Super quiz: 7 tipi di regatante, tu quale sei? VIDEO
Questa volta sono i regatanti a finire vittima della nostra ironia: 7 tipi, 7 personaggi realmente incontrati, 7 persone problematiche, sicuri che tra di voi qualcuno si identificherà o penserà a un amico con simili fobie
Questa volta sono i regatanti a finire vittima della nostra ironia: 7 tipi, 7 personaggi realmente incontrati, 7 persone problematiche, sicuri che tra di voi qualcuno si identificherà o penserà a un amico con simili fobie
Dopo avere preso in giro i nostri amici croceristi, non potevamo non ridere anche dei regatanti, in assoluto la categoria di marinai con più fissazioni, manie, fobie e paranoie. Una categoria di velisti esilarante, che vogliamo racchiudere ironicamente in alcuni “tipi”, tutti aneddoti che abbiamo potuto osservare in prima persona, fatti e situazioni rigorosamente accaduti. Siamo sicuri che in molti di questi “tipi” qualcuno si riconoscerà, ammettendo come la regata sia una “malattia” che spesso ci fa tenere i comportamenti più bizzarri.
1 – Lo svuotatore di barche
Il primo tipo che andiamo ad affrontare è un personaggio indispensabile di ogni equipaggio con paranoie che si rispettino. Lo svuotatore fondamentalmente è una persona che soffre: soffre a ogni etto in più che viene imbarcato a bordo. E’ disposto a smontare porte, wc, tavolo, cucina, paioli, cuscini. il tek dal pozzetto, in barba a qualsiasi regolamento, l’importante è svuotare e alleggerire. Si parte per una regata lunga? “Cosa devi fare con 4 rotoli di carta igienica, 2 bastano e avanzano, gli altri fanno peso”.
2 – Il paranoico-dietrologo
Si aggira in banchina scrutando gli avversari, sospetta, insinua, spia. Se il vicino di banchina lo batte la domenica il primo pensiero è: ha il rating truccato. Se durante una regata lunga una barca che avrebbe voluto battere gli arriva davanti: ha dato sicuramente motore. Sospetta fondamentalmente di tutti, ma non ha il coraggio di fare una protesta di stazza per paura di fare una magra figura. Al culmine della sua frustrazione, battuto e ribattuto più volte, sale furtivamente a bordo dell’avversario, armato di tensiometro, per misurare la regolazione delle sartie al nemico.
3 – Colui che ERA primo
Altro tipo fantastico: riesce, non si sa per quale miracolo di Eolo, a girare in testa la prima boa di percorso.Si esalta, si gasa, è al settimo cielo, vuole gridarlo al mondo intero. Arriva in banchina e dice a tutti: avete visto che bolina? Vi ho staccato tutti, ero primo! Risposta: “si, alla prima boa, ma sei arrivato ultimo”. Per la serie ci si accontenta di poco.
4 – L’ottimista
L’ottimista ha sempre dei numeri diversi dagli altri. In una regata con 15 nodi lui ne misura non meno di 25, se la sua barca fa 7 nodi diventano almeno 9.5. Gli ottimisti più arditi hanno una barca che, quando veleggia senza avversari, ha prestazioni turbo che sfortunatamente non si ripetono in presenza di altre barche.
5- Il tuttologo
Lui le sa tutte. Ne capisce di regolazione dell’albero, di tattica, sa fare tutti i ruoli e poi, soprattutto, da indicazioni a tutti. In banchina è il re, deve stare in tutte le discussioni, deve dire la sua su tutto. Logorroico, una cena con lui si trasforma in un monologo tecnico sulle tattiche di regata. Durante le regate lunghe, nei casi più estremi, è necessario imbavagliarlo sottocoperta.
6 – Lo scaramantico
Qui siamo sicuramente da podio. Lo scaramantico si guarda da tutto e tutti. Se siete a bordo con lui guai a di re “mi sembra che stiamo andando bene”, si incazza furiosamente, quando si sta andando bene, constatarlo porta sfiga. Se vai a fare una regata e ti danno come gadget la maglietta non devi metterla: la maglietta della regata porta sfiga se la indossi nella stessa regata per cui ti è stata data. Il verde porta sfiga, e nel 2000 quando gli spinnaker verdi di Paul Cayard, nella finale Louis Vuitton contro Luna Rossa, scoppiavano, lui ghignava e sibilava: “per forza, sono verdi”.
7 – L’iracondo
Il top del top. Nel prepartenza va in overdose di adrenalina e testosterone, carica che deve in qualche modo espellere. Allora urla, ringhia, grugnisce, sia verso il suo equipaggio sia verso gli avversari. Il suo metodo è: nel dubbio urlo così li tengo a distanza. Se malauguratamente si incontrano due iracondi aspettatevi di tutto: verranno immediatamente chiamate in causa tra un’accusa e un’altra, le rispettive madri e sorelle, loro malgrado.
Sul web abbiamo rintracciato un esempio di iracondo. Tralasciamo la selva di urla che si sentono in questo pre-partenza a Napoli (città ricca di regatanti iracondi), la perla arriva al minuto 1:42, quando il povero compagno di barca gli suggerisce una virata:
Argomenti: Daily Nautica, vela