Speciale Rio 2016: le speranze di medaglia della vela olimpica azzurra
La spedizione di Londra 2012 per la vela è stato un fallimento totale, su Rio 2016 ci sono invece aspettative importanti e una squadra che è cresciuta molto con facce nuove e giovani molto interessanti.
La spedizione di Londra 2012 per la vela è stato un fallimento totale, su Rio 2016 ci sono invece aspettative importanti e una squadra che è cresciuta molto con facce nuove e giovani molto interessanti.
Quattro anni di attesa, di sacrifici, di allenamento e lavoro. Quattro anni in cui gli atleti hanno avuto un solo obbiettivo, arrivare preparati per questo momento. Ci siamo, manca ormai pochissimo all’inizio dell’olimpiade di Rio 2016 e per la prima volta dopo un po’ di tempo la squadra di vela olimpica italiana arriva con pronostici favorevoli.
L’ultimo oro conquistato nella vela olimpica per l’Italia risale a Sydney 2000, vinto nel windsurf da Alessandra Sensini, l’ultima medaglia risale invece a Quingdao e ancora una volta dobbiamo ringraziare la toscana per avere vinto l’argento nel capriccioso campo di regata cinese. La spedizione di Londra 2012 per la vela fu un fallimento totale, su Rio 2016 ci sono invece aspettative importanti e una squadra che è cresciuta molto con facce nuove e giovani molto interessanti.
L’Italia ha centrato la qualificazioni in tutte le classi, meno che tra i 470 maschili. Saranno 13 i velisti italiani che andranno in acqua a Rio 2016, andiamoli a conoscere meglio e proviamo a fare un pronostico sulle loro possibilità di edaglia o piazzamento.
La squadra di vela olimpica italiana a Rio 2016
Nacra 17: Vittorio Bissaro, classe 1987 da Verona, e Silvia Sicouri, classe 1987 da Genova, sono i due ingegneri volanti della spedizione azzurra: su di loro sono riposte buona parte delle speranze di medaglia della vela azzurra. Hanno ottenuto un bronzo e un argento agli europei, due titoli italiani, numerose volte sul podio in Coppa del Mondo ISAF e il bronzo mondiale nel 2016 a Clearwater in Florida. La difficoltà più grande che dovranno affrontare è quella di gestire la pressione, se ci riescono sono senza dubbio da podio.
Laser Standard: Francesco Marrai, pisano classe 1993. Ha vinto il test event di Rio nel 2015 dimostrando di essere particolarmente a suo agio con le condizioni del campo di regata olimpico. Ha il talento per fare bene,ma non ha ancora dalla sua una grande esperienza internazionale e la pressione della regata olimpica potrebbe essere un problema. Tenicamente può senza dubbio entrare in medal race, andare oltre sarà difficile ma sognare è lecito. La regata olimpica è una prova a se, Marrai ha le qualità per potersi distinguere.
Laser Radial: Silvia Zennaro, nata a Chioggia il 26 ottobre 1989. Il talento c’è, la determinazione pure, quando è al meglio Silvia Zennaro potrebbe lottare a ridosso dei primi dieci anche se la medal race è una missione quasi impossibile.Va a Rio per fare esperienza e migliorare, stupire sarà difficile anche perché il livello della classe è stratosferico.
RS:X uomini: Mattia Camboni è un classe 1996 nato il 26 aprile a Civitavecchia. Talento puro che non si discute, ha già vinto due titoli mondiali giovanili e due titoli italiani, sta facendo esperienza ma nelle tappe della Coppa del Mondo ISAF ha già dimostrato di sapere regatare con i grandi e riuscire anche a stare in medal race da protagonista. Vederlo in medal sarebbe un grandissimo risultato, ma non sarà facile.
RS:X donne: Flavia Tartaglini, 31 anni da Roma, ha l’età e la stoffa per inseguire qualcosa di importante: può essere la sua olimpiade, o ora o, forse, mai più. Tecnicamente è una delle specialiste a livello internazionale nella tavola a vela femminile: ha centrato svariati podi e vittorie in coppa del mondo ed è stata più volte in vetta alla classifica mondiale della classe. Il suo tallone d’achille spesso è stata la continuità e la difficoltà a trovare la grande performance nelle regate più importanti. Vederla a medaglia non sarà facile, entrare in medal race è praticamente un obbligo per la romana.
49er: Ruggero Tita e Pietro Zucchetti, il primo nato a Rovereto il 20 marzo 1992, il secondo a Brescia il 25 gennaio 1981. Hanno dimostrato di potere entrare in Medal Race e di sapersela giocare alla grande. Possono centrare un risultato nei dieci, hanno la velocità e la tecnica per farlo, potrebbero ache andare oltre se riusciranno a gestire la pressione anche se il podio al momento resta piuttosto difficile da raggiungere soprattutto per il livello medio della classe con almeno tre equipaggi avversari al di sopra di tutti.
49er FX: Giulia Conti, nata a Roma il 4 novembre 1985 e Francesca Clapcih nata a Trieste il 28 gennaio 1988, sono la più grande speranza di medaglia per l’Italia. Con queste due rgazze si sogna senza mezze misure, si va a caccia del risultato storico. Lo scoglio che dovranno affrontare sarà la paura di vincere e quella di sbagliare. Nella settimana giusta possono regatare al vertice, lottando per il gradino più alto del podio. Per la veterano Conti, quarta partecipazione olimpic, sarebbe il giusto coronamento di una carriera importante.
Finn: Giorgio Poggi, nato ad Albenga il 26 agosto 1981, si trova di fronte all’appuntamento più importante della sua carriera. Tecnicamente è con ogni probabilità il finnista italiano migliore, il suo tallone d’achille è sempre stata la continuità. A Gaeta per la Finn Gold Cup ha dmostrato di stare bene e di potere competere con i più forti quando sale il vento. A Rio sarà difficile, la speranza è quella di vederlo in medal race.
470 femminile: Elena Berta, romana classe 1992, e Alice Sinno da Napoli, classe1992. Tecnicamente non sono ancora da medal race, vanno a Rio 2016 soprattutto per fare esperienza per il futuro. Il 470 italiano non vive uno dei suoi migliori momenti, sia da un punto di vista numerico che tecnico. A Rio sarà durissima vedere le nostre nella prima metà della classifica.
Argomenti: Daily Nautica, vela
ricordo che oltre all argento della sensini vi fu una medaglia di bronzo da parte di Diego Romero nella classe Laser