09 maggio 2013

SPECIALE TECNICA – Gli effetti evolutivi dell’elica

09 maggio 2013

Specialmente in fase di manovra, la combinazione timone/elica risulta fondamentale: ecco cosa c’è da sapere per evitare brutte sorprese in porto: la vostra elica è sinistrorsa o destrorsa?

Specialmente in fase di manovra, la combinazione timone/elica risulta fondamentale: ecco cosa c’è da sapere per evitare brutte sorprese in porto: la vostra elica è sinistrorsa o destrorsa?

2 minuti di lettura

Le manovre in porto devono essere sempre eseguite a motore e a basso numero di giri, eccezion fatta per emergenze come le cime nell’elica o il propulsore in panne (tutti gli incidenti vanno tempestivamente comunicati in Capitaneria di Porto, mediante dichiarazione di evento straordinario, pena, ad esempio, il non riconoscimento di eventuali danni da parte dell’assicurazione). Per le imbarcazioni medio-piccole, con un solo motore, diventa fondamentale la combinazione tra elica e timone, per cui è necessario conoscere nel dettaglio gli effetti che ambedue gli elementi hanno in fase di manovra.

 

L’elica, oltre alla principale spinta in avanti o indietro, a seconda del senso di rotazione, tende a far curvare la barca imprimendole una considerevole spinta laterale. La regola è la seguente: un’elica destrorsa (cioè che guardando da poppa giri in senso orario quando è in marcia avanti) tende a spostare la poppa verso destra se la barca avanza e verso sinistra se è in retromarcia. Con l’elica sinistrorsa accade l’esatto opposto.

 

Se il timoniere di uno scafo che dispone di elica destrorsa tiene il timone esattamente al centro, la barca ruoterà con la prua verso destra non appena viene ingranata la marcia indietro. Volendo mettere in moto la barca e mantenere la prua e la poppa nella stessa direzione, supponendo di avere un’elica destrorsa (la più comune), occorre portare leggermente a destra il timone non appena ingranata la marcia indietro. Gli effetti evolutivi di un’elica – nulli nel caso si possieda una singola trasmissione dotata di eliche controrotanti – non sempre risultano dannosi, ma anzi possono coadiuvare le manovre, soprattutto se effettuate in spazi angusti.

 

Per saperne di più sul “favoloso mondo delle eliche”, clicca QUI

 

(Abbiamo reperito questi e tanti altri utili consigli sul manuale “Navigazione Pratica” di Panama Editore, in vendita QUI)

 

(schema tratto da blog.veleggiando.it)

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2 commenti

  1. cap vittorio ballini says:

    Quando si governa una nave in qualsiasi momento non esistono più regole la nave è un arto del nostro corpo si manovra per istinto.

  2. Se prendiamo un’elica che gira in senso orario, la pala inferiore si muove verso sinistra e genera quindi una forza verso destra, tende quindi a fare abbattere la poppa a destra e la prua a sinistra. Quando la barca si muove anche con piccolo abbrivio la forza generata dal timone è sufficiente a compensare questo effetto. Allo stesso modo viene annullato dal flusso dell’elica che investe il timone nella marcia avanti. Non così è per la barca ferma azionando la marcia indietro: in questo caso la spinta laterale dell’elica diventa determinante. Consideriamo un motore con moto destrorso, la pala inferiore dell’elica si muove a sinistra nella marcia avanti e a destra nella marcia indietro. Quindi a barca ferma innestando la marcia indietro l’elica spinge a sinistra, la poppa abbatte a sinistra e la prua a destra.