03 gennaio 2025

Dalin e Richomme sempre al comando della Vendée Globe

03 gennaio 2025

I 35 velisti rimasti in gara alla Vendée Globe sono sparpagliati fra due oceani, il Pacifico e l’Atlantico. I leader Charlie Dalin e Yoamm Richomme navigano a poche miglia di distanza, mentre nel Pacifico sono stati avvistati due iceberg

Dalin e Richomme sempre al comando della Vendée Globe

I 35 velisti rimasti in gara alla Vendée Globe sono sparpagliati fra due oceani, il Pacifico e l’Atlantico. I leader Charlie Dalin e Yoamm Richomme navigano a poche miglia di distanza, mentre nel Pacifico sono stati avvistati due iceberg

3 minuti di lettura

Il 3 gennaio la distanza che c’era fra il primo e l’ultimo dei 35 velisti rimasti (ne erano partiti 40 il 10 novembre) alla decima edizione della Vendée Globe, giro del mondo a bordo di IMOCA in solitario e senza scalo, era di oltre tremila miglia.

In altre parole i due leader della regata, Charlie Dalin (Macif Santé Prevoyance) e Yoamm Richomme (Paprec Arkéa), stanno in questi giorni risalendo l’Atlantico, navigando alla latitudine del Brasile, mentre i due chiudipista, Denis Van Weinbergh (D’Ieteren Group) e Manuel Cousin (Coup de Pouce) sono da poco entrati nell’oceano Pacifico, navigando a sud della Nuova Zelanda. In mezzo, tutti gli altri.

Un solco creatosi già settimane fa con il passaggio di capo di Buona Speranza, che si è man mano esteso con la corsa nell’Indiano prima e nel Pacifico poi. Quest’ultimo, in particolare, è stato attraversato a tempo di record dai primi della flotta: Richomme, che ha passato capo Horn la vigilia di Natale, ha addirittura stabilito il nuovo tempo di percorrenza da Les Sables d’Olonne in 43 giorni, 11 ore, 25 minuti e 20 secondi, ben 3 giorni e 13 ore in meno meno di Armel Le Cleac’h nel 2016.

Un solco, quello creatosi nella flotta della Vendée Globe, certamente impressionante, anche quando si pensa che i due leader che hanno presto preso il comando, Dalin e Richomme, navigano da giorni praticamente a vista l’uno dell’altro, con uno scarto fra le 20 e le 50 miglia sin da prima di Capo Horn. Se tutto andrà bene per i due velisti da qui all’arrivo a Les Sables d’Olonne, si può sperare in un arrivo davvero serrato, che le previsioni attuali danno fra il 14 e il 16 gennaio.

Per chi naviga ancora nel Pacifico, invece, il nuovo anno ha portato sorprese inaspettate: per la prima volta dal 2008, tre skipper hanno avvistato degli iceberg lungo la loro rotta. Nonostante la navigazione debba avvenire entro una linea immaginaria tracciata dal comitato di regata proprio per escludere di passare in zone in cui potrebbero esserci queste affascinanti ma pericolose formazioni di ghiaccio, sia i satelliti che alcuni navigatori hanno identificato la presenza di iceberg fuori dalla zona di esclusione. Un fatto che impone di raddoppiare la vigilanza, perché scontrarsi con queste colline, su barche in carbonio il cui scafo è di pochi millimetri, soprattutto di notte e a quelle latitudini, avrebbe conseguenze quasi troppo negative per poterle verbalizzare.

Giancarlo Pedote (Prysmian), unico italiano in gara e alla sua seconda partecipazione alla Vendée Globe naviga in 19esima posizione, a distanza ravvicinata con Isabelle Joschke (Macsf) e Alan Roura (Hublot), verso Capo Horn.

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