Gaetano Mura e Italia proseguono la loro navigazione, Round the Clobe Record entra quindi nel vivo mentre lo skipper sardo ha ormai superato l’altezza delle Canarie e fa rotta sudovest a una velocità superiore ai 7 nodi. Il prossimo passaggio saliente del tentativo di record di Gaetano Mura sarà l’arcipelago di Capo Verde.
Per Gaetano e Italia questi dovrebbero essere giorni tranquilli sotto il profilo meteo: Aliseo, sole e temperatura mite se non calda, gli ingredienti giusti per una buona navigazione.
Quello che segue è il diario di bordo di Gaetano Mura del 3 novembre.
Isole
Le isole attraggono da sempre l’uomo, dopo miglia e miglia di mare appaiono misteriose e stimolano la fantasia… i piaceri della terra. Tuttavvia nascondono molte insidie, specie per colui che non ha in mente di sostarvi. Coni d ‘ombra sottovento (zone di sventamento per l’effetto barriera) rigiri di vento, venti catabatici (cascano dall’alto delle pareti, quasi perpendicolari), forti raffiche e calma piatta. Nel 90 per cento dei casi sarebbe saggio per il navigatore senza sosta starci alla larga, ma la Maga Circe posiziona con astuzia e nel posto giusto le sue trappole.
Il canale tra le isole è sull’ asse del vento, un vento debole stasera che per l’ effetto Venturi offrirà la grazia di un rinforzo, proprio tra le isole, nella direzione favorevole. Così pare, sino al momento in cui il navigatore vigile è sul punto della decisione definitiva, il punto di non ritorno oltre il quale, anche strambando, avrebbe in prua l’isola e non più la felicità del mare aperto.
Zac, imbocchiamo il canale, complice della decisione una gonfia onda lunga che ci inchioda sulle mure opposte. Attendiamo il rinforzo che non arriva perchè Eolo qui in mezzo sì che starnutisce, ma educatamente, con la mano davanti alla bocca… e il vento immancabilmente cambia direzione ed io posso smarcarmi per la 2500esima volta.
Circe 1 Gaetano 0.
Durante la notte qualcosa si muoverà!… ed ecco che sono giù a prepararmi un meritato mate quando Italia interrompe, per un attimo, le furiose strattonate causate dall’onda senza vento, ha un piccolo sobbalzo….. sale l’aria: 6/8/10 nodi….. Alè, ci siamo. Esco rapido in pozzetto per regolare un po’ le vele, pioviggina, il vento sale.. 15/18/20 è il groppo! (nuvole di vento e acqua che può portare raffiche violente) che arriva…..Corro in coperta ad ammainare lo spi, lo rimetto dentro il sacco…ma sì lo riporto dentro, così non si bagna. Scendo da basso, posiziono il sacco dello spi, mi giro ed istintivamente indirizzo la lampada frontale sulla tazza del mate che avevo abbandonato, ormai non più fumante. La guardo con un sorriso perchè nel frattempo Italia accelera su randa e solent sotto le raffiche del groppo. Alè!… tempo pochi minuti il vento cala di botto sui 5/6 nodi e si riprende con dolcezza la direzione iniziale. Ma c’è un piccolo particolare, noi non abbiamo più lo spinnaker a riva, giace ben riposto nel suo sacco, guardo il mate con ironia…..dovrai aspettare.
Il resto della nottata prosegue piu o meno così, i velisti sanno di cosa parlo, e alle prime luci dell’alba… il grande assente, ecco il refolo termico liberatore.
A voler trovare sempre il lato buono delle cose…. si trova il tempo per filosofare e scrivere queste due righe, bere finalmente un mate, in attesa che arrivi il vento.
Un punto sulla costa è un punto qualsiasi, le isole, invece, amano farsi ricordare.
Parola di isolano.
Ciao a tutti
Gaetano e Italia