Ricominciano le regate: la tua barca è pronta? Ecco la check list con i consigli dell’esperto
Spesso i risultati sono difficili da raggiungere e il segreto, oltre a un buon mezzo e a un equipaggio tecnicamente valido, è la preparazione della barca
Spesso i risultati sono difficili da raggiungere e il segreto, oltre a un buon mezzo e a un equipaggio tecnicamente valido, è la preparazione della barca
L’autunno è ormai arrivato ed è tempo di ricominciare a pensare alle regate. I campionati invernali su tutto lo stivale sono ormai alle porte ed è arrivato il momento di preparare la barca per una nuova esaltante stagione tra le boe o in altura.
La check list dei lavori da fare, come sempre, è molto lunga: carena, appendici, albero, vele, pesi a bordo, allenamento dell’equipaggio, sono tantissime le cose a cui pensare per farsi trovare preparati al primo start della stagione. Spesso i risultati sono difficili da raggiungere e il segreto, oltre a un buon mezzo e a un equipaggio tecnicamente valido, è la preparazione della barca.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Tortarolo di Savona Shipyard, che con quest’intervista ci guida nella preparazione della barca in vista delle regate invernali. Giorgio e Martino Tortarolo sono due velisti professionisti di livello internazionale e con Savona Shipyard offrono agli appassionati una vasta gamma di servizi, dai semplici interventi di service specialistico fino ai refit più complessi, su ogni tipo di imbarcazione, con particolare attenzione al mondo delle regate e all’ottimizzazione delle barche per questo scopo.
LN – Partiamo dalla carena. Che lavoro va fatto in cantiere in vista di una stagione di regate?
G.T. – principalmente occorre verificare lo stato della carena, visionare le appendici e decidere il da farsi. Ovviamente se una barca è stata in acqua tutta la stagione e non è mai stata fatta nessuna pulizia, occorrerà alarla e lavarla con l’idropulitrice , dopodiché decidere il trattamento da eseguire, mentre se una barca ha regatato durante la stagione avrà solo bisogno di un sommozzatore pratico che dia una bella pulizia.Se vogliamo poi entrare nello specifico della regata , per rendere uno scafo più performante abbiamo parecchi assi nella manica; tra questi il lavoro sulle appendici e le uscite, rendendole simmetriche destra-sinistra, e sfilandole con uscite a 45* per aiutare l’acqua a staccare senza creare turbolenze, oppure rendere la carena liscia e filante senza le piccole imperfezioni che derivano dallo stampo o da distacchi di vecchi strati di antivegetativa .
LN – In che modo è possibile mantenere la carena durante la stagione?
G.T. – E’ consigliabile il lavoro del sub o sono preferibili degli alaggi periodici? noi consigliamo di applicare, sulle barche da regata, antivegetative a matrice dura che danno la possibilità al sub , con idonee spugne, di pulirle senza rimuoverle facilmente , rendendole veramente lisce. Una barca da regata ad alte prestazioni necessita ogni tre giorni di fare pulizia e durante le regate tutti i giorni. Per non parlare delle formula uno del mare quali i tp , i Mini Maxi, i Melges, gli RC che non hanno antivegetativa ed ogni giorno devono essere pulite perfettamente. Attenzione che queste imbarcazioni, finita la seri di regate vengono alate e lasciate in secca.
LN – Alleggerire la barca: su una barca da crociera che vuole cimentarsi in regata, quanto è importante quest’operazione e con che criterio va svolta?
G.T. – E’ importantissimo il peso aggiunto nell’imbarcazione dopo un’estate in crociera, per cui occorrerà fare un bel giro all’interno per sbarcare il più possibile. Ovviamente manteniamo a bordo tutte le dotazioni richieste , ma svuotiamo i serbatoi dell’acqua e teniamo il gasolio sufficiente a navigare a motore per la giornata.Ricordatevi che la barca essendo più pesante affonda di più per cui trascina più acqua e va più piano.In alcuni casi, con vento forte, è meglio avere più peso in sentina per aumentare il galleggiamento per cui la stabilità , ma solo su barche leggere con poco raddrizzamento.
G.T. – Gli allenamenti sono la fase più importante della preparazione, dopo la messa a punto del mezzo.Il team a bordo deve essere affiatato, ognuno si deve fidare del proprio compagno ed ognuno deve sapere cosa fare in ogni condizione sia di vento che di mare , per cui l’allenamento è alla base di tutto.I primi allenamenti si possono organizzare a casa propria , mettendo giù due boe ed iniziando a girare ripetutamente,ottimizzando lentamente le varie manovre ed i movimenti a bordo. Finita questa fase si inizia a sistemare l’albero con il tuning delle sartie per le varie condizioni di vento e poi si iniziano i cosiddetti Speed test, dove si trovano barche di simili prestazioni , si inizia ad andare di bolina o di poppa, e ci si compare le velocità cambiando regolazioni alle vele e all’albero
Argomenti: Daily Nautica, vela