma nessuno sostituisce il buon senso dell’uomo. Ecco come funzionano
Sono tanti i sistemi elettronici che permettono di condurre un’imbarcazione e altri veicoli “a mani libere”. Ma nessuno sostituisce il buon senso dell’uomo. Ecco come funzionano
Il pilota automatico per la crociera e un’elica di prua per un ormeggio perfetto. Meglio se permette di manovrare la barca semplicemente premendo i tasti di un telecomando. La tecnologia ormai non è più solo a vantaggio dei maxi-yacht. Si possono trovare sistemi di comando elettronici da installare anche a bordo dei natanti. Su Club Nautica è possibile trovarne una selezione, cliccando qui.
Il pilota automatico
Un pilota automatico, detto anche autopilota, è un dispositivo composto da una parte meccanica e da una elettronica in grado di condurre un veicolo senza che un essere umano sia costantemente in postazione di comando, oppure senza che l’uomo intervenga costantemente sui sistemi di manovra. Così come avviene per gli aerei, i piloti automatici si trovano anche a bordo delle navi e di sempre più barche. Il loro funzionamento, tra l’altro, è simile.
Sono tre le parti principali di un pilota automatico. Il sensore di prua (che consiste in un una bussola), un processore e un’unità di controllo (il cervello dell’autopilota) e l’unità motrice dimensionata proporzionalmente alle dimensioni della timoneria e della barca stessa, che può essere una pompa reversibile collegata al circuito idraulico della timoneria, una ram od un attuatore lineare. Il tutto è collegato alla testa di comando.
La rete NMEA permette di inserire la rotta nel sistema cartografico per poi inviarla all’autopilota, e dare inizio alla navigazione automatica. Sempre grazie alla rete NMEA, il pilota automatico è in grado di riconoscere alcuni segnali di allarme, come un fondale troppo basso (inviato dall’ecoscandaglio), oppure la presenza di un ostacolo sulla rotta, segnalato dal radar.
I vantaggi di un pilota automatico sono diversi: lasciare le “mani libere” al comandante o al conducente dell’imbarcazione, soprattutto in caso di lunghe navigazioni, risparmiare carburante, ottimizzare la rotta, raggiungere una posizione memorizzata sul plotter come waypoint. Si tratta quindi di un aiuto determinante, sia durante la navigazione ma anche per la pesca.
Tuttavia il pilota automatico, come qualsiasi pilota automatico, non sostituisce in alcun modo il buonsenso e l’attenzione del comandante ma, come nel caso della cartografia satellitare, deve essere considerato solo un ausilio alla navigazione. Meglio non ricorrere all’autopilota in caso si decida di navigare a velocità sostenuta o se le condizioni del mare sono cattive.
Elica di prua
Le eliche di prua, o elica di manovra si trovano installate (o aggiunte in un secondo momento) sulla chiglia di sempre più imbarcazioni, anche di piccole dimensioni. La loro utilità è scontata ma fondamentale: spostare in modo attivo anche la prua durante una manovra di ormeggio o di disormeggio. La propulsione di un’imbarcazione, infatti, avviene da poppa e, nel caso di spazi angusti tra i pontili o di grandi unità, la manovrabilità rischia di essere davvero limitata. “Indirizzare” anche il movimento della prua può facilitare di molto la manovra.
Molte eliche di prua sono gestibili anche da un telecomando che il pilota o il comandante può utilizzare dal ponte, affacciato dalla murata dell’imbarcazione per controllare il movimento dello scafo.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Accessori nautici, Daily Nautica