27 aprile 2016

Con il kite nell’inferno di Praia do Norte

27 aprile 2016

Il 14 aprile scorso il pro rider del team Best Kiteboarding Nuno "Stru" Figueiredo è riuscito a surfare il temibile spot portoghese di Nazaré celebre per le sue onde gigantesche, tra le più grandi al mondo. È la prima volta che un kiter riesce nell'impresa fino a ora esclusiva di surfisti e windsurfer.

Con il kite nell’inferno di Praia do Norte

Il 14 aprile scorso il pro rider del team Best Kiteboarding Nuno "Stru" Figueiredo è riuscito a surfare il temibile spot portoghese di Nazaré celebre per le sue onde gigantesche, tra le più grandi al mondo. È la prima volta che un kiter riesce nell'impresa fino a ora esclusiva di surfisti e windsurfer.

5 minuti di lettura

Ci sono luoghi sulla Terra che fanno paura. Sono quelli in cui la natura ha deciso di mostrare in un colpo solo tutta la sua brutale potenza, la sua indole aspra e selvaggia, la maestosità severa del suo respiro incessante. Uno di questi luoghi è Praia do Norte, in Portogallo, una spiaggia affacciata sull’Atlantico divenuta leggendaria perché è qui che si formano onde mostruose, tra le più grandi al mondo, capaci di superare i 30 metri d’altezza. Un posto terrificante e affascinante al tempo stesso, una vera mecca per chi vuole osservare da vicino la forza di madre natura. Ma a parte assistere impietriti all’imponente scenario sono davvero in pochi coloro che hanno il coraggio di entrare in quell’inferno, sfidare quelle muraglie d’acqua grandi quanto un palazzo che quando frangono ruggiscono come bestie feroci e creano onde d’urto simili a esplosioni. Prima di entrare a Praia do Norte si prega e se si torna in spiaggia, si torna da eroi. Come Nuno “Stru” Figueiredo, il primo kiter al mondo che è riuscito a surfare in questo spot vincendo una sfida non solo contro gli elementi, ma soprattutto contro i propri limiti.

Un anno a studiare lo spot impossibile

È successo il 14 aprile scorso quando l’atleta portoghese, tra i migliori a livello internazionale nella disciplina del wave riding e membro del team Best Kiteboarding, dopo 12 mesi di allenamenti specifici è riuscito in questa eccezionale impresa documentata in un filmato che ha fatto subito il giro del mondo. «Erano anni che studiavo questo spot e le sue condizioni eccezionali – ha detto Figueiredo al termine del suo exploit sportivo – e poco a poco mi sono convinto che ce la potevo fare. Mi dicevano che ero pazzo ma la verità è che, se non l’avessi fatto, non sarei più stato in pace con me stesso».

Onde giganti? Colpa del canyon sottomarino

Praia do Norte si trova nella cittadina di Nazarè, un ex borgo di pescatori a circa 120 chilometri a Nord di Lisbona. Il fenomeno delle onde giganti che si formano in occasione di grandi mareggiate invernali lungo questa costa è dovuto alla morfologia sottomarina del tutto eccezionale di questo tratto di Atlantico. Nazarè si trova infatti all’estremità di una fossa oceanica lunga circa 230 chilometri e profonda quasi 5, insomma una sorta di “Grand Canyon degli abissi”. In prossimità dello spot le masse d’acqua generate dalle swell che s’incanalano in questa voragine trovano uno “scalino” che crea un impressionante salto di livello del fondale che passa da alcune centinaia a poche decine di metri. Una particolare caratteristica morfologica che permette all’acqua di scaricare tutta l’energia accumulata formando appunto onde gigantesche in prossimità della costa. Se Jaws, il mitico spot nell’isola di Maui alle Hawaii, con le sue acque cristalline dai colori tropicali è la grande onda del paradiso, quella di Nazaré potrebbe essere definita la grande onda dell’inferno, perché qui l’Atlantico è scuro, freddo e incute paura.

I surfisti padroni a Praia do Norte, fino a ieri

Per le sue condizioni eccezionali Praia do Norte è diventata negli ultimi 5 anni il palcoscenico mondiale dove i professionisti del surf estremo si sfidano a cavalcare le onde più alte in una competizione chiamata Extreme Waterman Challenge. Una sfida tra pochi temerari, tra cui lo statunitense Garrett McNamara, il brasiliano Carlos Burle e il francese Benjamin Sanchis che nel gennaio 2015 ha rischiato la vita dopo essere caduto da un’onda di quasi 28 metri. Dopo questi campioni di surf è arrivato Jason Polakow, atleta australiano che nel febbraio del 2016 è stato il primo windsurfista a domare le onde di Nazaré. Ora con l’impresa di Nuno “Stru” Figueiredo, anche il kitesurf diventa protagonista di questo spot epico e infernale.

Nunu Figueiredo, il rider combattente

Nato a Porto nel 1977, Nuno Figueiredo ha cominciato a praticare skateboard all’età di 8 anni per poi passare al surf quando ne aveva 14. Dopo avere visto in tv alcuni kiter hawaiani che surfavano tra le onde, nel 2001 ha scoperto il kitesurf diventando ben presto uno dei più forti pro rider a livello internazionale. La sua specialità è il wave naturalmente dove ha conquistato due titoli nazionali, nel 2010 e nel 2013, oltre a diversi eventi dei circuiti mondiali KPWT e PKRA. Il suo stile aggressivo, la corporatura massiccia e la sua predilezione per condizioni radicali gli hanno consegnato il soprannome di “stru”, diminutivo di struggler, ossia combattente.

Ala da 9 metri e niente jet ski

L’obiettivo di Figueiredo era di surfare Praia do Norte raggiungendo la line up esclusivamente con il suo kite (un’ala Best di 9 metri quadrati), senza cioè il supporto del jet ski (come fanno necessariamente i surfisti) che nel video è presente ma solo in funzione di assistenza. E sempre da solo, dopo avere surfato le onde, doveva tornare in spiaggia sempre con il kite, impresa in cui è riuscito alla grande nonostante le micidiali condizioni meteomarine e i battiti del cuore sicuramente accelerati.

«È stato il giorno più brutale della mia vita – ha detto Nuno ai media che lo hanno intervistato dopo l’incredibile session – e il rumore di quelle onde è stata la cosa più terribile e paurosa che io abbia mai sentito. Sono felice di essere riuscito a fare quello che volevo e sentire l’orgoglio degli amici e della mia famiglia”. Poi tiene a precisare una cosa: «Nel video sembra che io non indossi nessun giubbotto salvagente, in realtà ne avevo uno con capacità di galleggiamento di circa 120 Newton. Non sono un kiter così pazzo». Pazzo no, eroico sì. Guardate il video firmato dal regista Jorge Leal e rabbrividite!

David Ingiosi

 

 

 

 

 

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