Middle Sea Race: vince B2, Nikka seconda, è trionfo italiano
Importante risultato di B2 e Nikka in IRC alla Middle Sea Race, al quale va unito quello trai Class 40 di TWT Ucomm
Importante risultato di B2 e Nikka in IRC alla Middle Sea Race, al quale va unito quello trai Class 40 di TWT Ucomm
Si è conclusa a Malta la Middle Sea Race 2013, 607 miglia, la regata più bella in Mediterraneo, che da Malta porta l’eterogenea flotta internazionale a circumnavigare la Sicilia lasciando a sinistra le isole maggiori. Una regata sponsorizzata ormai da diverse edizioni dalla Rolex, ma che ha acquistato fascino per la reale bellezza del suo percorso molto impegnativo e per gli scenari mozzafiato. Una prova prestigiosa, seconda per difficoltà solo al mitico Fastnet e alla Sydney to Hobart.
La bella notizia per la vela italiana è la vittoria dell’IRC 52 B2 di Michele Galli, barca che fa base a Marina di Loano, che con un equipaggio fortissimo guidato dall’ex timoniere di Luna Rossa Francesco De Angelis, si è imposto nella classifica IRC overall, quella che assegna il prestigioso Rolex Middle Sea Trophy. Non finisce qui: al secondo posto sempre in IRC troviamo il Baltic 65 Nikka Sixty Five di Roberto Lacorte, mentre TWT Ucomm di Matteo Auguardo e Marco Rodolfi si impone tra i Class 40.
Segnali importantissimi quelli che arrivano dall’altura italiana, in crescita numericamente ma anche sotto il profilo della qualità. Va detto che l’equipaggio di B2 è stellare, ma è la media del livello generale di preparazione che negli ultimi anni sta salendo di pari passo con il proliferare del fenomeno delle regate lunghe in Italia.
Anche l’edizione della Middle Sea Race 2013 è stata molto impegnativa sotto il profilo meteo e tattico: lo scirocco ha accompagnato quasi tutte le 607 miglia della flotta, nascondendosi tra Palermo e San Vito e picchiando deciso nel Canale di Sicilia: in definitiva una regata che tutti gli appassionati di vela con un adeguato livello di preparazione dovrebbero fare.
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica
Mi dispiace dover lasciare un commento amaro per una regata che è bellissima ma: ritengo che aver dato la partenza quest’anno in un “mare di morte” sia stato un segnale negativo della vela e scrivere articoli su questa regata in questo momento (ignorando tale tragedia) non aiuti la Vela e la nautica già usata e bistrattata da una comunicazione che la identifica come il regno dei “ricchi evasori” ora anche cinici?
Non chiedo condivisione su questa posizione ma l’inizio di una sensibilizzazione maggiore del nostro ambiente credo sia necessaria per vari motivi.
Umberto