Produrre energia elettrica dalle onde del mare: start up genovese vara il primo impianto nel porto di Brindisi
Energia elettrica proveniente dal moto ondoso. L’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale e Kuma Energy, promuovono un progetto pilota nella diga di Punta Riso, nel porto brindisino
Energia elettrica proveniente dal moto ondoso. L’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale e Kuma Energy, promuovono un progetto pilota nella diga di Punta Riso, nel porto brindisino
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, e Francesco Piccione, presidente di Kuma Energy srl, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare il primo impianto pilota del sistema ECOMar, una piattaforma di ultima generazione, che permette di ottenere energia elettrica ricavata dal moto ondoso.
Dopo una serie di sopralluoghi, l’azienda, una startup innovativa che opera nel settore della generazione di energia da fonti rinnovabili con sede legale a Genova e sede operativa in Puglia, ha valutato idonea ad ospitare il progetto pilota la diga di Punta Riso, nel porto di Brindisi. Il protocollo d’intesa prevede che Kuma Energy, a proprie spese, progetti e sviluppi ECOMar, una piattaforma in grado di convertire la forza delle onde marine in energia elettrica.
ECOMar è un sistema costiero, installabile su qualunque superficie verticale di frangiflutti o dighe portuali che non richiede importanti lavori sulle infrastrutture esistenti e non altera l’aspetto della costa o gli equilibri dei fondali marini. La piattaforma, infatti, è progettata con l’utilizzo di componenti ecocompatibili e sicuri per l’ambiente.
L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, che riunisce i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, ha accolto la proposta avanzata dall’azienda per favorire l’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili e l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, obiettivi peraltro scanditi nel documento di Pianificazione Energetico Ambientale del Sistema Portuale (DPEASP), adottato dall’ente portuale.
AdSP MAM, attraverso il documento, si è resa disponibile ad assegnare a Kuma Energy, dopo la verifica e l’istruttoria con le autorità competenti, la disponibilità di utilizzo dell’area di installazione per una durata di 12 mesi, eventualmente rinnovabile, a partire da quando sarà disponibile all’installazione il sistema pilota.
Durante le attività di analisi e sperimentazione on-site, Kuma Energy sarà affiancata dal Laboratorio A-Mare dell’Università di Firenze e dal Campus Università del Salento e condividerà con l’Autorità portuale i dati di monitoraggio ambientale e tecnico raccolti durante le sperimentazioni e, al termine del periodo di concessione, gli elementi di fattibilità e sostenibilità economica relativa all’eventuale acquisizione da parte dell’Autorità portuale del sistema ECOMar per la produzione di energia da moto ondoso.
Secondo i curatori del progetto, “il mare è un’enorme fonte di energia pulita, sfruttata, ad oggi, solo in minima parte, ma che teoricamente è superiore all’intera domanda energetica mondiale”. Tra tutte le forme di energia dal mare, quella dal moto ondoso è quella studiata da più tempo e che conosce il maggior numero di sperimentazioni, soluzioni e prototipi impiantistici, offrendo il vantaggio di adottare soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale.
Anche Fincantieri, Eni, Terna e Cdp da tempo stanno studiando dei sistemi per la produzione di energia elettrica dal mare, ma in ambito offshore. Il sistema ideato dall’azienda genovese Kuma Energy, invece, si può applicare lungo la costa.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica