America's Cup: Oracle morde, New Zealand risponde
Botta e risposta tra Oracle e New Zealand, con gli americani in grande crescita come velocità e controllo del mezzo
Botta e risposta tra Oracle e New Zealand, con gli americani in grande crescita come velocità e controllo del mezzo
Che duello, che battaglia senza esclusione di colpi. L’America’s Cup Match tra Emirates Team New Zealand e Oracle sta diventando una sfida totale, a colpi di velocità folli con incroci ravvicinatissimi. Oracle vince race 9, New Zealand risponde in quella successiva: la situazione è di 7 a 1 per i kiwi, ma senza la penalità di -2 Oracle oggi avrebbe tre punti.
Già dal mattino si capisce che aria tira: James Spithill, skipper e timoniere di Oracle, affigge un cartello in bacheca alla base USA, non molto elegante: “Non ci sono solo io a bordo…battiamo quelli str….”. Una caduta di stile che fa capire quanto gli animi siano tesi. Spithill carica i suoi a bomba e in prepartenza di race 9 chiude Dean Barker e gli impedisce di partire, costringendolo ad accodarsi sulla sua poppa. Da quel momento in poi è show USA, con Ben Ainslie che non sbaglia una virgola a livello tattico, e il cat americano che va a vincere con 45″ di vantaggio.
Si replica dopo poco e questa volta è Dean Barcker a essere aggressivo e vincere la partenza. Il resto di race 10 è una folle corsa, con una bolina incerta durante la quale le barche a ogni incrocio si alternano al comando. La seconda poppa è pazzesca: i kiwi non scendono quasi mai sotto i 40 nodi di velocità, diminuendo a 30 nelle strambate. Oracle spinge al massimo ma alla fine la vittoria va a New Zealand per una manciata di secondi. Un duello da fantascienza. Riuscirà Emirates Team New Zealand a mantenere la calma e vincere le due regate che la separano dalla Vecchia Brocca?
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica, vela