Transat Jacques Vabre: la “vera” partenza per Class 40, IMOCA e Ocean Fifty
Dopo lo stop imposto dalle due tempeste abbattutesi sul Nord Atlantico la settimana scorsa, il 6 novembre i Class 40 e gli Ocean Fifty sono ripartiti da Lorient e il 7 novembre gli IMOCA da Le Havre, alla volta della Martinica
Dopo lo stop imposto dalle due tempeste abbattutesi sul Nord Atlantico la settimana scorsa, il 6 novembre i Class 40 e gli Ocean Fifty sono ripartiti da Lorient e il 7 novembre gli IMOCA da Le Havre, alla volta della Martinica
La scorsa settimana è sembrata lunghissima per gli IMOCA, gli Ocean Fifty e i Class 40 impegnati nella Transat Jacques Vabre 2023, transatlantica in doppio dalla Francia alla Martinica. Le due tempeste Ciaran e Domingos che si sono abbattute sull’Atlantico del Nord la scorsa settimana, infatti, hanno sparigliato le carte in tavola della regata più importante dell’anno, costringendo gli organizzatori a salti mortali logistici per garantire la sicurezza di tutte e 95 le imbarcazioni iscritte e, al contempo, la copertura mediatica di un evento di questo tipo.
La decisione finale ha quindi visto solo gli Ultim, la classe più veloce, partire domenica 29, mentre gli Ocean Fifty e i Class 40 hanno fatto una prima tappa di 300 miglia da Le Havre a Lorient, aspettando “al sicuro” il passaggio delle perturbazioni. Gli IMOCA, nel numero record di 40 iscritti, hanno invece aspettato nel porto di partenza che la situazione fosse abbastanza maneggevole per poter partire.
I Class 40 e gli Ocean Fifty
Lunedì 6 novembre, finalmente, i Class 40 Fifty, approfittando di una “finestra” prima dell’arrivo della prossima perturbazione, si sono lasciati alle spalle il “continente” e hanno puntato la prua verso il sole e il caldo della Martinica, lungo un percorso di 3,750 miglia leggermente modificato rispetto a quello originario, ma in condizioni comunque durissime, con venti ancora sostenuti e mare formato con onde fino a 4 metri.
La flotta ha iniziato subito a navigare di bolina per dirigersi verso sud, passare il golfo di Biscaglia e giostrarsi per superare due altri fronti intensi prima di arrivare al waypoint fissato a Porto Santo. Dopo questa piccola isola vicino a Madeira da lasciare a dritta, che la flotta dovrebbe raggiungere in 4 o 5 giorni, si potrà finalmente fare prua verso la Martinica. La partenza da Lorient ha visto i tre Class 40 italiani “superstiti” partire fortissimo, con i “soliti” Bona e Beccaria nella top 5 e, a turno durante le prime 24 ore, al comando della flotta.
Anche Fornaro su Influence 2 è partito bene ma ha perso qualche posizione nelle prime 24 ore. Purtroppo, invece, Dekuplé, con a bordo Luciani, ha annunciato all’ultimo di non poter effettuare le riparazioni necessarie in tempo per poter ripartire, mentre Riva, a bordo di Edilizia Acrobatica, aveva già dovuto abbandonare all’arrivo a Lorient, per un incidente in cui si era fratturato il piatto tibiale. Nelle prime ore di regata non sono purtroppo mancati i problemi, incluso il disalberamento di The Sea Cleaners-Univerre-ENSM, che ha costretto il duo formato da Renaud Courbon e François Champion a tornare a Lorient.
Gli Ocean Fifty, invece, sono partiti un quarto d’ora prima dei Class 40, con un percorso in programma di 4.200 miglia, che li porterà a scendere a sud fino a un punto virtuale a nord dell’arcipelago di Capo Verde, prima di dirigersi verso i Caraibi.
Gli IMOCA
Martedì 7 novembre c’era grande attesa a Le Havre per la partenza della flotta dei 40 IMOCA iscritti, che hanno dovuto mordere il freno la settimana scorsa, in attesa di ricevere la “green light” per partire. A causa delle maree, le barche sono uscite dal bacino del porto a partire dalle 4 del mattino, aspettando in mare che venisse data la partenza alle 9.45. Il nostro Pedote su Prysmian Group, in doppio con Gaston Morvan, è partito molto bene, posizionandosi nel gruppo di testa dei primi 15.
Per gli IMOCA non ci saranno stop lungo le oltre 3.700 miglia che li separano dalla Martinica, solo l’obbligo di lasciare a dritta l’arcipelago delle Azzorre. Ma se le prime 24 ore di uscita dalla Manica non dovrebbero creare sorprese, con l’incontro con un primo fronte a partire da mercoledì mattina, il resto della strategia è ancora tutta da decidere. I routages, infatti, per ora danno l’opzione ovest vincente, con una settimana di bolina per passare gli altri fronti in arrivo, rispetto a quella sud per andare a cercare gli alisei, in teoria molto più lunga ed incerta. Sicuramente le scelte strategiche che verranno fatte dopo il primo giorno di regata influenzeranno le successive due settimane circa fino in Martinica e, quindi, la classifica finale.
Per seguire la regata in tempo reale, ecco il tracking.
Argomenti: vela