"In direzione ostinata e contraria" alla volta di Plymouth
Parte oggi, 25 maggio 2009, da Plymouth la mitica Ostar, una delle più antiche regate in solitario la cui prima edizione risale al 1960 anno in cui Francis Chichester a bordo del Gipsy Month III tagliò il traguardo dopo quaranta giorni e dodici ore di navigazione tra gli applausi del pubblico ad aspettarlo all’arrivo sulle rive del Nuovo Mondo.
Chichster aveva lanciato una sfida a “Blondie” Hasler dicendo che la sua barca sarebbe stata più veloce nel percorrere l’Atlantico.
Il Royal Western Yacht Club of England di Plymouth e il quotidiano The Observer sfruttarono con entusiasmo la querelle e decisero di organizzare una regata in solitaria. Da quel giorno ogni quattro anni le acque dell’Atlantico ospitano appassionati di vela da tutta Europa.
Protagonista d’eccellenza l’oceano Atlantico che accoglierà quest’anno i 43 velisti partecipanti di cui 5 italiani.Nel 2005 fu proprio un italiano a vincerla, Ciccio Manzoli, nonostante furono notevoli i risultati di Giovanni Soldini.
3.000 miglia da Plymouth in Inghilterra a Newport negli Stati Uniti, 3.000 miglia di sfide contro intemperie, correnti, depressioni, contro il pericolo degli iceberg e delle navi mercantili, contro la stanchezza e la paura.
Dei nostri 5 italiani ne abbiamo intervistato uno che per noi è anche un amico.
Luca Zoccoli, grande esperienza di vela d’altura, dai Mini ai Class40 e con alle spalle l’avventura di una transatlantica in equipaggio.
Questa però sarà la prima regata in solitario per Luca, la prima Ostar a bordo dell’Open 35 ribattezzato “In direzione ostinata e contraria” come canta De Andrè in Smisurata Preghiera (da buoni genovesi siamo molto orgogliosi che abbia scelto un nome per noi così significativo).
Luca ci parla di questa sua nuova avventura rispondendo alle domande che gli porgiamo, estremamente incuriositi e allo stesso tempo spaventati al pensiero di un uomo solo nelle acque dell’Atlantico a bordo di una barca da 11 metri e intorno a lui mare, onde e vento.
Di seguito il testo dell’intervista fatta da Francesca Accarpio per Liguria Nautica.
Francesca Accarpio Come nasce Sognostar?
Luca Zoccoli Il progetto nasce nella mia adolescenza, leggendo un libro
reglatomi da un amico sulla prima Ostar…, mentre il nome,
nel momento in cui ho deciso di iniziare, da una notte di
lavoro con Eleonora la mia compagna di allora..
Francesca Accarpio Come ti sei preparato a questa regata da un punto di
vista atletico?
Luca Zoccoli Ho scelto un percorso difficile e lungo .. Partendo dalla
cronica carenza di soldi e da una inesistente cultura
italiana al riguardo mi sono rivolto all’ unica classe di
barche che poteva a basso costo darmi preparazione fisica e
di navigazione in solitario, la Classe Italiana Mini 6,50..
Comprando Bidibulle ITA 275 che dopo un anno difficile e’
affondato durante una burrasca a Capo Corso, e’ stata la
prima esperienza difficile e presa di coscienza che
l’impreparazione costa cara.. Io non ero in barca e il tutto
e’ stato frutto si leggerezza da parte dello Skipper
Francesca Accarpio E con l’allestimento della barca a che punto sei?
Luca Zoccoli La barca e’ a Plymouth, nel Myflower Marina monteremo
grafica e sistemeremo due o tre cose, poi test sulle vele e
cambusa……
Francesca Accarpio Ostar è la prima regata in solitario a cui partecipi?
Luca Zoccoli Su una distanza cosi’ lunga sì, ho un terzo posto alla
Sanremo Solo con il Mini e tante miglia di allenamento..
Ho partecipato come Equipier ad una regata di 4.500 miglia
senza scalo ma eravamo tre.
Francesca Accarpio Cosa significa per te “in solitario” e cosa spinge una
persona ad intraprendere un’avventura così estrema?
Luca Zoccoli Non la considero estrema tutto qui, tanta preparazione (
tre anni) e 10 per decidere se farla o no non e’ nulla al
caso. Il Nord Atlantico e’ duro e bisogna prepararsi…
Il Solitario e’ una condizione mentale, un mettersi alla
prova a tutto campo su tutti i campi , un confronto
giornaliero con se stessi, con gli avversari e con il
mare… ma anche gestione della vita quotidiana e del
sonno..
Francesca Accarpio Quali saranno i mezzi con cui interagirai con la
“terra”? Sarà possibile seguirti in tempo reale?
Luca Zoccoli Si siamo ..”tracciati”.. Con un sistema satellitare. Tutto
visibile sul sito ufficiale della regata Ostar..
In barca ho satellitare Motorola e Internet pero’ non posso
ricevere informazioni esterne sul Meteo e sugli
avversari…
Francesca Accarpio C’è qualcosa che ti fa paura?
Luca Zoccoli Sì, il mio limite umano di resistenza fisica e mentale..
Francesca Accarpio Quali sono i pericoli che potresti incontrare?
Luca Zoccoli Nella prima parte della regata correnti e depressioni che
portano i venti gia’ contrari alla possibilita’ di forti
burrasche che mettono alla prova materiali e persone.. Nella
seconda la possibilita’ degli Iceberg e LA NEBBIA, per la
seconda ho un ottimo Radar.
Francesca Accarpio Durante la regata ci sono momenti che dedichi a te
stesso o sei concentrato al 100% fisicamente e
mentalmente?
Luca Zoccoli E’ un fatto che ognuno gestisce a modo suo. Io con il
Dott. Cane’ ho preparato dei turni di sonno e di cibo ma
porto con me musica tanta musica…
la regata richiede di essere skipper cuochi dottori
metereologi, fare rotte, prodieri attrezzisti, al 100%, no al
150%!!!!!
Francesca Accarpio Stare in mezzo al mare da solo ti aiuta a mettere ordine
nella tua vita, se di ordine c’è bisogno, o è un modo
per
staccare da tutto e da tutti?
Luca Zoccoli No, mette ordine in quanto il periodo precedente e’
caotico.. non non si stacca da tutti alcune persone vengono
con me nel cuore!!!
Francesca Accarpio Un pò di dettagli di vita quotidiana per farci capire meglio cosa significhi attraversare l’Atlantico con una
barca di 11 metri da solo. Cosa ti porti di terreno:
oggetti, abitudini? A cosa non rinunceresti mai di portare
a bordo? Da cosa è costituita ad esempio la cambusa?
Luca Zoccoli Le Cambusa e’ un sistema complesso di pacchetti ancora da
definire, Cane’ mi ha mandato una ottima proposta di
struttura quando e’ completa la pubblico se puo’ esser utile.
Comunque preparo pacchetti di pasti completi di 4 o 5 giorni
dentro cui non manchera’ la pasta..
Per il resto e’ lunghissimo ma non rinuncio alle
sigarette.
Francesca Accarpio A livello tecnico, invece, come velista quanto importante è stata l’esperienza sul mini?
Luca Zoccoli Basilare, ma si dovrebbe iniziare a venti anni e non a 40.
Quelle barche richiedono uno sforzo e una preparazione tale
che sono propedeutiche per ogni navigazione.Peccato che in
Italia non hanno seguito.
Francesca Accarpio Una curiosità: perchè ci sono così pochi italiani
che partecipano alla gara?
Luca Zoccoli Troppo lontana da casa, troppi soldi in gioco e come
ritorno … “l’onore”.. di aver partecipato ad una delle
ultime regate tra marinai e non tra super super
professionisti. All’entrata del circolo ci sono i vincitori
in una tabella: fa paura quell’elenco.. la storia della
vela..
Potrete seguire in diretta la regata sul sito della Ostar.
Potrete invece seguire le avventure di Luca sul suo blog dedicato alla Ostar.
Argomenti: Daily Nautica, Giovanni Soldini