Nuovo Suzuki DF350A: il top della tecnologia per fare la differenza
Un elenco di novità tecnologiche arrivate in modo costante sul mercato, a partire dalla realizzazione del primo fuoribordo prodotto da Suzuki, il D55, nel 1965, fino a oggi con il nuovo DF350A
Un elenco di novità tecnologiche arrivate in modo costante sul mercato, a partire dalla realizzazione del primo fuoribordo prodotto da Suzuki, il D55, nel 1965, fino a oggi con il nuovo DF350A
Cosa vuol dire fare innovazione? In casa Suzuki s’interpreta il progresso trovando continuamente soluzioni migliorative che pongano il cliente e le sue necessità al centro dell’attenzione. Ne è un esempio la divisione Marine, che produce motori fuoribordo per barche e gommoni secondo il motto “The Ultimate Four Stroke Outboard”, che indica la mission aziendale: produrre i migliori fuoribordo quattro tempi presenti sul mercato.
LE INNOVAZIONI DI SUZUKI
Innovazioni utili, divenute necessarie, imprescindibili, che per il cliente Suzuki sono ormai elementi indispensabili nella scelta del proprio motore. Un elenco di novità tecnologiche arrivate in modo costante sul mercato, a partire dalla realizzazione del primo fuoribordo prodotto da Suzuki nel 1965, il D55, fino ai giorni nostri con il nuovo DF350A, un gioiello di tecnica. Per comprendere solo una piccola parte delle innovazioni apportate nella gamma in 52 anni di attività, basti pensare agli otto premi che Suzuki ha ottenuto in ambito nautico dalla NMMA – National Marine Manufacturers Association, la più importante delle associazioni nautiche internazionali che annovera la maggior parte dei costruttori.
LE NUOVE TECNOLOGIE SUZUKI
Tra le innovazioni nel campo tecnologico c’è il Keyless Start System, cioè il sistema di avviamento senza chiave in pieno stile automobilistico: il motore si avvia solo se il trasponder, la chiave elettronica in dotazione, una volta in prossimità del ricevitore, sblocca l’immobilizzatore. Grazie ai display multifunzione con schermi da 3,5 pollici, oltre a visualizzare le consuete informazioni, è possibile mettere in comunicazione il motore con l’assistenza autorizzata Suzuki.
Basterà scaricare l’applicazione Suzuki Diagnostic System Mobile e lo smartphone potrà leggere un codice QR generato dalla centralina elettronica sullo strumento in plancia, inviandolo poi in officina. Da quel codice i tecnici potranno desumere lo stato di salute del motore, eventuali anomalie, oltre all’anagrafica e al calendario col quale si sono cambiati olio, candele.
L’ULTIMA ECCELLENZA SUZUKI
Il DF350A, il nuovo top di gamma Suzuki, è un 4 tempi che porta in dote un rapporto di compressione molto elevato, 12.0:1, che fa presagire un carattere grintoso. Si tratta di un V6 dotato di un sofisticato sistema di alimentazione a due iniettori per cilindro che, sommato alla particolare forma e lavorazione dei pistoni, garantisce una combustione più efficace, migliorando il rendimento complessivo in ogni situazione di carico.
A rendere efficiente l’alimentazione, contribuisce poi il nuovo sistema di aspirazione dell’aria di cui è dotato il fuoribordo, una vera e propria innovazione che ha lo scopo di aumentarne la densità, non solo togliendo da essa ogni traccia di umidità ma riducendone anche la temperatura rispetto all’ambiente di circa 10 gradi. Così l’apporto del comburente, cioè l’ossigeno contenuto nell’aria, risulta essere ancora più efficace, tanto da incrementare la potenza erogata di circa il 3%, contribuendo a eliminare il fenomeno del battito in testa che solitamente caratterizza i motori dotati di grande compressione.
Ciò che però rende questo fuoribordo davvero unico, grande non solo per cilindrata e potenza, è il sistema di propulsione di cui è dotato. Parliamo del Suzuki Dual Prop System. Si tratta in pratica della prima applicazione su fuoribordo di un sistema di propulsione a eliche controrotanti sullo stesso asse: due eliche, ciascuna a tre pale, che si muovono in senso contrario. Per arrivare a ciò è stato progettato non solo un piede tutto nuovo ma, soprattutto, una scatola del cambio assolutamente inedita per numero, grandezza e disposizione degli ingranaggi. Ne è scaturito un piede dove, proprio per il contenimento delle dimensioni delle parti meccaniche, vengono messi in risalto parametri di efficienza idrodinamica elevatissimi, che pongono questo nuovo fuoribordo Suzuki ancora una volta ai vertici della categoria.
UNA STORIA DI NOVITA’
Il primo degli otto Innovation Award della NMMA vinti da Suzuki risale al 1987 con il DT200 Exante: un motore a due tempi, dotato di un computer di bordo “parlante”. Nel 1997 è stata la volta dei DF60 e DF70: furono i primi motori 4 tempi da 60/70 cv a essere dotati di iniezione elettronica. Il 1998 vide Suzuki utilizzare la stessa tecnologia dell’iniezione elettronica su unità termiche di potenza ancora più piccola, sui DF40 e DF50, anch’essi precursori nel mercato. Arriviamo poi al 2003, quando Suzuki lanciò i DF200/225/250, cioè una stessa unità termica declinata su tre differenti potenze: fu il primo motore a 4 tempi V6, con la maggior cilindrata della sua categoria, dotato di doppio albero a camme in testa con fasatura variabile (VVT Variable Valve Timing).
Nel 2006 venne presentato un nuovo grande motore, il DF300A, il primo 4 tempi da 300 CV. Ancora meritevoli di Award, nel 2011, furono il DF40A e DF50A, modelli che portarono in dote il Suzuki Lean Burn, un sistema che riduce notevolmente i livelli di consumo di carburante e di emissioni di CO2, oltre alla la tecnologia Easy Start (avviamento con un solo tocco). Nel 2012 arrivò il 7° Award con il DF300AP, il top di gamma, primo motore fuoribordo al mondo dotato di un unico piede che può funzionare, alternativamente, sia come rotante, sia come controrotante.
Nel 2014, infine, ad essere premiati furono i DF25A e DF30A, due modelli nati da un’unità termica a tre cilindri, di 490 cc, che li portò a essere nella loro categoria di potenza i più leggeri, con soli 62 kg di peso. In questo caso la grande innovazione fu la presenza di un sistema di alimentazione sviluppato da Suzuki, in grado di consentire l’iniezione del carburante senza l’ausilio della batteria.
Giuseppe Orrù
Argomenti: suzuki