“Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti, arrivederci fratello mare, mi porto un po’ della tua ghiaia, un po’ del tuo sale azzurro, un po’ della tua infinità, e un pochino della tua luce, e della tua infelicità…”
(Nazim Hikmet)
Non ci sono parole per descrivere il dolore che oggi ha colpito il mondo del calcio e non solo. Franco Rotella si è spento all’età di 42 anni dopo aver combattuto fino all’ultimo contro il male che oggi lo ha portato via all’affetto dei suoi cari.
A 17 anni l’esordio nel mondo del calcio in serie A nel Grifone, squadra alla quale è tornato negli anni 80’ ricoprendo il ruolo di laterale.
Dopo sette stagioni al Genoa ha indossato le maglie di Triestina, Spal, Atalanta, Pisa, Cecina e Imperia.
Successivamente, dopo l’addio ai campi di pallone aveva intrapreso la carriera di opinionista in alcune trasmissioni sportive locali alternando a questa attività quella di responsabile tecnico di scuola calcio e settore giovanile degli Emiliani, società di calcio genovese.
La malattia lo ha reso stanco, lo ha fisicamente trasformato e sfinito, ma non ha mai perso la speranza e la voglia di vivere che fino all’ultimo ha trasmesso a chi gli è stato vicino.
Ricordo ancora il suo sorriso quando una sera in garage lievemente nascosto nel grande cappuccio della sua giacca alla mia domanda come stai aveva risposto un pò meglio.
Un uomo semplice, buono, sempre sorridente, un uomo fatto di piccoli gesti quotidiani come quello di portare tutte le sere a passeggio il cane.
E spesso ci si incontrava la sera in quell’occasione … io rientravo e lui usciva … non si perdeva mai occasione per fare due chiacchere, scambairsi due battute e il suo commiato era sempre un sorriso…
E’ questo il Franco che voglio ricordare e che ci mancherà terribilmente.
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