05 novembre 2021

Una super-tappa per l’Ocean Race: 30 giorni in mare dal Sudafrica al Brasile

05 novembre 2021

Definita la rotta dello storico giro del mondo a vela: partenza più tardi e lunghissima tappa nell’oceano Meridionale

Una super-tappa per l’Ocean Race: 30 giorni in mare dal Sudafrica al Brasile

Definita la rotta dello storico giro del mondo a vela: partenza più tardi e lunghissima tappa nell’oceano Meridionale

3 minuti di lettura

La prossima edizione dell’Ocean Race sarà caratterizzata dalla più lunga tappa nei 50 anni di storia dell’evento: 12.750 miglia tra Città del Capo in Sudafrica e Itajaí in Brasile. Oltre a partire in ritardo rispetto all’usuale ottobre-novembre, la rotta della 14esima edizione è stata ripensata, per rispondere alle necessità logistiche di un giro del mondo nella realtà inedita della pandemia.

La super-tappa dell’Ocean Race

Le flotte IMOCA e VO65 partiranno da Alicante in Spagna tra fine dicembre 2022 e inizio gennaio 2023. Da qui punteranno verso Capo Verde e poi il Sudafrica. Poi, la super-tappa:  ben 30 giorni di regate attraverso l’Oceano Meridionale, dal Sudafrica dritti fino al  Brasile. Sarà la tappa più lunga nella storia della Ocean Race, e vedrà per la prima volta i concorrenti doppiare i tre grandi capi,  Capo di Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn, in successione e senza scalo.

Crediamo che la tappa di 12.750 miglia nautiche da Città del Capo a Itajaí – sottolinea Johan Salén, direttore esecutivo dell’Ocean Race – sia un elemento molto speciale  della prossima regata. La realtà del Covid ha reso impossibile, in questo momento, garantire tappe di successo in Cina e Nuova Zelanda, ma ciò ha aperto la possibilità di includere questa tappa record. Penso che sarà uno dei momenti clou di questa edizione“.

Dopo la tappa brasiliana, la nuova rotta porterà le flotte a Newport, nel Rhode Island, prima di attraversare l’Atlantico verso le tappe del Nord Europa, prima della storica conclusione nel Mediterraneo a Genova.

Senza Cina e Nuova Zelanda

Nonostante i cambiamenti, resi necessari dalla situazione pandemica, Cina e Nuova Zelanda rimangono importanti  per la Race. “Lavoreremo a fondo con entrambi i Paesi per trovare modi per dar loro una presenza significativa anche in questa edizione“, assicura infatti il presidente Richard Brisius.

La Cina – ricorda Brisius – ha una forte tradizione come città sede di tappa, ed è stata anche vincitrice dell’ultima edizione con il Dongfeng Race Team. Inoltre, consideriamo Auckland come la casa spirituale del nostro evento, il luogo che ha dato i natali a leggende come Sir Peter Blake, Grant Dalton, Ross Field e Mike Sanderson, per citare solo alcuni tra i tanti incredibili velisti kiwi che hanno affrontato questa sfida. La loro eredità è parte integrante di The Ocean Race“.

Una nuova rotta stimolante

Questa nuova rotta sembra rendere entusiasti gli equipaggi e promette un grande spettacolo. “Questo aggiornamento della rotta – spiega Charlie Enright, skipper di 11th Hour Racing Team la rende simile a quella delle regate oceaniche originali del passato. Il percorso confermato è molto interessante: un mese in mare, la navigazione attraverso l’Oceano Meridionale, la tappa più lunga che abbiamo mai affrontato. È un monito ad essere al massimo della forma“.

A parlare di una “tappa epica” anche Chris Nicholson, veterano della gara con le sue sei partecipazioni. “Uno degli aspetti migliori di The Ocean Race – sottolinea Nicholson – è quello di poter spingere gli uomini e la barca al limite. Ora ci è stata data una montagna ancor più alta da scalare e non vediamo davvero l’ora di farlo.

Questi sono tempi difficili ma comunque molto stimolanti – è la riflessione finale di Richard Brisius – abbiamo una missione chiara di fronte a noi: consentire ai nostri velisti di raggiungere lo straordinario, e al contempo guidare il cambiamento verso un pianeta più sano e sostenibile“.

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