Stanco dei ” soliti giochini” delle regate a rating? Scopriamo con l’esperto il monotipo J70
La soluzione a questa insodisfazione è una sola: le regate sui monotipi, chi arriva primo vince senza scuse, senza se e senza ma
La soluzione a questa insodisfazione è una sola: le regate sui monotipi, chi arriva primo vince senza scuse, senza se e senza ma
In molti, e non solo in Italia, si lamentano del carattere spesso approssimativo delle regate in tempo compensato dove spesso a vincere non è detto che sia l’equipaggio/barca che ha meritato maggiormente ma quelli che hanno saputo trovare i giusti “buchi” nel regolamente ORC/IRC. La soluzione a questa insodisfazione è una sola: le regate sui monotipi, chi arriva primo vince senza scuse, senza se e senza ma.
Attualmente una delle barche One Design che va per la maggiore e ha numeri della flotta che realmente garantiscono divertimento è il J70. Incuriositi proprio dal crescente interesse che la classe sta suscitando abbiamo contattato un nostro esperto per saperne di più su questo interessante barchino.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Tortarolo di Savona Shipyard, che in quest’itervista ci guida alla scoperta del J70 e ne spiega le pecurialità generali. Giorgio e Martino Tortarolo sono due velisti professionisti di livello internazionale e con Savona Shipyard offrono agli appassionati una vasta gamma di servizi, dai semplici interventi di service specialistico fino ai refit più complessi, su ogni tipo di imbarcazione, con particolare attenzione al mondo delle regate e all’ottimizzazione delle barche per questo scopo.
LN – Quali sono i numeri della classe J70 e quale il livello tecnico medio che avete riscontrato in acqua?
G.T. – La flotta italiana è cresciuta molto negli ultimi due anni così come le altre flotte in europa ed ora è il monotipo più diffuso a livello mondiale. Al Campionato europeo a Kiel , questa estate, eravamo più di 90 imbarcazioni. Il livello tecnico direi che è alto ma non è per niente difficile vedere tra i primi, equipaggi non professionisti battersi contro Paul Cayard, Francesco de Angelis, John Kosteki, ed altri big della vela
LN – Un velista non professionista può cimentarsi con successo in questa classe?
G.T. – Si , la classe impone che l’armatore sia anche il timoniere per cui il 98% sono timonieri dilettanti; l’equipaggio fa il resto, per cui, come dicevo, l’importante è il team! Avere a bordo almeno un professionista che conosca bene la barca agevola la crescita ed aiuta la squadra a crescere
LN – Qual è l’equipaggio tipo di un J70? (peso, ruoli, numero di persone)
G.T. – Peso 350/360 kg, 4 o 5 persone a seconda dei vari pesi, solo due possono tenere le gambe fuori ma non sporgersi dalle draglie. In questo caso consiglio di mettere le persone più pesanti fuori con le gambe perché il raddrizzamento su questi barchini è fatto dall’equipaggio ed essere ben bilanciati aiuta tantissimo la velocità. A bordo ci sarà il timoniere, il trimmer randa che normalmente è anche il tattico, il trimmer gennaker e fiocco ed il prodiere/drizzista
L.N. – La classe mette a disposizione delle agevolazioni, o un supporto logistico, per il trasporto in caso di trasferte dove è indispensabile l’imbarco in nave?
L.N. – Quale lavoro di ottimizzazione offrite agli armatori che vogliono cimentarsi con uno dei vostri J70?
Argomenti: Daily Nautica, vela