Il Challenger dell’Americas’ Cup: “Rispettare il calendario delle regate o vittoria a tavolino per Luna Rossa”
Il COR 36, Challenger of Record dell’America’s Cup, vuole che il programma della Prada Cup sia rispettato. Altrimenti il regolamento prevede la vittoria a tavolino di chi ha il maggior punteggio, quindi Luna Rossa
Il COR 36, Challenger of Record dell’America’s Cup, vuole che il programma della Prada Cup sia rispettato. Altrimenti il regolamento prevede la vittoria a tavolino di chi ha il maggior punteggio, quindi Luna Rossa
Che l’America’s Cup fosse fatta anche di cavilli e ricorsi legali, ormai è cosa nota. Ma pure la Prada Cup non finisce mai di stupire, sia per il suo spettacolo adrenalinico in acqua, fatto di decolli e scuffiate, sia per le polemiche e i sospetti di sparigliare le carte, approfittando delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria.
Ci eravamo lasciati con un fine settimana di regate tra Luna Rossa e Ineos, concluso con un 4–0 che ha portato gli italiani a sole tre vittorie dalla proclamazione a Challenger dell’America’s Cup. Nel frattempo il governo ha deciso per Auckland un lockdown di livello 3, che ha comportato il rinvio delle regate. America’s Cup Event Ltd, ha fatto sapere in una nota si essersi messa al lavoro con le autorità e le agenzie interessate per affrontare le possibili conseguenze.
COR 36: “IL GOVERNO CI FACCIA PROSEGUIRE LE REGATE”
Ma secondo il Challenger of Record dell’America’s Cup 36 (COR 36), organizzatore della Prada Cup, non è così. Il COR 36, infatti, ha avanzato da tempo la richiesta all’America’s Cup Events (ACE) di inoltrare al governo neozelandese, se necessario, una richiesta di esenzione per continuare il programma delle regate della finale della Prada Cup, come previsto dal calendario, anche in caso di allerta Covid-19 di livello 2 o 3. “Sfortunatamente – recita la nota del COR 36 – questo non è successo, nonostante un protocollo e una procedura siano stati previsti da mesi per essere pronti a far fronte a una tale evenienza“.
Nella mattinata del 17 febbraio, invece, COR 36 è stato informato da ACE che sono in corso discussioni con le autorità per esplorare opzioni diverse, compreso il posticipo delle regate al 26 febbraio. Una scelta “in totale inosservanza del regolamento – sostiene il Challenger – e delle condizioni di regata, che definiscono senza possibilità di proroga il 24 febbraio come ultimo giorno possibile della Prada Cup“.
COR 36 si sta adoperando per assicurare la ripresa della Prada Cup già dal 19 febbraio, nel rispetto della salute pubblica e dei protocolli imposti dal governo neozelandese, offrendo il pieno supporto ad ACE e alle autorità locali per l’applicazione del protocollo indicato dal “AC36 Event COVID-19 Management On Land and On Water Plans” per l’allerta Covid-19 di livello 3.
Questo protocollo prevede che il villaggio sia chiuso e le regate siano condotte senza pubblico e “a porte chiuse”, come in altri eventi sportivi internazionali (Australian Open, Formula 1, etc).
“Un tale piano di gestione dell’evento in mare – sottolinea COR 36 – è stato già collaudato e può essere immediatamente messo in atto con l’approvazione delle autorità. Inoltre, dato che i team sono autorizzati ad allenarsi anche con l’allerta Covid a livello 3, è difficile capire come mai non si possano applicare gli stessi protocolli per consentire lo svolgimento delle regate a porte chiuse”.
“In questo contesto, in conformità con il regolamento, non c’è nessun motivo per ritardare le regate in calendario – prosegue la nota del COR 36 – e lasciare a entrambi i team l’opportunità di continuare il regolare svolgimento della Prada Cup nei termini ed entro la scadenza prevista dal calendario“.
ALTRIMENTI VINCE LUNA ROSSA A TAVOLINO
In caso contrario, infatti, COR 36 ricorda che si applicherà l’articolo 2.3(b) della Appendice A delle “World Sailing Racing Rules of Sailing America’s Cup, edizione 3.03 per la 36° America’s Cup presented by PRADA”, che recita: “il vincitore sarà il team con il punteggio più alto alla data finale prevista dal programma”.
Vale a dire Luna Rossa, che al momento detiene un punteggio di 4 vittorie a 0 su Ineos Team UK. Ma COR 36 “spera che non si debba ricorrere a questa regola e farà di tutto – spiega – affinché le regate si svolgano nelle date previste“.
LA POSIZIONE DI AMERICA’S CUP EVENT (ACE) SUL PROSEGUIMENTO DELLE REGATE
“In qualità di organizzatori dell’evento – ha detto la presidente di America’s Cup Event, Tina Symmans – da domenica sera (14 febbraio, ndr) abbiamo trascorso molto tempo a esaminare tutti i possibili scenari. Come la maggior parte degli eventi in tutto il Paese questo fine settimana, le conseguenze della gestione del resto dell’evento devono prendere in considerazione una situazione che è altamente incerta a causa delle ultime questioni relative al Covid-19“.
ACE si è consultata con il ministro dell’America’s Cup, Stuart Nash, e gli alti funzionari del Consiglio e una valutazione è stata quella di posticipare l’attuale programma di gare ed eventi nel migliore interesse del pubblico e di tutte le parti interessate. La posizione di ACE si basa su una delle due opzioni che prevedono la revisione del governo dei livelli di allerta.
Se l’allerta scenderà al livello 1, le regate potranno riprendere questo fine settimana. Se il livello di allerta rimarrà invece a 3 o 2, il che ovviamente comporta restrizioni negli assembramenti e difficoltà con gli eventi, le regate e le attività correlate all’evento dovranno essere riprogrammate per riprendere la finale della Prada Cup venerdì 26 febbraio.
POSTICIPARE LA PRADA CUP E L’AMERICA’S CUP
Per rispettare l’arco temporale previsto originariamente tra la finale della Prada Cup e il match di America’s Cup, la Regata 1 del match inizierebbe sabato 13 marzo, con l’intenzione di terminare le regate entro il 21 marzo.
In risposta alle dichiarazioni di COR 36, il comitato organizzatore ribadisce che “non vi è alcuna garanzia – ha spiegato Symmans – su quale livello di allerta Covid sarà operativo ad Auckland o in Nuova Zelanda. Se l’evento si trova ad operare a livello 2 o 3 di Covid, sono in atto piani per garantire la continuazione dell’evento e la conclusione della 36ª America’s Cup entro le date programmate. Chiaramente questo avrebbe potenziali implicazioni relative alla partecipazione del pubblico, che stiamo cercando di evitare“.
LUNA ROSSA: “PERCHE’ POSSIAMO ALLENARCI MA NON REGATARE?”
Insomma, ACE sembra disposta a mettere da parte il regolamento a vantaggio della partecipazione del pubblico. E c’è anche chi fa notare che un posticipo di qualche giorno sarebbe di giovamento a Ineos Team UK che, dopo la sconfitta dello scorso fine settimana, ha detto di avere bisogno di tempo per sistemare la barca e migliorare alcuni elementi.
E’ stizzita la risposta di Luna Rossa all’ACE. “Il Challenger of Record – ricorda il team italiano – ha confermato che si può regatare in condizioni di totale sicurezza e ha anche offerto il pieno supporto ad ACE e alle autorità locali per l’applicazione del protocollo. Non si vedono ragioni per cui i team siano autorizzati ad allenarsi con questo livello di allerta ma le regate non possano aver luogo, seppur a porte chiuse, secondo lo stesso protocollo“.
Luna Rossa Prada Pirelli è pronta a regatare contro Ineos Team UK venerdì 19 febbraio, così come previsto dal programma della Finale della Prada Cup “che dovrà concludersi – ribadisce Luna Rossa – entro e non oltre il 24 febbraio. A maggior ragione ora che il governo ha preso la decisione di abbassare il livello di allerta Covid da 3 a 2, consentendo lo svolgimento delle regate nel rispetto della sicurezza di tutti“.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica