Gare di kitesurf: il futuro è il Boarder Cross?
Da qualche anno si è sviluppata una nuova disciplina agonistica del kitesurf molto divertente ispirata alle gare di motocross: si corre lungo percorsi su boe con una serie di ostacoli gonfiabili da superare saltando. Nata in Francia, per il momento stenta a diffondersi lungo le nostre spiagge. Eppure è la formula con cui si correranno i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires, in Argentina, nel 2018.
Da qualche anno si è sviluppata una nuova disciplina agonistica del kitesurf molto divertente ispirata alle gare di motocross: si corre lungo percorsi su boe con una serie di ostacoli gonfiabili da superare saltando. Nata in Francia, per il momento stenta a diffondersi lungo le nostre spiagge. Eppure è la formula con cui si correranno i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires, in Argentina, nel 2018.
Lanciarsi a tutta velocità in un percorso pieno di ostacoli da superare. Come? Saltando naturalmente e cercando di battere i vostri avversari sul traguardo, se vi riesce. Si chiama Boarder Cross ed è una nuova disciplina del kitesurf che sta spopolando oltre i confini italiani. Soprattutto in Francia ovviamente perché, si sa, i nostri cugini d’oltralpe oltre ad averlo inventato il kiteboarding sono anche i più assidui praticanti e sperimentatori delle sue infinite potenzialità.
Salti e “spallate” agli avversari, come nel motocross
La formula di gara del Boarder Cross, come dice il nome stesso, deriva dallo ski cross o snow cross, specialità sciistiche al cardiopalma molto spettacolari e acrobatiche nelle quali più atleti scendono contemporaneamente lungo un percorso artificiale che presenta diverse difficoltà tecniche e vari ostacoli da superare: rampe, cunette, salti e curve paraboliche. Competizioni che a loro volta rubano a piene da mani dal caro vecchio supercross delle moto. Nel kitesurf tutto si traduce in un campo di gara allestito vicino alla spiaggia per la gioia del pubblico e dei fotografi pronti a immortalare salti e cadute, vittorie e sconfitte.
Il percorso infatti prevede una serie di ostacoli gonfiabili che vanno da un minimo di 80 centimetri a un massimo di 1,70 metri di altezza disposti uno dopo l’altro su un bordo da fare al lasco, dopodiché i concorrenti strambano su una boa e si rilanciano a tutta sul bordo di bolina per poi ripetere il giro per 6-8 volte. In genere si parte a gruppi di quattro atleti che naturalmente fanno di tutto per stare davanti e saltare senza farsi intralciare dalle ali degli avversari. Obiettivo? Rimanere in piedi e tagliare il traguardo per primi.
Gare piene di adrenalina e accessibili a tutti
Insomma tanta adrenalina, planate a volontà, salti a ripetizione e divertimento a non finire per gli atleti in gara. Non a caso sono diversi i kiter professionisti che si sono cimentati del Boarder Cross, da Youri Zoon, a Lewis Crathern, James Boulding, Alvaro Oniera, Seb Garat, Julien Kerneur, Hannah Witheley. In realtà queste competizioni sono aperte a tutti i rider, in particolare agli amatori visto che i requisiti minimi per partecipare sono davvero alla portata di tutti: gestire un salto base su entrambe le mure, avere attrezzatura standard (ala e tavola twintip) e conoscere le regole di navigazione.
In Francia ogni anno si corre il Boarder Cross Tour
Tra i primi a credere nel Boarder Cross è stato il francese Christophe Hamon, direttore della scuola di vela e kitesurf Glisse&Kite a à Saint-Pierre-La-Mer, nel Sud della Francia. Su questa spiaggia a partire dal 2015 ha organizzato due edizioni del Boarder Cross Tour, l’ultima delle quali quest’anno si è disputata lo scorso aprile con la partecipazione di 80 kiter, uomini e donne, provenienti da tutto il Paese. Dalla Francia la disciplina ha preso piede anche in altri paesi europei e negli Stati Uniti. E in Italia? Per il momento il Boarder Cross è ancora tutto da diffondere, ma le potenzialità per avere successo ci sono tutte. Non è escluso che il Boarder Cross potrebbe addirittura essere promosso come nuova formula olimpica di kitesurf ai Giochi di Tokyo 2020.
Scelto per i Giochi Olimpici Giovanili 2018. E in Italia?
Lo stesso Mirco Babini, presidente dell’Associazione Internazionale Kitesurf (Ika), in una recente intervista ha ventilato l’ipotesi che proprio la formula del Boarder Cross è quella prescelta per disputare i Giochi Olimpici Giovanili (Under 19) che si terranno a Buenos Aires, in Argentina nel 2018, competizione che come tutti sanno è propedeutica alle Olimpiadi e utilizzata come laboratorio di sperimentazione delle varie discipline e alla quale dovrebbe essere presente anche una squadra rappresentante dell’Italia. Chissà se allora anche lungo le nostre spiagge si cominceranno a vedere presto i kiter a prova di ostacolo.
David Ingiosi
Guardetevi il video del Boarder Cross Tour 2016:
Argomenti: surf