Il racconto shock di Franck Cammas: “La tibia era esposta e il piede quasi tranciato”
Franck Cammas ha raccontato a Paris Match la dinamica del suo incidente, il piede quasi tagliato e il rischio di perderlo, ma tutto è andato per il meglio
Franck Cammas ha raccontato a Paris Match la dinamica del suo incidente, il piede quasi tagliato e il rischio di perderlo, ma tutto è andato per il meglio
Franck Cammas parla alla stampa, lo fa ai cronisti di Paris Match in una lunga e dettagliata intervista dove racconta la dinamica dell’incidente e i drammatici momenti successivi. Apprendiamo quindi che il rischio di perdere il piede non era certo una montatura giornalistica, ma una possibilità molto concreta per il campione francese.
“Avevamo in programma 5 ore di allenamento nella baia di Quiberon con i nostri GC32, dei cat a vele classiche ma molto simili come tipologia a quelli che useremo in Coppa America, con cinque uomini a bordo. Ci stavamo allenando a tirare al massimo le partenze, con simulazioni: prepartenza di due minuti con le imbarcazioni che duellano per posizionarsi al meglio prima dello start.
Negli ultimi secondi ho effettuato due cambi di direzioni brutali per trovare il migliore timing verso la linea. Mi sono trovato senza equilibrio, nulla mi tratteneva a bordo, ne i timoni ne la scotta randa, la forza centifuga mi ha scaraventato fuori bordo. Sono finito fuori a sinistra verso poppa, in quegli istanti ho subito pensato al timone: 10 mm di spessore, un coltello, che trancia tutto ciò che incontra. Hanno la forma a T rovesciata e il mio piede destro ha incontrato la parte orizzontale.
Finito in acqua non sentivo molto dolore, ma ho visto la mia tibia fuoriuscita da un lato e il piede che pendeva dall’altra parte, li ho avuto veramente paura di dire addio al mio piede. Ho pregato che il gommone arrivasse subito e così è stato. Salito a bordo mi sono disteso e ho cercato di mettere il piede in linea con l’osso, non era un bello spettacolo. Sono rimasto in acqua circa un minuto, poteva essere sufficiente a sviluppare delle infezioni. Fortunatamente l’arteria e i tendini non si sono recisi, non ho perso sangue e il piede è rimasto irrigato. Il nostro coach Bertrand Pace mi parlava per non farmi addormentare mentre aspettavamo l’elicottero. Durante il volo mi toccavo costantemente il piede per verificare di avere sensibilità.
Sono stato subito operato, due ore e mezzo d’intervento in anestesia totale. Quando mi sono svegliato ho subito guardato il piede ed era li. La diagnosi è una doppia frattura alla tibia e una al perone. Per sei settimane non potrò posare il piede a terra, poi inizierà la riabilitazione. Sto già lavorando per mantenere la massa muscolare della parte superiore del corpo. Voglio tornare più forte di prima”.
Un racconto forte quello fatto da Franck Cammas a Paris Match, un racconto che fa capire anche quanto sia dura ed estrema la nuova Coppa America sui catamarani volanti. Il problema ella sicurezza c’è: un atleta allenato e forte come Franck Cammas è finito fuori bordo, a quelle velocità può capitare a tutti. I timoni sono una lama implacabile, sarà fondamentale mettere a punto dei sistemi per evitare che membri dell’equipaggio possano finire in acqua.
Foto Paris Match
Argomenti: Daily Nautica