Naufraggio Team Vestas: confermato l'errore umano, in arrivo una nuova barca?
Lo skipper e il navigatore non cercano scuse e ammettono l'errore umano, ma intanto si valuta la possibilità di costruire una nuova barca e rientrare in regata
Lo skipper e il navigatore non cercano scuse e ammettono l'errore umano, ma intanto si valuta la possibilità di costruire una nuova barca e rientrare in regata
Lo skipper Chris Nicholson e il navigatore Wouter Verbaak lo hanno ammesso pubblicamente, in conferenza stampa, senza tanti giri di parole: il naufragio di Team Vestas Wind durante la seconda tappa della VOR 2014 è stato frutto di un errore umano. In particolare Wouter Verbaak ha specificato che: “Avremmo dovuto continuare a zommare l’area molto di più sulle carte elettroniche. Non farlo è stato un errore enorme che ho fatto io, ma la buona notizia e che poi non ne abbiamo fatti altri”.
Una mancata analisi approfondita della zona che stava attraversando la barca è quindi la vera causa del più clamoroso dei naufragi nella storia di questa affascinante regata. Apprezzabile l’onestà intellettuale con cui skipper e navigatore hanno affrontato la questione, senza cercare scuse e assumendosi la piena responsabilità dell’accaduto. Resta invece aperta la questione di un eventuale ritorno in regata di Vestas.
La barca non è riparabile, ma verrà comunque rimossa dal reef per scongiurare eventuali scenari di inquinamento. Il CEO di Team Vestas, Morten Albæk, ha dichiarato che sono al vaglio tutte le ipotesi, tempistica e budget in primis, per la costruzione di una nuova barca e un rientro in regata nella leg 4.
Nel frattempo la corsa continua, con Team Brunel che conduce la regata a poco più di 700 miglia dall’arrivo ad Abu Dhabi, seguito a stretto contatto da Dongfeng, leggermente più staccato il vincitore della leg 1 Abu Dhabi Ocean Racing. Seguono Alvimedica a 312 miglia, Mapfre a 322, Team SCA a 423.
Argomenti: ocean-race, vela