17 gennaio 2017

Vendée Globe: rush finale verso Les Sables

17 gennaio 2017

Ancora una volta abbiamo la conferma che le storie della vela oceanica appassionano il pubblico, basta guardare l'eco delle notizie, sui social e sui vari media internazionali, di che proporzione sia. L'augurio è che anche qualche per la prossima edizione abbia la possibilità di armare un'IMOCA 60 competitivo

Vendée Globe: rush finale verso Les Sables

Ancora una volta abbiamo la conferma che le storie della vela oceanica appassionano il pubblico, basta guardare l'eco delle notizie, sui social e sui vari media internazionali, di che proporzione sia. L'augurio è che anche qualche per la prossima edizione abbia la possibilità di armare un'IMOCA 60 competitivo

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Il Vendée Globe si avvia verso il suo finale: Armel Le Cleac’h e Alex Thomson stanno infatti per approcciare le ultime 500 miglia di regata nel Golfo di Biscaglia. Lo skipper britannico secondo in classifica ha fatto segnare un incredibile record di percorrenza nelle 24h con il riferimento di 536,8 miglia coperte alla media di 22,6 nodi. Si tratta di un nuovo primato sulle 24h, in solitario e su un monoscafo.

Come tutti gli eventi sportivi di grande successo, il Vendée Globe sta tenendo col fiato sospeso tutti gli appassionati con il duello Le Cleac’h-Thomson separati stamattina da appena 74 miglia quando al traguardo ne mancano poco più di 500. Poche possibilità di sorpasso per lo skipper di Hugo Boss, che comunque sta tenendo la regata aperta fino alle ultime miglia nonostante navighi da due mesi senza uno dei foil del suo IMOCA.

Proprio per questo motivo grande merito di questa suspence finale la si deve al gallese, che sta facendo una grande regata. ovvio, Armel Le Cleac’h su Banque Populaire sta dimostrando di meritare la vittoria, era il grande favorito della vigilia e in mare sta dimostrando perché.

Ancora una volta abbiamo la conferma che le storie della vela oceanica appassionano il pubblico, basta guardare l’eco delle notizie, sui social e sui vari media internazionali, di che proporzione sia. L’augurio è che anche qualche skipper italiano per la prossima edizione abbia la possibilità di armare un’IMOCA 60 competitivo.

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