23 marzo 2010

Il progetto "Cercando Calypso" fa tappa al Mandraccio

23 marzo 2010

Parte a Genova il progetto “Cercando Calypso”

Parte a Genova il progetto “Cercando Calypso”

2 minuti di lettura

Spessa e RavizzaIl progetto “Cercando Calypso”, che prevede la partecipazione di oltre 100 giovani seguiti dai servizi sociali del Comune, farà tappa domani pomeriggio al Circolo Nautico Mandraccio. Lo scopo dell’iniziativa consiste nel tentativo di educare i ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 15 anni, appoggiandosi a due grandi maestri di vita: il mare e la vela. E visti i risultati ottenuti negli ultimi anni dalle attività nautiche nel campo della psicoterapia, ci si può aspettare molto.  

 

Molte le società e gli enti coinvolti nel progetto più ampio “Mare e Vela Solidale”, di cui “Cercando Calypso” fa parte: le onlus “Non Solo Vela”, “Matti per la Vela”, “I Tetragonauti” e le associazioni sportive dilettantistiche CV Interforze, CN Ilva, Consorzio Pegli Mare, Prà Sapello 1952, Consorzio Agorà, la Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso e il succitato Circolo Nautico Mandraccio. La Regione Liguria non si è dimostrata avara e insensibile all’iniziativa: ha versato 35000 euro per finanziare l’ attività.

 

Domani una parte di ragazzi (presumibilmente 6) uscirà in mare, accompagnata dai propri tutor, partendo dalle banchine del Porto Antico di Genova. Due soci volenterosi, Piero Spessa (Vicepresidente del CN Mandraccio) e Gianni Ravizza (Consigliere) hanno messo a disposizione le proprie imbarcazioni, “Fila Via” e “Ghea” per 6 uscite primaverili. Li abbiamo raggiunti oggi sui pontili del circolo, dove si è tenuto un incontro preliminare con i ragazzi e i loro tutor. Mentre Spessa improvvisava una lezione sulla nomenclatura nautica, abbiamo chiacchierato con Ravizza: “Quello che vogliamo cercare di instillare nei ragazzi – ha detto – è il senso di disciplina che deve essere necessariamente connesso con lo spirito della nautica. In barca non si discute, non c’è ne è il tempo, perché la navigazione, magnifica arte, è costellata di potenziali pericoli. Ci piacerebbe poi, terminate le canoniche uscite, coinvolgere i ragazzi in un weekend in barca, con la possibilità di trascorrere la notte a bordo, ma per adesso si tratta solo di un’idea. Ad ogni modo, sono convinto che la Vela, con la “V” maiuscola, abbia molto da insegnare a questi ragazzi”.

 

 Se c’è ancora qualcuno disposto a pensare che la vela sia uno sport esclusivo per anziani e ricchi yachtsmen, è pregato di recarsi domani pomeriggio sulle banchine del Mandraccio!

(nella foto Piero Spessa e Gianni Ravizza)

Eugenio Ruocco

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