Transat Jacques Vabre: si capovolge Prince de Bretagne, la flotta a pezzi in Biscaglia
Profonda depressione sulla Transat Jacques Vabre, si capovolge Prince de Bretagne, problemi per molte barche
Profonda depressione sulla Transat Jacques Vabre, si capovolge Prince de Bretagne, problemi per molte barche
Siamo alle solite, mi viene da scrivere nell’incipit di queste righe a commento della partenza di una delle grandi regate d’autunno e dopo neanche 48 ore c’è la scuffia del Maxi 80 Prince de Bretagne e numerose altre avarie. Se però decidi di attraversare l’Atlantico a ottobre, il meno che possa succederti è imbatterti in una profonda depressione con vento e onde tutt’altro che semplici da gestire.
E così è stato anche per questa edizione della Transat Jacques Vabre. Lo sanno bene gli equipaggi (la regata è in doppio) partiti domenica scorsa da Le Havre diretti in Brasile. Superato Cherbourg le rotte dei monoscafi e dei MULTI50 si sono separate secondo una logica consolidata: i monoscafi (o meglio, una buona percentuale di IMOCA60 e CLASS40) hanno scelto la strategia più aggressiva verso ovest, i MULTI50 invece, pur con la velocità dalla loro ma con limiti strutturali che impongono la navigazione in condizioni meteo meno estreme, hanno optato per una rotta più bassa, verso sud ovest.
Nella serata di ieri la depressione a ovest dell’Irlanda ha cominciato a creare problemi alla flotta di monoscafi che hanno scelto la rotta occidentale, diretti al cuore del ciclone, per riuscire a cogliere per primi la rotazione a nord ovest che segue il passaggio del fronte freddo e consente, ai pochi meritevoli, una veloce navigazione ad andatura portante.
Il primo a cadere vittima di avarie a bordo è stato l’IMOCA60 Edmond du Rotschild (Sébastien Josse e Charles Caudrelier) il cui abbandono è stato confermato alle 21.30 di lunedi.
Anche riuscendo a gestire al meglio le pessime condizioni meteo che si incontrano in prossimità del centro, il lavoro non è ancora concluso perché le depressioni sono mutevoli e quello che sembrava risulta poi diverso. La sintesi è che al momento il primo nella classifica IMOCA60 è Queguiner – Leucemie Espoir, che meglio degli altri ha saputo cogliere la rotazione del vento senza cadere nell’area, poco più a nord, prossima al minimo barico e con vento molto variabile e decisamente debole.
Nulla di nuovo nemmeno nel Golfo di Biscaglia dove la scuffia di Prince de Bretagne si aggiunge alla lunga lista degli incidenti occorsi ai multiscafi in questo tratto di oceano. Sarà, come di consueto, una battaglia all’ultima avaria sperando che nessuno si faccia male perché, comunque vadano le cose, lo spettacolo deve andare avanti.
Paolo Andrea Gemelli
Argomenti: Daily Nautica