27 marzo 2018

CICO 2018, lo Yacht Club di Genova è il primo circolo d’Italia

27 marzo 2018

Ai Campionati Italiani Classi Olimpiche lo Yacht Club Italiano di Genova si è aggiudicato il titolo di primo circolo d’Italia e gli atleti YCI hanno ottenuto otto medaglie

CICO 2018, lo Yacht Club di Genova è il primo circolo d’Italia

Ai Campionati Italiani Classi Olimpiche lo Yacht Club Italiano di Genova si è aggiudicato il titolo di primo circolo d’Italia e gli atleti YCI hanno ottenuto otto medaglie

3 minuti di lettura

Il circolo genovese dello Yacht Club Italiano, che con i suoi 139 anni di storia è il più antico d’Italia, è tornato al centro della scena sportiva nazionale con un serie di ottimi risultati ottenuti agli ultimi Campionati Italiani delle Classi Olimpiche (CICO), che si sono svolti nei giorni scorsi proprio a Genova.

Sono stati premiati, in particolare, i migliori quindici circoli e associazioni sportive con criteri che hanno considerato, tra gli altri, il numero di atleti e i piazzamenti ottenuti. Il circolo vincitore è stato proprio lo Yacht Club Italiano di Genova, seguito dalla Sezione Vela Guardia di Finanza e dal Circolo Canottieri Aniene.

Dopo aver ricevuto l’assegnazione dell’evento alla fine dello scorso anno dalla Federazione Italiana Vela, il club genovese, con la collaborazione del Comune di Genova e della Regione Liguria, ha radunato gli altri quattordici circoli velici della zona e impiegato oltre un centinaio di addetti.

Il padiglione Jean Nouvel, cuore della manifestazione, ha trasformato il CICO genovese in un’inedita edizione indoor, con la possibilità di ricoverare una parte della flotta al suo interno, senza dover disarmare le barche. L’area è diventata un vero e proprio polo multifunzionale, con spazio docce, uffici dei comitati di regata e punti di ristoro per gli atleti.

Durante i primi tre giorni di regata, il consorzio panificatori liguri e la Croce Rossa si sono occupati del servizio catering e hanno preparato quasi cinquecento chili di pasta e cento chili di sugo per un totale di circa trecento piatti serviti al giorno e hanno utilizzato due quintali di farina per sfornare senza soste pizze e focacce. In mare, per gestire ognuno dei cinque campi di regata, è stato necessario utilizzare un mezzo di assistenza ogni dieci regatanti.

Quasi duecento atleti da tutta Italia sono arrivati a Genova per contendersi il titolo di campione italiano, con la squadra agonistica dello Yacht Club del capoluogo ligure che ha messo in campo ben ventiquattro ragazzi nelle classi 470 M e F, RS:X M, Laser Standard e Radial.

“I nostri ragazzi hanno gareggiato nelle acque di casa -ha sottolineato il presidente dello Yacht Club Italiano, Nicolò Reggio– ma senza troppi vantaggi, considerando che nei giorni di regate abbiamo dato la partenza a oltre sessanta regate nelle condizioni più estreme: dai 30 nodi del primo giorno, ai refoli capricciosi del terzo. Le acque di Genova -ha spiegato Reggio- si confermano un campo straordinariamente tecnico e le infrastrutture, come l’area della Fiera di Genova, perfette per l’organizzazione di eventi di questa portata”.

“I risultati sono arrivati -ha aggiunto il direttore sportivo dello Yacht Cub Italiano, Riccardo Simoneschi abbiamo raccolto ben otto medaglie e vinto la classifica per i Club davanti a corazzate del settore come Aniene e Fiamme Gialle. Tutto ciò -ha concluso Simoneschi- a conferma del nostro impegno a portare in alto i valori dello sport, puntare sui giovani e riportare a Genova grandi eventi sportivi”.

 

 

Elisa Teja

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1 commento

  1. Andrea Stefano Marini Balestra says:

    Non è vero che lo Yacht Club Italiano è il primo circolo velico italiano.
    Lo è il Reale circolo Canottieri Tevere Remo, fondato nel 1972 con sede velica dapprima a Palo Laziale sin dal 1876, poi ad Anzio, come tutt’ora. L’ordine dei circoli venne in modo autonomo fissato proprio dallo Yacht Italiano nato alla fine dell’ottocento, prima c’era il Circolo Remo e Vela Italia di Napoli.
    L’elenco attuale che vede prima lo Yacht Club Italiano rispetto il RCCTR di Roma ed CRVI di Napoli, non è storicamente esatto.