Vela e climatologia: Pedote rilascia una boa nell’oceano durante la Transat Jacques Vabre. A cosa serve?
Il velista Giancarlo Pedote ha rilasciato una boa di monitoraggio nell’oceano, nell’ambito del programma europeo E-Surfmar, che punta ad avere 150 boe meteo nell'Atlantico settentrionale e nell'Artico
Il velista Giancarlo Pedote ha rilasciato una boa di monitoraggio nell’oceano, nell’ambito del programma europeo E-Surfmar, che punta ad avere 150 boe meteo nell'Atlantico settentrionale e nell'Artico
Il velista Giancarlo Pedote ha rilasciato una boa di monitoraggio nell’oceano durante la Transat Jacques Vabre, per inviare in tempo reale informazioni utili ai climatologi e allo studio del meteo.
Nell’ambito del programma europeo E-Surfmar, che punta a mantenere 150 boe meteo permanentemente operative nell’Atlantico settentrionale e nell’Artico, Météo France ha infatti chiesto ai partecipanti alla famosa regata transatlantica di imbarcare alcune nuove boe di monitoraggio e rilasciarle in determinate zone durante la gara.
L’obiettivo principale del programma sostenuto da Météo France è migliorare la qualità delle previsioni meteorologiche grazie ad un aumento delle osservazioni dalla superficie marina, in modo da integrare i dati raccolti dai satelliti che non sono in grado, ad esempio, di fornire elementi sulla pressione atmosferica.
Lo skipper e navigatore oceanico Giancarlo Pedote, che ha il suo quartier generale a Lorient, in Bretagna, ha subito aderito all’iniziativa, consapevole dell’importanza di questo progetto, e nella giornata di giovedì 18 novembre, durante l’undicesimo giorno di regata, ha rilasciato la boa alle coordinate 11°20’087 N e 022°48’271 W.
LE BOE, STRUMENTI PER CONOSCERE
Si tratta di boe Surface Speed Program (SSP) del peso di 22 kg, che misurano ogni ora la pressione atmosferica, il suo andamento e la temperatura della superficie del mare, dati importanti non solo per la climatologia e le previsioni atmosferiche, ma anche per coloro che navigano a lunga distanza, per i quali le previsioni sono elementi di decisione importanti per la propria sicurezza.
Le SSP sono boe alla deriva, cioè non ancorate sul fondo ma che seguono la corrente. Sono dotate di un GPS che trasmette la loro posizione sia per contestualizzare i dati raccolti, sia per localizzarle. Cliccando qui è possibile visualizzare i dati raccolti dalla boa gettata dal velista italiano.
“Sono contento – ha commentato Giancarlo Pedote – di poter contribuire a questo progetto di Météo France. La boa servirà a dare conoscenze non solo ai meteorologi per le previsioni, essenziali per navigare in sicurezza, ma anche ai climatologi, che studiano le dinamiche del clima in periodi di tempo più lunghi e sono così capaci di evidenziare i mutamenti climatici in atto. Si tratta di uno strumento che ci offre la possibilità di conoscere sempre meglio il nostro pianeta e ciò che sta vivendo. E la conoscenza è la base di ogni azione responsabile“.
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