30 marzo 2021

Contro la violenza sulle donne 10 mila vele di solidarietà. Il promotore dell’evento a LN: “In barca non esistono differenze di genere”

30 marzo 2021

L'associazione "10.000 Vele di Solidarietà" invita i diportisti a mettere un nastro rosso su tutte le barche il prossimo 4 luglio contro la violenza sulle donne. Chiunque può partecipare con qualsiasi tipologia di imbarcazione, non solo a vela ma anche a motore, in mare o nei laghi

Contro la violenza sulle donne 10 mila vele di solidarietà. Il promotore dell’evento a LN: “In barca non esistono differenze di genere”

L'associazione "10.000 Vele di Solidarietà" invita i diportisti a mettere un nastro rosso su tutte le barche il prossimo 4 luglio contro la violenza sulle donne. Chiunque può partecipare con qualsiasi tipologia di imbarcazione, non solo a vela ma anche a motore, in mare o nei laghi

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Un’enorme flotta solidale domenica 4 luglio unirà tutto lo stivale per dire basta alla violenza sulle donne. Un nastro rosso issato su ogni imbarcazione per lanciare un simbolico messaggio lungo gli 8.000 chilometri di coste del nostro Paese.  È il grande progetto di Stefano De Dominicis, presidente dell’associazione 10.000 Vele di Solidarietà, che il 4 luglio ha deciso di organizzare una manifestazione solidale che veda coinvolti gli amanti della vela e del mare in ogni parte d’Italia.

Un flash mob collettivo che esprimerà un tangibile e concreto sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne, un dramma trasversale che non fa distinzione di età e di condizione sociale. Un fenomeno che in Italia non accenna a diminuire e che anzi, in questo periodo storico, segnato dal Covid e dall’isolamento, rende le donne, chiuse in casa con i propri aguzzini, ancora più vulnerabili.

Prima di tutto sensibilizzare

“Quello che vogliamo realizzare non è un evento dimostrativo fine a se stesso dove sventoliamo un nastrino rosso, ci mettiamo a posto la coscienza e poi alla sera tutto torna come prima – racconta Stefano De Dominicis a Liguria Nautica- quello che vogliamo è organizzare un grande evento mediatico che raccolga la più ampia visibilità possibile. La prima cosa è la sensibilizzazione sul fenomeno”.

 Ma non basta, perché la barca a vela può trasformarsi anche in un valido esempio di coesistenza pacifica da cui apprendere le giuste regole del vivere sociale. In barca a vela non esistono differenze di genere.

“Su una barca a vela – spiega De Dominicis –  ogni membro dell’equipaggio lavora con le proprie caratteristiche e peculiarità personali, ma allo stesso tempo insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune, nel rispetto reciproco, senza distinzioni tra uomo e donna, di età o di professione. In barca esiste una trasversalità che è difficile trovare in altri contesti”.

 E allora perché non prendere ad esempio questa coesistenza positiva, dove ogni diversità è stata già in larga parte superata? Perché, suggerisce De Dominicis, non fare incontrare il mondo della vela che ha tantissimo da dare, come nel caso delle esperienze di vela terapia, con un mondo, quello delle donne maltrattate, a cui è stato tolto tanto?

Quando la situazione “logistica” sul territorio nazionale si sarà assestata, il secondo passo dell’associazione sarà infatti quello di chiedere “ai vari partecipanti, circoli, associazioni, ma anche armatori privati– sottolinea De Dominicis – di poter nelle varie località trovare almeno qualche posto o qualche barca che possa ospitare delle rappresentanze dei centri antiviolenza della zona. Noi, ad esempio, come associazione che opera a Fezzano (La Spezia), avremo due barche e potremo ospitare alcune donne, in modo tale da permettere anche a loro di essere presenti in mare”.

 Un progetto a lungo termine

“Dopo la manifestazione – aggiunge il presidente dell’associazione – ci piacerebbe che gli operatori della vela e dei centri antiviolenza potessero iniziare un percorso di collaborazione, in modo tale che la vela possa rientrare nei vari percorsi che i centri antiviolenza attivano per il loro lavoro”.

In pochi giorni sono state moltissime in tutta Italia le imbarcazioni iscritte a questo evento di mare e solidarietà, che ha già incassato il sostegno di importanti nomi della vela come Mauro Pelaschier, Davide Besana, Pasquale De Gregorio, Matteo Miceli, Giovanni Soldini, Andrea Mura, Tommaso Chieffi, Dario Noseda, Anne-Soizic Bertin, Susanne Beyer, Marianna De Micheli, Andrea Barbera, Marco Di Giglio, Lucia Pozzo e Giancarlo Pedote.

 Chi può partecipare?

L’evento è libero e aperto a tutti. Chiunque può partecipare con qualsiasi tipologia di imbarcazione, non solo a vela ma anche a motore, in mare o nei laghi. Tratto distintivo sarà l’aver issato un nastro rosso. Potranno anche essere organizzate uscite di gruppo tra armatori privati oppure manifestazioni veliche con un proprio programma e relativa logistica. La partecipazione all’evento è completamente gratuita.

Per informazioni sulle modalità di partecipazione ed iscrizione è possibile consultare il sito:  https://www.10000veledisolidarieta.org

 

Maria Cristina Sabatini

 

 

 

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