SPECIALE TECNICA – Ammainare in tempo lo spinnaker VIDEO
Riuscire ad ammainare con la giusta tempistica lo spinnaker è fondamentale per non essere superati in boa da molte barche
Riuscire ad ammainare con la giusta tempistica lo spinnaker è fondamentale per non essere superati in boa da molte barche
Continuiamo la nostra rubrica tecnica soffermandoci ancora una volta a parlare della conduzione dello spinnaker, una vela spesso difficile da gestire che può causare pasticci in manovra che costeranno decine di posizioni. L’ammainata in particolare, è un momento da gestire con attenzione: una gestione della tempistica poco attenta ci espone all’attacco delle barche che arrivano alle nostre spalle. Iniziamo parlando dall’ammainata più semplice, quella sottovento e partiamo dal presupposto che è meglio preparare la manovra con anticipo piuttosto che gestirla in ritardo, soprattutto per gli equipaggi che stanno imparando e hanno ancora poca esperienza.
Il tattico chiama alla prua l’issata del fiocco con buon margine di lunghezze sulla boa, così da prevenire eventuali ritardi nell’issata della vela di prua. Lo spinnaker va tenuto vivo fino all’ultimo istante prima dell’ammainata, così da non concedere spazio agli avversari. Quando il fiocco è issato la manovra parte con questa sequenza: il tailer al braccio stralla lo spi, fino quasi ad appoggiare il tangone allo strallo, mentre il timoniere da una poggiatina per nascondere ulteriormente lo spi dietro la randa e farlo sgonfiare. Quando lo spi perde potenza si spara la drizza e i prodieri recupereranno la vela da sottovento comodamente, mentre i tailer si occuperanno di mettere a punto il fiocco.
E’ molto importante che il drizzista laschi il carica alto lasciando posare il tangone in coperta una volta ammainata la vela, ricordandosi di lasciare inizialmente lo stopper aperto, nel caso in cui il timoniere debba strambare intorno alla boa (per un arrivo mure a dritta) o virare subito dopo averla doppiata: il fiocco potrà così passare a prua senza problemi in attesa che il prodiere metta definitivamente in chiaro il carica alto.
Vi proponiamo quest’interessante sequenza con protagonista il grande Pietro D’Alì, che riesce a fare bene tutto quello che abbiamo descritto sopra ma…..in solitario sul suo Figaro! Un grande esempio di calma e lucidità per tutti i velisti che vogliono imparare a fare bene questo splendido sport. Un saluto e un augurio di Buon Vento a Pietro D’Alì presto impegnato nella mitica Transat Jacques Vabre con il Class 40 Fantastica.
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Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica, vela