“La mia vita in barca con un gatto”: l’intervista di DN all’attrice e velista De Micheli
Daily Nautica ha intervistato l'attrice e velista Marianna De Micheli: "Per Jingjok la barca è la casa e si comporta proprio come se fosse in casa. L’unica differenza è che, invece di uscire sul terrazzo, guarda il mare e i pesci giù dalla falchetta"
Daily Nautica ha intervistato l'attrice e velista Marianna De Micheli: "Per Jingjok la barca è la casa e si comporta proprio come se fosse in casa. L’unica differenza è che, invece di uscire sul terrazzo, guarda il mare e i pesci giù dalla falchetta"
Se è vero che la maggioranza dei gatti non ama immergere le proprie zampe nell’acqua, è altrettanto vero che, fin dai tempi antichi, i mici sono sempre stati considerati efficienti compagni di “crociera” di naviganti e marinai, per le loro riconosciute capacità di tenere a bada i roditori. I piccoli felini dotati di zampe “polidattili” erano i più ricercati e considerati veri e propri portafortuna in mare.
A possedere questa caratteristica era anche Snow White, l’adorata capostipite della famiglia felina di Ernest Hemingway, a Key West in Florida, che era stata donata al famoso scrittore proprio dal capitano di una nave. Insomma, i gatti sono nati per vivere a terra ma non disdegnano anche andare per mare e se Jingjok, il morbidissimo ragdoll dell’attrice e velista Marianna De Micheli, potesse parlare ci darebbe sicuramente ragione.
Marianna e Jingjok: due perfetti compagni per solcare i mari
Daily Nautica li ha “intervistati” a San Terenzo di Lerici, in occasione della I Coppa Italia classe 420, disputata nel Golfo dei Poeti, dove Marianna è stata invitata per raccontare la sua vita da velista con un gatto.
Ad attirare curiosi, carezze ed attenzioni, ci ha pensato, neanche a dirlo, Jingjok, ben accoccolato tra le braccia della sua mamma umana, dalle quali lo splendido gattone, dai grandissimi occhi blu non è mai sceso, dando segni di impazienza.
La motivazione è semplice: “Jingjok – spiega Marianna – è un ragdoll, razza americana, che vuol dire bambola di pezza, perché ha la caratteristica che quando lo prendi in braccio si abbandona completamente, si rilassa. È uno dei gatti più affettuosi che esistano, il gatto-cane lo chiamano”.
Jingjok si è abituato fin da subito a tenere le zampe sull’acqua: “L’ho portato in barca – racconta l’attrice – appena preso dalla mamma. Io abitavo in barca. Per lui la barca è la casa e come se abitasse in una casa si comporta. L’unica differenza è che, invece di uscire sul terrazzo o nel cortile, guarda il mare e i pesci giù dalla falchetta”.
Marianna e la vela: una passione nata quasi per caso
La passione di Marianna per la vela è un amore nato quasi per caso, durante un viaggio in Thailandia, in cui ha sfiorato anche la tragedia dello tsunami. Era lì, infatti, quel tragico 26 dicembre del 2004, ma fortunatamente sull’isola nella quale l’attrice si trovava non ci sono state vittime.
In quell’arcipelago meta di velisti giramondo, Marianna, grazie alla conoscenza con un navigatore francese, ha iniziato per la prima volta ad accostarsi a questo mondo. “Ma non sapevo assolutamente che cosa fosse – precisa – e tornata in Italia pensavo che la vela fosse solo ad appannaggio dei ricchi e quindi non ho proseguito”.
Più tardi Marianna ha iniziato invece a lavorare in televisione. La ricordiamo come Carol Grimani nella seguitissima soap Cento Vetrine. “Guadagnavo meglio – spiega – e mi sono detta: ‘ecco adesso posso cominciare’. Poi ho scoperto che la vela non è ad appannaggio dei ricchi e mi sono appassionata tantissimo. Ho fatto il mio primo corso dicendo ‘vediamo un po’ come va’ e invece mi sono proprio tuffata anima e corpo. Ancora prima di prendere la patente nautica, nel 2012, mi sono comprata una piccola barca di 9 metri“.
Poi, come capita nella vita, il lavoro in tv è finito e la storia con il fidanzato di allora è giunta al termine. Marianna ha dovuto così lasciare casa ed ha deciso di fare il grande passo ed andare a vivere in barca. “Lì – confessa l’attrice – mi sono ritrovata da sola e molto spaventata dalla solitudine mi sono detta: ‘prendo un gatto‘, il più affettuoso che esista”. E così è arrivato Jingjok.
“Sai che c’è? Parto!”
Era il 2015 e Marianna con coraggio si è detta: “Sai che c’è? Parto. Parto da sola senza avere nessuna esperienza. E poi ho fatto il giro d’Italia“. Ne è nato un libro: “Centoboline” pubblicato da Nutrimenti nel 2016.
Jingjok sarebbe l’orgoglio dei suoi antenati, i gatti di bordo. È un perfetto marinaio, anche se la sua compagna di avventure racconta che dorme davvero molto. Il mare, come elemento liquido e bagnato non gli piace molto e non ha mai pensato di immergervi le zampe, se non per sbaglio. “Accadeva soprattutto quando era più piccolo – ricorda Marianna – perché prendeva male le distanze e cadeva in mare, ma sempre in porto, mai in navigazione perché sto molto attenta”.
Andar per mare da sola e con un gatto è un’esperienza che potrebbe spaventare ma che Marianna consiglia a tutte le donne. “La barca a vela – assicura – è adatta al mondo femminile, lo consiglio assolutamente, perché apre un mondo incredibile ed aiuta ad affrontare la vita in generale”.
Potete seguire le avventure di Marianna e di Jingjok sul suo canale YouTube
Argomenti: Daily Nautica, vela